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Risultati da 51 a 60 di 105

Discussione: Giuliacci prevede

  1. #51
    Tempesta violenta L'avatar di Gio
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    Predefinito Re: Giuliacci prevede

    Citazione Originariamente Scritto da Ricky nibi Visualizza Messaggio
    mollo un attimo lo studio delle tecniche di geoingegneria per rilassarmi sul forum e mi trovo questo post...mi sono dovuto concentrare più di prima
    però alla fine sono riuscito a seguire la tua teoria che condivido. Dobbiamo riuscire a vivere la nostra passione meteorologica cercando di "elasticizzare" il più possibile il calendario. Non ha molto senso in effetti cambiare l'opione riguardo una perturbazione d il suo limite delle nevicate se questa viene il 29 novembre (autunno) piuttosto che il 10 dicembre (inverno)

    il problema è che siamo anche dei "lampionofili" e ogni tanto qualche "infantile" soddisfazione fa' bene al morale ed allo spirito

    Non so se quotare di più jadan o Riccarduzzo. Quoto entrambi, và.
    Giovanni Tesauro
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    Dati in diretta da Capiago Intimiano (CO, 375 m s.l.m.) http://www.dropedia.it/stazioni/intimiano_sud/index.htm

  2. #52
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    Predefinito Re: Giuliacci prevede

    Citazione Originariamente Scritto da roby4061 Visualizza Messaggio
    credo sia più utile la neve sulle montagne che in pianura.

    non tatno per lo sci, ma per le riserve di acqua che vanno poi a rinforzare le falde.

    certo, mi piacerebbe vedere la neve in pianura, ci mancherebbe.

    ma se mi dovessero mettere di frotne alla scelta, piuttosto di vedere ancora le mie valli in queste condizioni, rinuncerei alla neve in pianura per vederle sommerse sotto un metro di neve da 1000 m in su.

    Quoto! Brao Roby!

  3. #53
    Burrasca L'avatar di MrPippoTN
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    Predefinito Re: Giuliacci prevede

    Citazione Originariamente Scritto da Jadan Visualizza Messaggio
    Quello che dirò rischia di essere un po' confuso. Vado quindi per punti.

    a) Tutti noi (a partire da me) vorremmo un clima consono. Il che vuol dire autunni e primavere piovose, estati calde ma non torride ed inverni freddi con puntatine gelide che regalino neve sempre ai monti, quasi sempre alle pianure settentrionali e, come ciliegina sulla torta, talvolta neve al piano da Roma in giù. Ribadisco e sottolineo: questo è quello che io vorrei.

    b) La domanda però è: visto che le cose paiono non andare così, visto che a causa di un Atlantico in crisi,autunni piovosi se ne vedono pochi e estati con episodi torridi se ne vedono troppe, visto, quindi, che l'estate e l'autunno non sono più consone, la domanda è: dato ciò, qual è l'inverno migliore che posso auspicare (auspicare, sperare, non certo realizzare)?

    c) Teoria del subottimo. La teoria del subottimo mi dice questo: immaginiamo che io voglia realizzare un viaggio di 10 giorni in Africa. Questo è l'ottimo e si gioca su due parametri: i 10 giorni e l'Africa (cioè, in questo caso, meta e durata del viaggio). Immaginiamo ora che uno dei due parametri ottimali (la durata) venga a cambiare. E mi si dica che non ho più 10 giorni a disposizione, ma solo 3. Qual è la strategia ottima a questo punto? Ingenuamente uno potrebbe pensare: se l'ottimo si reggeva su due parametri e uno si modifica, la nuova strategia ottimale (il sub ottimo) sarà quello di tener ferma l'altra variabile ottimale e prendere quella modificata. Nell'esempio, in base a questa erratissima convinzione, il sub ottimo sarebbe un viaggio di 3 giorni in Africa. Che è una cazzata pazzesca perchè non si uscirebbe dall'aereo. Molto meglio (chessò?) tre giorni in campagna qui da noi.

    d) la teoria del subottimo infatti dice questo: se io ho una configurazione ottimale che si regge su n parametri e uno di questi n si modifica, la nuova condizione ottimale (il sub ottimo) non si ottiene tenendo fermi gli n-1 invariati e lasciando variare l'ennesimo, ma si ottine variando tutti gli n parametri.

    e) Che c'azzecca col clima? Questo: partiamo dal presupposto che l'ottimo sia il clima consono come detto nel punto a). Ma partiamo anche dal sospetto che autunno e estate siano ormai modificati. Domanda: in questa nuova situazione di sub ottimo, con autunni ed estati cambiate, ha ancora senso sperare che l'inverno (almeno lui!) sia consono? O sarebbe un'idiozia perché avere un inverno consono in un contesto non consono finirebbe per acuire i problemi? Come fare 3 giorni dentro la carlinga di un aereo, cioè una cazzata pazzesca?

