Citazione Originariamente Scritto da galinsog@ Visualizza Messaggio
Se con "pulsazione" intendi dire che ci becchiamo zonalità in seguito a un rimbalzo >1,5 del NAM sbagli, non lo vedi né nei termogrammi e nemmeno nei forecast stratosferici. In realtà per l'ennesima volta siamo di fronte a un'evoluzione di origine esclusivamente troposferica... non dico che l'ESE del 26-27/12 non abbia avuto impatti sulla fase circolatoria successiva, potrebbe avere, ad esempio, contribuito a mantenere la NAO in territorio positivo per tutto gennaio, ma di fatto già il SSW della seconda metà di gennaio basterebbe a certificare la fine del condizionamento (non hai un SSW minor durante un condizionamento NAM+) e parlare di condizionamento diretto dell'ESE sul solo segnale della NAO, quando in realtà la virata di segno della NAO era avvenuta nella settimana precedente al superamento della soglia NAM, secondo me è improprio.

Addirittura sarei più propenso a immaginare che sia stata proprio la comparsa dell'HP dinamica polare, come conseguenza dell'intrusione aleutinica verso il Polo, in prima decade di dicembre, ad agire in modo deleterio per noi, sia favorendo il passaggio di segno -/+ della NAO sia facilitando il successivo inarrestabile raffreddamento stratosferico, grazie all'inibizione dei flussi. Forse se non avessimo avuto la "malefica ciambella" l'evoluzione successiva sarebbe stata di segno praticamente opposto...

Mi spingo a dire che probabilmente il segnale di fondo, che da un decennio è improntato a circolazioni "NAO+ like", credo faciliti ulteriormente l'innesco degli ESE con superamento della soglia NAM = 1,5 ed eventualmente prolunghi la durata dei periodi in NAO+ successivi all'ESE stesso, garantendo una maggiore persistenza di pattern circolatori residui e tendenzialmente zonali in troposfera. In pratica più che un condizionamento è una specie di feed-back in cui una stratosfera divenuta molto fredda con un VPS molto chiuso tende a iniettare quantità di moto angolare e di energia potenziali sufficienti a provocare una forte accelerazione dei venti zonali in troposfera, senza tuttavia andare a creare le condizioni per avere uno Strong Polar Vortex (AO+), come avvenuto ad esempio in altri periodi storici (es. inverno 1989/90) o recenti (es. inverno 2019/2020). Non è nemmeno una cosa del tutto inedita, l'avevamo in parte osservata nell'inverno 2013/2014, dove pur in presenza di un avvio di "condizionamento" apparentemente canonico l'AO si era negativizzata in poco più di 3 settimane, mantendendosi su valori neutro-negativi per i restanti 2/3 di stagione, ma a fronte di una NAO ben positiva e di un (quasi) inscalfibile Wr ZON troposferico.

A questo aggiungo anche un ulteriore elemento, un VP estremamente elliticizzato in troposfera già di per sé sarà caratterizzato da velocità sensibilmente più elevate delle medie... più che guardare a tendenze (per nulla lineari tra l'altro) al raffreddamento della stratosfera polare (il raffreddamento è certificato in realtà maggiormente per il semestre caldo, come segnalato più volte da diversi utenti di questo forum) guarderei alla struttura che il VP tende sempre più spesso ad assumere in troposfera: contratta, spesso dislocata rispetto al polo anche quando i valori medi AO sono positivi, in pratica sono condizioni che favoriscono warming repentini a fine autunno e inizio inverno, seguiti da inevitabili fasi di raffreddamento, che diventano inarrestabili se si avviano quando in troposfera prevale un contesto circolatorio tendenzialmente NAO+ e in particolare se ci si trova con pattern a onde multiple o con antizonalità polare esasperata e HP dinamica sul polo. A mio modo di vedere sono proprio i pattern troposferici maggiormente "dissipativi", ossia quei regimi circolatori che tendono a mantenere divergenti le onde planetarie a rappresentare un vero e proprio driver per i raffreddamenti destinati a sfociare in ESE, dal momento che dissipano la quantità di moto contenuta e trasportata dalle onde planetarie stesse e inibiscono i flussi verticali T->S all''interno della colonna atmosferica...
Intervento acuto e molto interessante che credo metta in luce le attuali empasse dell'ultimo decennio in inverno...hai idea se questa struttura del vortice maggiormente dissipativa (se ho capito bene con questo intendi l'incapacità dell'onda planetaria a trasferire efficacemente quantità di moto) possa dipendere dal GW o da qualche altro fattore, magari non ben compreso?

Una cosa che ho osservato sono spesso i valori eccessivi di vorticità che in qualche modo dissipano maggiormente l'energia in loco per così dire, rendendo poco efficace la trasmissione d'onda.