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    Burrasca forte L'avatar di Lorenzo Catania
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    Predefinito L'Atlantico che piace a tanti, specie al nord

    Non sarà il flusso zonale teso che genera tempeste extratropicali di inaudita violenza e di breve durata, bensì una di quelle configurazioni che solitamente, negli inverni più dinamici, soddisfano le esigenze di pioggia e di neve di tutto il nord Italia e di parte del centro. Se poi l'evoluzione prenderà una certa strada, anche il sud avrà la sua razione.

    Ma al solito, andiamo con ordine e vediamo cosa ci aspetta, partendo dalla situazione attuale. Una Corrente a Getto particolarmente inquieta, solcata da strappi violenti e ripetuti, sta modellando una configurazione barica piuttosto interessante: ad un'onda planetaria molto lunga, distesa tra l'Atlantico centrale e l'Europa orientale, si va difatti sovrapponendo uno split sempre più marcato del Jet sull'Oceano a ridosso del nostro continente. Il ramo più intenso della Corrente sta schizzando verso nord e lentamente costruisce nube dopo nube quella perturbazione che ho indicato con il 4 nell'immagine satellitare, il tutto preceduto da ciò che rimane della recente attività zonale, ossia il sistema n° 3.
    Tale spinta verso nord ovviamente ha il compito di andare a generare un campo di geopotenziali elevati appena più ad est, tra Portogallo, Isole Britanniche e coste norvegesi, campo che presto (come sappiamo) evolverà in vero e proprio blocking in direzione di Scandinavia e poi Russia.
    Sull'Europa centro-orientale invece l'"inchiodata" del flusso zonale sta favorendo la nascita di molteplici gocce fredde, 2 delle quali hanno già interessato (o stanno interessando) l'Italia (sistema n°1). Un'altra, sistema n°2 sta invece per farsi sotto, e comincerà a far affluire aria fredda a partire dalle alte quote, per poi arrivare fino al suolo.
    Già stanotte il ramo freddo di quest'ultima pertubazione avrà attraversato buona parte del nord e del Mar Adriatico, mentre sull'Oceano il lavoro del ramo secondario del Getto (quello che dal punto di split devierà verso ESE) inizierà a farsi vedere richiamando a fasi alterne ingenti quantità di aria artica dalla nostra amata Groenlandia verso le Azzorre e (in seguito) il Portogallo.
    Domani sera la grossa goccia fredda europea inizierà a risentire dell'avvezione di vorticità negativa dovuta alla presenza di un blocco sempre più possente poco a NE; si deformerà, continuerà in parte ad avvettare aria fredda verso i Balcani, ma lentamente tenderà ad assumere le caratteristiche di una semplice linea di confine tra il respiro gelido dell'anticiclone e l'aria fredda più ad ovest. Nel frattempo il vecchio sistema 3, trovatosi un muro davanti, si occluderà del tutto, mentre il sistema 4, per quanto detto prima, sarà ben separato in 2 tronconi (il più meridionale dei quali è di nostro interesse). Da notare la formazione del sistema n°5, importante anch'esso.
    Passando a mercoledì sera, vediamo che la lotta tra blocco anticiclonico ad est e cicloni atlantici inizierà a farsi dura: isobare sempre più strette, venti sempre più forti, perturbazioni letteralmente schiacciate da un blocco davvero inamovibile. Prime precipitazioni di una certa importanza (sappiamo cosa) sul nord, specie nelle zone esposte ai venti, piogge in arrivo sulle regioni tirreniche.
    Da notare, per curiosità una trottolina in formazione in vicinanza della Danimarca, ma soprattutto l'arrivo del sistema n°6, che rappresenta un tentativo della Corrente a Getto di riprendere il suo normale incedere da ovest verso est. Ci riuscirà? Questo potrebbe essere uno spunto per seguire la situazione anche una volta finita la fase più cruenta di maltempo, ma eventualmente ne riparleremo.
    Intanto andiamo a giovedì sera, ossia al momento di maltempo più diffuso per noi; a causa del blocco le perturbazioni in ingresso nel Mediterraneo rallenteranno vistosamente, e prolungheranno la fase piovosa e nevosa, probabilmente in lenta estensione anche al meridione ed a parte delle regioni adriatiche centrali. Il treno n°6 intanto tenta timidamente ad avvicinarsi, mentre la trottolina danese scivola verso il mare ad est della Scozia.
    Ma proprio il tentativo di ripresa del Jet favorirebbe una ripresa di potenza dell'anticiclone delle Azzorre che, sempre più rotondeggiante, vispo ed in rotazione oraria sempre più rapida, comincerebbe anche a deviare parte delle correnti fredde che alimenteranno l'ormai ben presente ciclone mediterraneo sempre più verso sud, favorendo FORSE il distacco di una goccia, che lentamente scivolerebbe verso SSE. In tal caso nel giro di 12-18 ore a partire dalla sera di venerdì le precipitazioni si farebbero sempre più deboli al nord, mentre su Sardegna e meridione arriverebbe la fase di maltempo più forte.
    Nell'ultima mappa da notare la trottolina, risalita fin sull'Islanda.

    Basta, ho già detto anche troppo. Ora tocca a voi; divertitevi
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    Ultima modifica di Lorenzo Catania; 31/12/2007 alle 14:52
    "La meteorologia è una scienza inesatta, che elabora dati incompleti, con metodi discutibili per fornire previsioni inaffidabili" (A. Baroni)

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