    f) Non so qual è la soluzione perché, pur sospettandolo fortemente, non sono ancora certo che autunno ed estate siano ormai un'altra cosa rispetto alla consona. Ma una cosa la so per certo: se quelle stagioni cambiano, allora tutto deve cambiare. Per esempio: se le piogge (quelle calde, umide, atlantiche) ci venivano in autunno, e ora non arrivano più, è in inverno che dovremmo sperare di averle, a costo di arrivare (orrore orrore) a prefereire una bella giornata di pioggia sciroccosa ad una con due fiocchi due e vento gelido.

    g) Quindi, caro Altropianeta, fammi fare il brusco e lo scortese, ma fammi dire che con questa posta in gioco a me, dei tuoi 50 cm, non me ne frega proprio nulla. Così come non me ne frega nulla di neve al piano o di coloro che godono nel vedere la colonnina scendere sotto i meno 10. Qui in gioco non c'è l'infantile soddisfazione di vedere fenomeni meteo stravaganti. Qui c'è un clima che cambia e a questo cambiamento bisogna rispondere (anche) cambiando il nostro modo di essere e di pensare. E nel nostro modo di pensare c'è anche il modo di considerare "buona" o "cattiva" una determinata cosa. Ad esempio: se si è in deficit d'acqua, è "cattiva" un'irruzione di aria gelida da est che non porta manco una goccia. Anzi: è frigida e sterile.
    La tua analisi sembra quasi impeccabile, sia perchè è largamente condivisibile anche dal sottoscritto, sia perchè fa sfoggio di un'abilità retorica non indifferente... ma sta di fatto che non più tardi di un anno fa (non sto quindi parlando degli anni 50 o degli anni 70), la maggior parte dei forumisti provenienti dalla Lombardia e delle zone montane del Triveneto, a quest'ora avevano già assistito ad almeno un paio di episodi nevosi. Personalmente avevo sotto casa avevo una trentina di cm di neve che risalivano a un paio di nevicate consistenti avvenute l'una un mese prima, l'altra quindici giorni prima. E non ero ancora al corrente del fatto che avrei visto un nuovo metro di neve, nel giro di un mesetto. Vale a dire che nonostante i cambiamenti climatici che tanto amate sbandierare in questi tristi e noiosi momenti di passaggio e che indubbiamente esistono ma non mi pare abbiano ancora trasformato l'Italia in una succursale del Nordafrica, la normalità, in questo periodo dell'anno, resta una stagione invernale degna di tal nome. Stanotte tutte le località del Trentino Alto Adige hanno registrato minime sottozero e in questo momento qui abbiamo massime di tutto rispetto, che da giorni e giorni sono ad una sola cifra, nonostante il sole di ieri e di oggi. Insomma, non mi pare il caso di abbandonarsi alla disperazione meteorologica accontentandosi di nevicate ad alta quota come se la neve al piano fosse ormai diventata un'utopia, anzi... soprattutto alla luce del fatto che, lo ribadisco, non stiamo certo attraversando un momento di crisi idrica, anzi.

    PS: la neve forse sarà un fenomeno meteo stravagante adatta a soddisfare desideri infantili a Roma. Qui, fino a prova contraria, è prassi anche nei fondovalle, ogni anno. Vista nell'ottica degli agricoltori, poi, è una manna dal cielo anche in relazione alle sue proprietà isolanti che preservano il terreno dai rigori dell'inverno. E mi rifiuto di riadattare il mio modo di vedere l'inverno a tal punto da rinunciare all'idea di veder nevicare QUI, stiamo scherzando? Magari dopo 5 o 6 anni così, ma non dopo una semplice annata sfigata, specie se essa segue ad un'inverno come quello trascorso un anno fa, che pur non essendo stato un '85, da ste parti è stato davvero notevole. Concludo prendendo in mano il tuo esempio del viaggio in Africa. Il totale dei dieci giorni di ferie del tuo esempio, a mio avviso, corrispondono alle invernate che da queste parti si vedevano fino a vent'anni fa. I rimanenti tre giorni corrispondono agli inverni un po' meno rigidi che sta facendo negli ultimi anni. Quindi, se non mezzo metro di neve, se permetti in gennaio vedere almeno una nevicata con accumulo è il minimo che un meteoappassionato che conosce il proprio clima si aspetta, da queste parti. Caldo o non caldo, effetto serra o non effetto serra, cambiamenti climatici o no. Faccio notare che non più tardi di due giorni fa, l'ho vista cadere a 500 metri dal mio naso, quindi non mi sembra proprio il caso di sperare in chissà che miracolosa irruzione fredda per vedere accontentate le mie ragionevolissime aspettative. Mi basterebbe una perturbazione accompagnata da temperature di uno o due gradi più basse a 850 hPa: cos'è questa? Utopia? Devo rivedere il mio modo di considerare l'inverno? Il mio modo di considerare l'inverno può contemplare il fatto che nevichi di meno, ma ancora non voglio arrivare al punto di rassegnarmi all'idea che non nevichi affatto. Può capitare, per carità, ma lo prenderei come caso eccezionale, la prassi è e resterà ancora per qualche anno ben altra.
    Ultima modifica di MrPippoTN; 20/12/2006 alle 14:26
    Filippo
    Vivo a Trento città, ma la mia stazione meteo è nella campagna di fronte casa dei miei genitori, a Rovereto.

