Citazione Originariamente Scritto da Alfredo89 Visualizza Messaggio
Nel XIX secolo il clima di Varese, in generale quello subalpino, doveva essere una pacchia assurda per gli amanti della dinamicità, della neve, del freddo intenso (non eccessivo) e della frescura estiva.
Ora le medesime condizioni sono minimo 6-700 km più a Nord, a parità di quota ovviamente

Grossomodo invece la PP ha il clima old style dell'entroterra toscano, senza attaccarsi ai decimi
Praticamente oltralpe

Sicuramente il clima della Baviera, bassa Germania è più dinamico di quello del catino padano!

Io credo che durante alcuni eventi memorabili del XIX secolo, complice anche il basso indice di calore urbano di quel periodo, la neve rimaneva al suolo anche per molte settimane e cadeva in quelli che adesso sono capoluoghi di provincia abbondantemente una volta che si scavava un minimo barico e si formava il cuscinetto freddo, raggiungendo accumuli di oltre 1m anche nella bassa pianura o nelle pedemontane.

La neve, divenuta ghiaccio perdurava per molto tempo, e le inversioni non facevano altro che conservare tutto quel ghiaccio.

Durante le estati, il fronte perturbato oltre che a scorrere più basso di latitudine, incrementava appunto i nevai/ghiacciai, era una figura più permanente, mentre oggi l'unica costante atmosferica che regna 80 giorni su 90 nell'Europa centro-occidentale è l'alta pressione.

Basti confrontare le medie pluviometriche 71/00 con la 81/10 di alcune città della Francia (che è la porta dell'Atlantico) per comprendere come stia drasticamente calando il regime pluviometrico estivo in Europa settentrionale, siccità irreparabile.

Oltre tutto è aumentata la frequenza di ondate di caldo dal 2017 verso l'Europa del nord, altro trend quasi inesorabile.

Siamo ancora in periodo di medio-forte warming, ma dove si arriverà a fine secolo e quale altro fattore s'innescherà se già esistono tutte le prerogative per un mondo più caldo?