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  1. #1
    Burrasca L'avatar di steph
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    Predefinito Tracce di Atlantico sull'estate europea

    Le SSTA atlantiche fra inverno e estate sono un buon predittore delle anomalie termiche estive sull’Europa centro-occidentale. In questo senso possono rappresentare un’insieme di tracce che tendono a influenzare la stagione estiva europea con un certo margine di anticipo.
    In generale vi sono alcune aree che, più di altre (a seconda del periodo), presentano una correlazione abbastanza robusta con le temperature.

    Ø In gennaio-febbraio, le aree con i coefficienti di correlazione più elevati sono le seguenti



    In questo TD Blizzard si è già dedicato a questa analisi, completandola con altre zone.


    Ø Fra primavera ed estate (MAMGL), riassumendo diversi studi, le aree da tenere sott’occhio sono le seguenti 6



    a cui si aggiungono il WHWP (W) e, fra aprile e giugno, il Mediterraneo (M) e il WTIO (I).

    Vediamo la situazione a marzo (+ tende a favorire anomalie termiche estive positive, - negative)




    Ø C’è poi il discorso relativo alla posizione latitudinale dell’ITCZ e della relativa cella di Hadley. Come spiegato l’anno scorso qui, un dipolo nel gradiente delle SSTA sull’Atlantico tropicale (indice AMM) tende a spostare l’ITCZ verso la zona caratterizzata da SSTA+.
    Quest’anno la situazione è poco chiara. Siamo ancora ad inizio aprile, ma va detto cmq che l’AMM tende a manifestarsi (se lo fa) tipicamente fra febbraio e giugno, con massima intensità proprio in questo periodo.
    Da cosa dipende l’AMM?
    Secondo vari autori, sostanzialmente da 2 caratteristiche: L’ENSO (SSTA in zona Nino3) e la NAO.




    Le SSTA primaverili sul NTA sono correlate con quelle invernali in area Nino3, per cui quest’anno ci si aspetterebbe di osservare una loro riduzione. In effetti sulla parte occidentale del NTA (1), le SSTA sono da tempo negative (segnatamente nella parte caraibica del WHWP); tuttavia, al largo dell’Africa (area NAT), permangono positive (2). Probabilmente la prevista riduzione delle SSTA sulla zona NAT (indotta dalla Nina) è stata sfavorita dal progressivo indebolimento, fra gennaio e marzo, dell’HP subtropicale nordatlantica che, mediante sostenuti alisei, avrebbe potuto contribuire a ridurre le SSTA. La NAO è infatti passata da valori + a gennaio a valori neutri a marzo.

    Codice:
    2008  1   0.89  
    2008  2   0.73  
    2008  3   0.08
    Sul STA, come spesso in anni Nina, emergono SSTA+ al largo dell’Africa (3): ma anche in questo caso, a causa di preesistenti e diffuse SSTA- sulla parte centro-occidentale del Sudatlantico (4) che sfavorisce l’instaurarsi del suddetto dipolo (AMM).
    Per cui credo che questo parametro, al momento, sia poco utile come traccia.



    Ø L’ultimo interessante aspetto riguarda la previsione delle ondate di calore sull’Europa centro-occidentale. Ne parlerò nel mio prossimo intervento.

    To be continued…….




    Ultima modifica di steph; 08/04/2008 alle 16:23
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  2. #2
    Uragano L'avatar di Friedrich 91
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    Predefinito Re: Tracce di Atlantico sull'estate europea

    grande steph.
    Ottima analisi.
    Quindi anche tu,come molti crdi a un'estate abbastanza piovosa e fresca?
    «L'Italia va avanti perché ci sono i fessi. I fessi lavorano, pagano, crepano. Chi fa la figura di mandare avanti l'Italia sono i furbi, che non fanno nulla, spendono e se la godono» (Giuseppe Prezzolini, 1921)

  3. #3
    Burrasca L'avatar di steph
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    Predefinito Re: Tracce di Atlantico sull'estate europea

    Citazione Originariamente Scritto da Stau Visualizza Messaggio
    grande steph.
    Ottima analisi.
    Quindi anche tu,come molti crdi a un'estate abbastanza piovosa e fresca?
    Grazie!

    Direi che è un po' prematuro sbilanciarsi, ci vuole ancora un mesetto buono.

    In generale, credo che la combinazione Nina/QBO+ possa *inibire* l'emergenza di situazioni estreme e/o estremamente bloccate.

    Tuttavia la mia analisi (che completerò oggi o domani) verte principalmente sul ruolo giocato dalle SSTA atlantiche nel forzare specifiche configurazioni e quindi determinate anomalie termiche sul comparto europeo.