  4. #54
    Uragano L'avatar di giorgio1940
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    Predefinito Re: Giuliacci prevede

    Ancora Il Mario alla TV in un intervista aggiunge un altro "particolare" a quello già detto: "una perturbazione Atlantica porterà......"
    Amante della Natura:Monti,meteo,mare,una piccola margherita.....
    Non posso che dir grazie a tanto Artefice!

  5. #55
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    Predefinito Re: Giuliacci prevede

    Citazione Originariamente Scritto da giorgio1940 Visualizza Messaggio
    Ancora Il Mario alla TV in un intervista aggiunge un altro "particolare" a quello già detto: "una perturbazione Atlantica porterà......"
    ...ti stai sbagliando...parlava di Babbo Natale che, venendo dall'Atlantico, porterà tanti doni a tutti quanti....
    La legge di Meteo-Murphy:
    "Se qualcosa può andar male lo farà!"

    "Col Zimon el ha el capel, o che'l fa brut o che'l fa bel!"

    "Le Dolomiti di valle mia,
    sono poesia, sono poesia...."

    Always looking at the sky-sport

    Marco

  6. #56
    Uragano L'avatar di matteorob
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    Predefinito Re: Giuliacci prevede

    Citazione Originariamente Scritto da altropianeta Visualizza Messaggio
    PS: per la cronaca, qui ci sono i dati dell'innevamento:
    http://www.skiinfo.it/snowreport/index.jsp

    Occhio: la neve sulle alpi occidentali c'è eccome. Se proprio vogliamo fare i pessimisti, dovremmo guardare qui ad est (dove non a caso, quello che ha fatto la differenza è stato il caldo respiro delle correnti sciroccali, non certo la mancanza di precipitazioni):

    Esempi di accumuli sulle Alpi Occidentali:

    Alagna Valsesia: 80 cm
    Champoluc: 90 cm
    Scusa ma questi dati non corrispondono nemmeno lontanamente alla realtà.
    - Alagna valsesia paese non ha quasi più un filo di neve al suolo (15 cm all'ombra). Gli 80cm sono quelli misurati (e anche qui bah...) ai 3000mt del Passo dei Salati.
    - Champoluch paese ha forse 10 cm di neve al suolo in ombra e i 90cm segnalati corrispondono a quelli rilevati al Colle Sarezza a quota 2700mt (che oltretutto non ci sono neppure).

    Proviamo a partire di questi dati se vogliamo parlare di innevamento al NW, considerando che le due zone citate sono tra quelle più colpite dal passato peggioramento.
    Figuriamoci poi gli altri settori del piemonte e della valle d'Aosta...

  7. #57
    Uragano
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    Predefinito Re: Giuliacci prevede

    Citazione Originariamente Scritto da altropianeta Visualizza Messaggio
    PS: per la cronaca, qui ci sono i dati dell'innevamento: http://www.skiinfo.it/snowreport/index.jsp

    Occhio: la neve sulle alpi occidentali c'è eccome. Se proprio vogliamo fare i pessimisti, dovremmo guardare qui ad est (dove non a caso, quello che ha fatto la differenza è stato il caldo respiro delle correnti sciroccali, non certo la mancanza di precipitazioni):

    Esempi di accumuli sulle Alpi Occidentali:

    Alagna Valsesia: 80 cm
    Champoluc: 90 cm
    Cervinia: 140 cm
    Domobianca: 130 cm
    Dati completamente sballati. Peraltro, da nessuna parte sulle Alpi si arriva a 140 cm di neve al suolo. Nè a nord nè a sud.

    Alcuni dati reali (a parte che quelle 4 località sono sulle Alpi Centrali, non Occidentali):

    Alagna Valsesia (1220 m slm): 11 cm
    Alagna Valsesia (2410 m slm): 72 cm
    Champoluc (1580 m slm): 5 cm

    Chiudo con il Passo Moro, Macugnaga, 49 cm a 2820 metri.

