Davis Vantage Pro2 wireless. LaCrosse WS 2300 cablata con schermo artigianale autoventilabile.
"L'uomo non ha avuto il mondo in regalo dai suoi genitori, lo ha avuto in prestito dai propri figli"
Qui ci sarebbe quanto ipotizzato da Marcoan ma con tempistiche anticipate.
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Davis Vantage Pro2 wireless. LaCrosse WS 2300 cablata con schermo artigianale autoventilabile.
"L'uomo non ha avuto il mondo in regalo dai suoi genitori, lo ha avuto in prestito dai propri figli"
A 120h, le differenze tra GFS e gli altri modelli sul comparto canadese e relativa vorticità sono piuttosto eclatanti, ancora una volta:
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Confermate anche dalle sue ENS!
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Sarei pronto a scommettere un nichelino che l'americano stia andando incontro a un'altra clamorosa toppata...![]()
Treb sei tremendo ma ti si vuole bene.
Tocca fare l'accademico per metodo. Spiego meglio quanto riportato sopra in via teorica (ci provo) e nel contesto:
I modelli digeriscono tutto, in modo diverso, da cui diverse probabilità secondo i calcoli simili ma diversi.
1) Non capisco nemmeno io, dal punto di vista fisico, o meglio non "sono studiato" in materia di attrito e di fluidi in fisica, chimica e ingegneria. Ciò detto:
i) Non è uno staterello che fa "l'attrito" ma l'entrata nel getto in Eurasia. E' una semplicissima osservazione modellistica. La divergenza del getto non me la sono inventata io ed è esattamente anche ciò di cui si parla in questo td.
ii) I modelli pare abbiano difficoltà a leggere uragani, catene montuose (come le Montagne rocciose) e molto altro. Mi scuso ma pare che il tuo secondo periodo risulti una mera provocazione. Le circolazioni secondarie sono figlie di un contesto che vede un getto teso che diverge: se diverge a caso lasciamo al caso; se diverge per questioni termiche va verificato. Pare essere nel raggio delle possibilità, nel futuro prossimo venturo.
iii) Appunto il contesto: una divergenza del getto rende possibile l'aumento pressorio e di gpt in zona scandinava. Il getto diverge e si crea la possibilità per un'onda media o corta, che può smuovere l'aria che respiriamo.
iv) Ho anche chiesto a una persona che notoriamente ha l'occhio lungo nell'osservazione dei modelli, "se ci possa essere altro", compresi errori nella lettura.
v) Molto felice di leggere argomentazioni comunque. Ad esempio in stanza tlc ho imparato molto dallo scambio tra sandro e cavaz.
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Always looking at the sky.
Guarda che non è una provocazione, almeno nel senso "cattivo" del termine. Se poi vogliamo intendere per provocazione un modo per "provocare" una discussione su questo punto ben venga.
Io parto da un presupposto: la modellistica. Ci sono dietro equazioni, modelli, fluidi, tutto le interazioni che vuoi, ma soprattutto modellisti.
Supporre una maggiore difficoltà dei modelli nel leggere una interazione tra masse d'aria, perchè di questo si tratta, semplice interazione tra masse d'aria, per me non ha alcun senso. In primo luogo perchè i modelli vedono le alte termiche molto bene, da sempre. Se tu oggi ti accorgi che il modello x nell'emissione y a zzz ore comincia a vedere "l'opposizione termica" sai che vuol dire? Che la sa leggere. Mi pare lapalissiano.
E quindi se nell'emissione y-1 o y+1 non la vede, cosa vuol dire? Per me è semplice: tutto il resto ha semplicemente più peso.
Di termici che sembravano muri inscalfibili sbriciolati da un getto sufficientemente teso ne è piena la storia.
Ma mettiamo per assurdo che ci sia una qualche difficoltà nei modelli. E i modellisti non se accorgono? E non te la risolvono?
Poi vabbè, se mi mettete un commento di ecmwf che dice: riusciamo a capire come le montagne rocciose o i grandi complessi asiatici deviano il getto, riusciamo a capire come il getto accelera quando passa da terra a oceano e come interagisce con le anomalie superficiali, sappiamo pure vedere con una certa affidabilità le interazioni tropo strato, ma porca miseria, come si forma un'alta termica in Russia abbiamo grosse difficoltà...ok, alzo le mani.
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Mah, io la vedo molto più semplice la cosa; certo che i modelli calcolano tutto, CALCOLANO tutto coi parametri in possesso al momento x.
Per quanto ruguarda il freddo pellicolare/al suolo e quindi le t a 2 mt, a mio avviso questo è un parametro assai difficile da calcolare in caso di avvezioni continentali / stratificazione del freddo al suolo a distanze x +y , ove y sta per over 144/168 h: per un gm è molto più relativamente semplice , calcolare le t a 500 hpa e ad 850 hpa, molto meno al suolo ove incidono una miriade di fattori, in particolare in caso di avvezioni continentali / stratificazione del freddo al suolo; questo è il motivo per cui spesso, anche previsioni a 48/72 h di t e prp vengano poi cannate in caso di avvezioni continentali, molto meno quando si tratta di irruzioni artiche/polari marittime. Faccio un esempio "locale": il 19/3/2018 sul veneto orientale ci fu una bufera di neve con una -2°/-3° (scarsa) ad 850 hpa in seno ad una avvezione continentale da nordest: ebbene, nessun lam e nessun ente locale aveva previsto quella bufera semplicemente perchè il "peso" dell'omotermia verticale i modelli non lo avevano ben determinato, cose che difficilmente per non dire mai, accadono in caso di irruzioni artiche o polari marittime.
Per cui il gm tanto calcolerà meglio il peso del freddo a 2 mt, quanto più lo stesso avrà iniziato a depositarsi al suolo e quindi laddove Y scende sotto le 140/160 h.
Per me questo è il motivo della difficoltà nel determinare l'opposizione termica da parte dei gm.
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