Allevio il mio amico @Perlecano del compito di aprire un nuovo topic e stavolta me la vedo io,con i dati che mi ha inviato privatamente e che sto commentando con lui stamattina.
Anomalie degli inverni italiani sulla 81/10, dagli anni 50' del XX secolo ad oggi:
1951/60 -0,11
1961/70 -0,61(!)
1971/80 +0,19
1981/90 -0,23
1991/00 +0,10
2001/10 +0,09
2011/18 +0,48
Mi limito a tre considerazioni:
1) gli anni 60' mediamente sono stati ben più freddi degli anni 80', anche se spesso ho letto il contrario;
2) gli inverni degli anni 2011/18(ricordo una mia vecchia polemica con @robertino, risalente al 2017) sono i più miti dal 1900 con un'anomalia media veramente consistente: eventi di gelo importanti ma effimeri, a fronte di mesi veramente miti, che non riescono ad essere compensati;
3) gli inverni anni 90' avevano un'anomalia media di +0,15, perché erano spesso miti ma in maniera più livellata,mentre ora i mesi stra-miti si presentano a distanza ravvicinata(non come le famose "estati da podio del caldo" ma quasi).
C'è stato un netto cambio di passo dopo il 2010 vedo...
Gli inverni del decennio passato erano avari di eventi ma avevano spesso periodi freddi costanti senza picchi,mischiati a mesi molto miti.In questo decennio si va molto ad estremizzazioni gelide, circondate da anomalie positive divenute più frequenti e persistenti.
Eventi freddi estremi che comunque non raggiungono i valori di picco e anche di estensione e durata di quelli degli anni 50-80, a parte il 2012 che è stato veramente qualcosa di eclatante. E non ovunque comunque.
Ad esempio a L’Aquila, nel centro storico in zona castello si sono raggiunti i -13,6 nel febbraio 2012 e i -12,5 nel febbraio 2018.
Oltre 3 gradi in più rispetto a quanto registrato nella stessa zona fino agli anni 80:
https://www.meteoaquilano.it/archivi...0anno%20aq.JPG
Cambio di passo direi dal dicembre 2013 e non da prima (e diventa ancora più rilevante lo scarto complessivo dalla norma visto che i primi tre inverni del nuovo "ottennio" hanno remato contro, avendo essi chiuso rispettivamente a -0,08 °C, -0,57 °C e -0,38 °C sulla 1981-2010 sul quadro italia). Il 2013-2014 invece è tuttora il secondo inverno più caldo della storia meteorologica italiana, con +1,84 °C sulla 1981-2010 (al primo posto sta il 2006-2007 con +1,91 °C), ad esso è seguito il 2014-2015 anch'esso mite (+0,75 °C sulla stessa trentennale, un febbraio nella media limitò i danni), il successivo 2015-2016 è stato caldissimo (terzo posto assoluto dal 1900 ad oggi e febbraio più caldo della storia con +2,9 °C sulla 1981-2010) con +1,76 °C sempre sulla 1981-2010. Notevole è come gli ultimi due inverni conclusi (2016-2017 e 2017-2018) hanno avuto rispettivamente il gennaio più gelido a livello nazionale dal 1985 ad oggi, e due mesi (dicembre 2017 e febbraio 2018) con sottomedia non trascendentale ma comunque non irrisorio, ma nonostante questo hanno chiuso entrambi sopra la media 1981-2010 del trimestre, rispettivamente di +0,26 °C e +0,27 °C (praticamente uguali tra loro), "merito" essenzialmente del caldissimo febbraio 2017 e dell'ancora più eccezionale gennaio 2018.
Sai, ogni frase gira seguendo un'onda che tornerà, perché il mondo è rotondità.
La top ten al suolo dal 1900 in Italia è questa, secondo il solito Berkeley Earth:
1) 2006-2007 (+1,91 °C sulla 1981-2010).
2) 2013-2014 (+1,84 °C).
3) 2015-2016 (+1,76 °C).
4) 2000-2001 (+1,46 °C).
5) 1954-1955 (+1,34 °C).
6) 1989-1990 (+1,21 °C).
7) 1997-1998 (+1,15 °C).
8) 1987-1988 (+1,14 °C).
9) 1911-1912 (+1,09 °C).
10) 1996-1997 (+0,92 °C).
Quei due li ho messi in grassetto perchè sono quelli che mi hai chiesto nello specifico, non per altri motivi.![]()
Sai, ogni frase gira seguendo un'onda che tornerà, perché il mondo è rotondità.
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