    Ed è parte integrante di un outlook estivo che il CS posterà a tempo debito

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  4. #4
    Vento forte L'avatar di montel-NA
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    Predefinito Re: Tracce di Atlantico sull'estate europea

    Citazione Originariamente Scritto da steph Visualizza Messaggio
    Grazie!

    Direi che è un po' prematuro sbilanciarsi, ci vuole ancora un mesetto buono.

    In generale, credo che la combinazione Nina/QBO+ possa *inibire* l'emergenza di situazioni estreme e/o estremamente bloccate.

    Tuttavia la mia analisi (che completerò oggi o domani) verte principalmente sul ruolo giocato dalle SSTA atlantiche nel forzare specifiche configurazioni e quindi determinate anomalie termiche sul comparto europeo.

    Ed è parte integrante di un outlook estivo che il CS posterà a tempo debito

    Anche se con le dovute cautele, almeno per il momento mi sentirei di condividere queste prime ipotesi di Stefano.
    Al momento sembrerebbe che sulla base delle SSTA previste prospettive per la genesi di "falle iberiche" particolarmente durature non avrebbero a verificarsi nel periodo estivo.
    Ci riaggiorneremo sul punto, ma oggettivamente l'andamento dell'ENSO trascorso (e verosimilmente futuro...) è indubbiamente incoraggiante per quanto attiene allo specifico indicatore in discussione.
    "La meteo è una passione che non comprende solo colui che non la nutre"

    Genny, forever.

    Ciao Alex

  5. #5
    Vento fresco L'avatar di tano G.
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    Predefinito Re: Tracce di Atlantico sull'estate europea

    forse è prematuro , ma con questo potrebbe essere che l'adriatico si troverebbe spesso con ventilazioni tra ovest e s/o che non sono certo artefici di T basse , poi sono dell'idea personale che questo valga per la prima parte dell'estate , anche se la possibile situazione potrebbe favorire almeno fino alle marche nord abruzzo passaggi instabili , ma più a sud non sarà certo così fresca con questa prospettiva .
    max +42°c 14/8/03 / min -13°c 7/2/91
    - T a n o G. -
    Castelferretti , frazione a circa 5 km a s/o di Falconara Marittima (AN)


  6. #6
    GargIce
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    Predefinito Re: Tracce di Atlantico sull'estate europea

    Citazione Originariamente Scritto da tano G. Visualizza Messaggio
    forse è prematuro , ma con questo potrebbe essere che l'adriatico si troverebbe spesso con ventilazioni tra ovest e s/o che non sono certo artefici di T basse , poi sono dell'idea personale che questo valga per la prima parte dell'estate , anche se la possibile situazione potrebbe favorire almeno fino alle marche nord abruzzo passaggi instabili , ma più a sud non sarà certo così fresca con questa prospettiva .
    ke ball!

  7. #7
    Bava di vento L'avatar di Ibracadabra
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    Predefinito Re: Tracce di Atlantico sull'estate europea

    Ci preserveremo da ondate torride infuocate tipo quelle di un anno fa.
    Prima ho letto che anche alcuni studiosi inglesi che si interessano dei movimenti della nina prevedono un estate sottotono catalogandola non torrida.
    Probabilmente un caldo normale e accettabile alternato a periodi più piovosi

  8. #8
    Burrasca L'avatar di steph
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    Predefinito Re: Tracce di Atlantico sull'estate europea

    Citazione Originariamente Scritto da steph Visualizza Messaggio
    Le SSTA atlantiche fra inverno e estate sono un buon predittore delle anomalie termiche estive sull’Europa centro-occidentale. In questo senso possono rappresentare un’insieme di tracce che tendono a influenzare la stagione estiva europea con un certo margine di anticipo.
    In generale vi sono alcune aree che, più di altre (a seconda del periodo), presentano una correlazione abbastanza robusta con le temperature.

    Ø In gennaio-febbraio, le aree con i coefficienti di correlazione più elevati sono le seguenti



    In questo TD Blizzard si è già dedicato a questa analisi, completandola con altre zone.


    Ø Fra primavera ed estate (MAMGL), riassumendo diversi studi, le aree da tenere sott’occhio sono le seguenti 6



    a cui si aggiungono il WHWP (W) e, fra aprile e giugno, il Mediterraneo (M) e il WTIO (I).



    Vediamo di completare la prima parte con qualche carta che esemplifichi un po'.

    Posto 3 carte delle SSTA nordatlantiche fra precedente inverno ed estate che si riferiscono alla differenza fra 10 estati particolarmente calde e 10 estati particolarmente fresche (scarti dalla media di almeno una std) sull'Europa centro-occidentale (pixel 44-50 N, 0-15 E).

