La malaria era endemica in Italia in tempi non sospetti. L'equazione +caldo+malaria è priva di significato.
Premetto che non sono un anti-ambientalista, anzi, dentro questo movimento (con diramazioni nazionali ed internazionali molto importanti) coesistono posizioni, approcci ecc. ecc. che vanno valutati con attenzione.
Le loro posizioni, storicamente, si sono rivelate estreme, per certi versi.
Un esempio piccolo piccolo(si fa per dire)? eccolo:
una delle più catastrofiche scivolate dell'ambientalismo globale si riferisce al DDT.
Tacciarono il DDT (EPA in particolare, ma non solo) di essere una sostanza cancerogena.
Vero, ed in base ad una bibliografia IF incontrovertibile. Per conseguenza imposero, sulla base di un potere crescente, il principio di precauzione decostruendo pratiche profilattiche nella prevenzione della malaria nelle aree endemicamente sensibili. Risultato: la malaria, da una patologia "neglected desease" accellerò fino ad evidenze epidemiologiche oggi valutabili nell'ordine di qualche decina (abbondante) di milioni di casi. Proprio di recente la WHO, presa coscienza dell'errore, ha raccomandato ai diversi sistemi sanitari direttamente esposti alla patologia di reintrodurre la pratica profilattica del DDT con esiti ovviamente ancora da valutare.
Quale conclusione?: l'ambientalismo va visto e valutato con grande interesse ma anche con senso critico...specie in materia sanitaria. Mai dargli eccessivo spazio e ragioni per influenzare decisioni politiche. Decisioni, queste, che devono essere prese, sempre in materia sanitaria, direttamente dagli operatori del settore in quanto depositari di una professionalità e di una conoscenza specifica dei problemi.
Global Warming ed avanzamento di patologie di pertinenza equatoriale?
Se ciò avvenisse sarebbe un'ottima occasione per risolvere definitivamente il problema...la industrie farmaceutiche già lo conoscono (there si market and market).
Conclusione finale: meglio attendersi neoplasie domani che terzane oggi.
Cià
Vin
jonioblu
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