    Innevamento ovunque assolutamente deficitario per la stagione. Se poi dobbiamo discutere di meteorologia basandoci sui dati di innevamento di siti turistici allora chiudiamo il forum e sèmm a post.

    Ciao.


  8. #58
    Brezza tesa
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    Predefinito Re: Giuliacci prevede

    per i dati reali della neve presente al suolo sui monti, guardatevi il sito del meteomont: obiettivamente scarsa, da ovest a est a sud, praticamente ovunque.
    Ultima modifica di alfredo; 20/12/2006 alle 15:45

  9. #59
    Uragano L'avatar di matteorob
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    Predefinito Re: Giuliacci prevede

    Citazione Originariamente Scritto da Пётр Visualizza Messaggio
    Dati completamente sballati. Peraltro, da nessuna parte sulle Alpi si arriva a 140 cm di neve al suolo. Nè a nord nè a sud.

    Alcuni dati reali (a parte che quelle 4 località sono sulle Alpi Centrali, non Occidentali):

    Alagna Valsesia (1220 m slm): 11 cm
    Alagna Valsesia (2410 m slm): 72 cm
    Champoluc (1580 m slm): 5 cm

    Chiudo con il Passo Moro, Macugnaga, 49 cm a 2820 metri.

    Innevamento ovunque assolutamente deficitario per la stagione. Se poi dobbiamo discutere di meteorologia basandoci sui dati di innevamento di siti turistici allora chiudiamo il forum e sèmm a post.

    Ciao.
    CASUALMENTE, ripeto CASUALMENTE abbiamo scritto le medesime cose.

  10. #60
    Vento fresco L'avatar di Jadan
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    Predefinito Re: Giuliacci prevede

    Citazione Originariamente Scritto da altropianeta Visualizza Messaggio
    Il mio modo di considerare l'inverno può contemplare il fatto che nevichi di meno, ma ancora non voglio arrivare al punto di rassegnarmi all'idea che non nevichi affatto. Può capitare, per carità, ma lo prenderei come caso eccezionale, la prassi è e resterà ancora per qualche anno ben altra.
    Quien sabe? Nessuno sa dire con esattezza cosa saranno gli inverni del domani. Lo sospettiamo e temiamo, ma nessuno può dire di saperlo. E tra i vari sospetti ho quello che le annate un tempo normali diverranno le fredde del futuro. E che un'annata con un metro a Trento sarà ricordata....

    Poi, sai, in parte è la mia età che mi fa parlare così. Perché gli inverni delle mia infanzia e giovinezza non li vedo più da tempo, in ogni caso. Perché quando andavo a scuola ogni inverno vedevo fiocchi su Roma. Magari non attecchivano, magari cadevano di notte e alle dieci di mattina già non c'erano, ma ogni inverno cadevano. In casi eccezionali rimanevano per qualche giorno. Di questi inverni non ne vedo più da tempo e se dovessi basarmi solo su istinto e memoria direi che è inutile farsi illusioni: le stagioni sono già cambiate.

    Del resto, una pubblicazione quale questa:

    http://www.regione.vda.it/territorio/varclim/

    è il sintomo che bisogna prepararsi al peggio. Anche con risvolti quasi comici come quando (pag. 69, cap. 6) nell'esaminare i pro e i contro per la VdA del riscaldamento globale tra i (pochi) pro si cita:

    Potenziali effetti positivi / opportunità:
    — La Valle d'Aosta come «riserva» di
    frescura. Maggiore afflusso turistico estivo
    da pianure e città verso le temperature più
    sopportabili dei monti valdostani.
    Condizioni favorevoli per il lancio di nuovi
    slogan turistici come: «Venite a cercare il
    fresco in Valle d'Aosta!», oppure «Il fresco?
    In Valle d'Aosta lo trovate ancora…!».
    — Possibilità di insediamento temporaneo,
    in prevalenza estivo, di attività professionali
    favorite dal telelavoro (giornalisti,
    artisti, scrittori), alla ricerca di maggiore
    benessere fisico rispetto all'afosa
    pianura/città. Importante garantire a tutte
    le località montane il collegamento alle
    reti veloci di comunicazione internet,
    anche wireless.

    ecc. ecc.

    Non ho letto tutta la pubblicazione: non mi pare, ad un prima occhiata, mal fatta. Ma è il sintomo che la mentalità va cambiata e che qualcuno sta già pianificando e progettando...

    Fai bene, per carità, ad appassionarti a 50 cm di neve a Trento. E non è certo con te che ce l'ho. E' che a volte sono veramente scorato: in questo momento sono in ufficio, in maniche di camicia, con finestra rivolta a sud e sembra di essere in una sauna... a Natale...
    Maurizio
    Rome, Italy
    41:53:22N, 12:29:53E

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