    Dicembre-Gennaio-Febbraio


    Marzo-Aprile-Maggio


    Giugno-Luglio-Agosto


    To be continued.....
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  9. #9
    Burrasca L'avatar di steph
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    Predefinito Re: Tracce di Atlantico sull'estate europea

    Sulla parte centro-occidentale dell’Europa (44-50 N, 0-15 E), le estati particolarmente calde (scarti dalla media di almeno una std) sono sempre state accompagnate da una tipica configurazione barica di blocco europeo (accompagnato dall’ingerenza dell’HP di matrice nordafricana), associata ad anomalia barica negativa sull’Atlantico, dando luogo ad un classico dipolo barico oceano-continente.



    Estati particolarmente fresche, invece, presentano una situazione che, se rapportata alle configurazioni-tipo invernali, darebbe luogo ad un mix fra EUL e ATL. In questo caso il gradiente maggiore nel dipolo fra HP e LP è generalmente orientato fra alto Nordatlantico (zona groenlando-islandese) ed Europa centro-settentrionale, con HP azzorriano debole e a bassa latitudine.



    La differenza barica fra le estati più estreme del primo gruppo e quelle più estreme del secondo, evidenzia in tutta la sua chiarezza la configurazione di blocco europeo e il dipolo LP nordatlantica-HP europea.


    Anche in quota (GPT a 500 hPa, reanalisi solo dal 1948), si vede bene la differenza fra il primo e il secondo tipo di estate: la configurazione che esce dalla differenza mostra una chiara analogia con il pattern bloccante EA/WR.




    Nel primo gruppo sono assai più frequenti, rispetto al secondo, le ondate di calore (“heatwaves”, HW).
    Della-Marta et al. hanno definito una HW come “il numero massimo di giorni consecutivi nei quali la temperatura massima giornaliera estiva supera il suo 95esimo percentile giornaliero pluriennale all’interno di una stagione estiva (giugno-agosto)”.
    Per es.: questo grafico rappresenta la serie temporale estiva (giugno-agosto, 92 giorni) della temperatura massima giornaliera di Parigi nel 2003.


    (Image hosted from Della-Marta et al., 2007)

    La linea tratteggiata (intera) rappresenta il suo 95esimo percentile stagionale (giornaliero) pluriennale. La variazione stagionale del 95esimo percentile è di circa 4°C, con soglie più basse ad inizio e fine estate e picchi attorno al 38esimo giorno (prima decade di luglio) e, in misura minore, al 66esimo giorno (prima decade di agosto), ed è caratteristico di gran parte delle stazioni del pixel scelto (Europa CW).
    I cerchi in grassetto rappresentano i giorni (nell’estate del 2003 a Parigi) la cui temperatura massima ha superato il 95esimo percentile giornaliero (“hot day”, HD), mentre l’HW (i 12 giorni nel rettangolo grigio) è appunto il periodo connotato da numero massimo di HD.
    Detto per inciso: è in quei terribili e lunghissimi 12 giorni che si concentrò la maggior parte delle vittime della canicola infernale del 2003 a Parigi, perché, oltre alla punta massima, è soprattutto la durata ad indurre situazioni così drammatiche.

    Ora: ci si può chiedere cosa influenzi, oltre alla configurazione barica accennata prima, la frequenza delle HW estive. Ebbene: secondo vari autori (come ad es. Della-Marta et al., Schär et al., Stott et al., Vautard et al., Cassou et al.) le HW vengono indotte da un mix di più fattori.

    Ø In primis il GW di origine antropica che tende ovviamente a rafforzarne la frequenza, in conseguenza dell’aumento termico (Della-Marta et al. 2007, Schär et al. 2004, Stott et al. 2004): questi grafici rappresentano l’incremento (pur se “a sbalzi”) della loro frequenza estiva sull’Europa CW fra il 1880 e il 2005.

    (Image hosted from Della-Marta et al., 2007)

    Il primo rappresenta il numero medio degli HD (in % sul totale), il secondo la lunghezza massima delle HW. Anche senza l’extraterrestre 2003, il trend parla chiaro (e non c’è ancora il 2006!), pur se la frequenza fu densa anche fra gli anni 40 e i primi anni 50. Notare che in poco più di 100 anni il numero medio di HD è triplicato, mentre la lunghezza media delle HW è raddoppiata.

    Ø La configurazione barica che emerge dalle estati che presentavano almeno 4 giorni di lunghezza delle HW rispecchia abbastanza fedelmente quel che si è accennato ad inizio post sulla configurazione bloccante europea, con in più (in questo caso) l’aggravante dell’avvezione di aria particolarmente calda di origine continentale.


