Sul sito nsidc.org è riportato uno studio di Igor Polyakov dell'università dell'Alaska circa il processo di "atlantificazione" dell'oceano Artico. La ricerca è stata pubblicata su Journal of Climate.
L'atlantificazione è il processo per il quale acqua più calda e salata, importata dall'oceano Atlantico Settentrionale, e in primo luogo nel mare di Barents, si stabilisce sotto uno strato di acqua meno salata e più fredda, in superficie.
Questo strato d'aria calda ha un impatto nella formazione del ghiaccio artico invernale: sebbene lo strato d'acqua fredda e meno salata superficiale, per motivi termoclini, non può sprofondare o miscelarsi con lo strato più caldo sottostante, quest'ultimo sta progressivamente guadagnando metri verso la superficie. Di solito si trovava a 150 m. Ora a circa 82 metri sotto il livello del mare.
Questo si traduce in un aumento del flusso di calore diretto verso lo strato sottacqueo della banchisa artica invernale, stimato a più di 10 W/m2 nel 2016-2018 (contro i 3-4 W/m2 nel 2007-2008).
Polyakov stima che sia l'equivalente di una riduzione di due volte nella crescita del ghiaccio artico marino.
Sopra al 2012, ma davvero di un soffio. Inquietante.
N_stddev_timeseries.png n20200908.ic.gif
Rischiamo di giocarcela......
Brutti anche i dati dei danesi, guardando i modelli sembra che ci siano le condizioni per ulteriori cali fino all'equinozio e rimangono diverse zone di ghiaccio sottile e frammentato potenzialmente vulnerabili alla fusione o al compattamento.
SICE_curve_extent_LA_EN_20200909.jpg
Quindi rischiamo effettivamente l'anno peggiore di sempre??
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Non penso, a meno che non venga un minimo molto in ritardo tipo fine settembre, ma dalle mappe emisferiche si nota già un raffreddamento non trascurabile nelle zone sopra gli 80°N, penso quindi che il 2012 resti l'anno peggiore di sempre, ma quello che mi inquieta di quest'anno è l'estensione del ghiaccio molto sottile anche in zone che, persino nel 2012, avevano un ghiaccio ben più spesso, tipo costa NE della Groenlandia e le isole canadesi a nord del 75°N.
In soldoni non vorrei che fosse una situazione migliore solo sulla carta, perchè mi pare che il ghiaccio sia più frammentato quest'anno che nel 2012.
Anche secondo me non si raggiungerà il 2012, ma quella lingua di ghiaccio vicina all'Alaska è molto vulnerabile anche a metà settembre purtroppo, da cui i margini di riduzione (a cui si aggiungono i venti che potrebbero compattare i margini dei ghiacci anche oltre gli 80 nord).
Sullo spessore è vero che alcune zone sono messe peggio, in compenso però ci sono altre zone con spessore molto maggiore rispetto al 2012.
CICE_map_thick_LA_EN_20120909.jpg
CICE_map_thick_LA_EN_20200909.jpg
Probabile che alla fine si finisca con volume simile ed estensione appena migliore, sono due anni sostanzialmente equivalenti ma non è una grande consolazione.
Non sono sicuro che il minimo annuale di estensione sia stato raggiunto.
I prossimi giorni tra basse pressioni, venti e onde la vedo male per quella lingua di ghiaccio a nord dell'Alaska.
Tra domenica e lunedì in teoria sono previste onde medie di 2-2,5 m...
Schermata 2020-09-11 alle 12.20.36.png
Schermata 2020-09-11 alle 12.25.47.png
Dove l'hai trovata la seconda immagine? È molto bella, chiara e nitida.
A proposito, ma la tabella con tutte le temperature dell'artico? Dove si trova?
Quella che nel vecchio Wetterzentrale era questa
Rarcmapt.gif
La trovo solo dell'Europa, non più di tutte le altre parti del mondo, sapete che fine ha fatto?
Non ditemi che l'hanno tolta...
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