Citazione Originariamente Scritto da matmet Visualizza Messaggio
A me la prima cosa che viene in mente è questa: in quelle aree, spiccatamente continentali, vengono raggiunte in inverno le temperature più basse in senso assoluto, negli starti prossimi al suolo. Questa aria contiene, a causa delle sue caratteristiche termiche, bassissime quantità di vapore acqueo, risulta quindi essere estremamente trasparente ai raggi infrarossi. Proprio in una situazione come questa il progressivo aumento della CO2 è relativamente più importante nel rendere l'amosfera meno trasparente per la dispersione dei raggi infrarossi. Dopo i primi aumenti di temperatura si innescano i feedback positivi T + alta -> + vapore acqueo -> + effetto serra e, in misura minore un'alterazione dell'albedo della superficie (fusione primaverile precoce del manto nevoso).

Non mi convince, il Polo Sud fa saltare il ragionamento.....

Io ci vedo di più l'effetto di una Artic Oscillation in fase prevalentemente positiva dal 1988 ad oggi, che si va ad inserire in un contesto di riscaldamento globale.
la mappa delle anomalie termiche invernali è eloquente,e lo sarebbe ancor più se associata a una mappa di anomalie bariche....in prossimità del circolo polare artico sono presenti due grandi poli caldi (Canada e Siberia), e due poli freddi (estrema Siberia orientale e Groenlandia Occidentale). La diversa estensione dipende in buona parte dalla fase di GW in corso e dalle diverse tipologie di aria interessate. Bene, se noi collochiamo due Hp in corrispondenza del perimetro orientale dei poli caldi e due Lp i corrispondenza del bordo orientale dei poli freddi, si determina un preciso schema barico, perfettamente compatibile con le dinamiche atmosferiche dell'emisfero settentrionale, in grado di spiegare buona parte del fenomeno osservato.

Ciao