    Ø C’è poi il discorso relativo alle SSTA atlantiche. Qui la questione è assai più complessa ma al contempo interessante perché ci sono almeno 3 elementi da considerare:
    - l’influenza dell’Atlantico tropicale (dal WHWP caraibico al NAT al largo dell’Africa, quest’ultimo associato al monsone westafricano) (Cassou et al. 2005);
    - a livello pluriennale gioca un ruolo molto importante anche l’AMO (Sutton and Hodson 2005, Della-Marta et al. 2007);
    - ma il fattore forse più interessante dal punto di vista predittivo è composto dalla combinazione delle SSTA sul Nordatlantico durante l’inverno precedente e le anomalie precipitative sull’Europa meridionale fra inverno e primavera (Della-Marta et al. 2007, Vautard et a. 2007).

    Nel mio prossimo ed ultimo intervento approfondirò quest’ultimo aspetto.

    To be continued……


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  10. #10
    Burrasca L'avatar di steph
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    Predefinito Re: Tracce di Atlantico sull'estate europea

    Citazione Originariamente Scritto da steph Visualizza Messaggio

    Ø C’è poi il discorso relativo alle SSTA atlantiche. Qui la questione è assai più complessa ma al contempo interessante perché ci sono almeno 3 elementi da considerare:
    - l’influenza dell’Atlantico tropicale (dal WHWP caraibico al NAT al largo dell’Africa, quest’ultimo associato al monsone westafricano) (Cassou et al. 2005);
    - a livello pluriennale gioca un ruolo molto importante anche l’AMO (Sutton and Hodson 2005, Della-Marta et al. 2007);
    - ma il fattore forse più interessante dal punto di vista predittivo è composto dalla combinazione delle SSTA sul Nordatlantico durante l’inverno precedente e le anomalie precipitative sull’Europa meridionale fra inverno e primavera (Della-Marta et al. 2007, Vautard et a. 2007).

    Diversi autori hanno rilevato come l'AMO giochi un ruolo molto importante nell'influenzare la tipologia estiva sullo scacchiere euro-atlantico.
    Già la semplice point-to-point correlation analysis fra le SSTA nordatlantiche invernali e le temperature estive sull'Europa centro-occidentale (Della-Marta et al., 2007) mostra una chiara configuratione simil-AMO.



    Nella fattispecie un pattern di SSTA+ su gran parte del NATL simile all'AMO+ (con coefficienti di correlazione più significativi nella tipica disposizione "a ferro di cavallo") durante l'invernio è uno dei prerequisiti che induce anomalie termiche positive sull'Europa CW (l'area inquadrata in blu rappresenta il pixel scelto per la mia indagine: 44-50N, 0-15E, e nell'esempio di Della-Marta et al. in quell'area ci sono diversi set a forte magnitudo).

    Anche in questo post dell'anno scorso, avevo già sottolineato, in generale, l'importanza dell'AMO nella proiezione estiva.


    Nel post summenzionato, avevo citato l'interessante ipotesi speculativa di Della-Marta et al. in ordine al possibile legame sfasato fra picchi dell'AMO+ annuo e frequenza delle HW estive.
    Il grafico seguente (tratto da Della-Marta et al., 2007 e rielaborato) mostra la serie secolare smussata sui 25 anni (per smorzare i trend) della variabilità delle HW estive sull'Europa CW (linea intera) e l’indice AMO (linea tratteggiata).
    Nonostante una significatività statistica di difficile valutazione, gli autori citati hanno trovato un coefficiente di correlazione molto alto (prossimo a 0.8).




    Un'analisi più accurata mostrerebbe, per l'appunto, questa sorta di risposta sfasata fra i picchi dell'AMO annuo e la frequenza delle HW estive europee: sembrerebbe(ma siamo sempre nell'ambito delle ipotesi) che l’atmosfera tenda a comportarsi in modo conservativo e a reagire ad un forcing termico oceanico con un ritardo di circa 5 anni.

    Ho voluto approfondire un po' la questione e, relativamente agli ultimi 60 anni, ho preso le SSTA annue del Nordatlantico, come indicatore dell'AMO (primo grafico) e le anomalie termiche estive europee nel pixel scelto 44-50N, 0-15E, come indicatore della frequenza delle HW (secondo grafico).







    Già ad occhio pare ci sia una certa corrispondenza con ritardo di qualche anno fra le SSTA e le STA.

    Un'analisi ancora più approfondita permette, in effetti, di trarre qualche conclusione speculativa, che ho riassunto nella seguente tabella.




    Da notare che, cmq, vi sono alcuni anni nei quali l'apparente legame non combacia e d'altra parte in alcuni casi la scelta dell'abbinamento è stata un po' forzata.
    Tuttavia sembrerebbe che fra picchi dell'AMO annuo e significative anomalie termiche estive europee (con relativa presenza o assenza di HW) ci sia un lag di circa 5 anni.


    A prescindere dal fatto che siamo tutt'ora in periodo di AMO+, potrebbe quindi essere utile gettare uno sguardo ai valori annui dell'AMO del 2003.......



    To be continued.....
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