Sì. Ignori il fatto però che non sono romano![]()
E anche se pure lo fossi al 100%, il discorso del "sei di un posto caldo QUINDI non soffri il caldo" non sono mai riuscito a tollerarlo e lo considero uno dei tanti miti della gente comune che sarebbe ora di sfatare.
La sopportazione al freddo e al caldo è una caratteristica genetica come la vista buona o la resistenza al solletico. Solo in minima parte può essere "aggiustata" alle condizioni ambientali del luogo in cui si vive*. Conosco tromsiani che sotto i +4 tremano come foglie e sono incapacitati a scrivere un sms all'aperto per quanto gli tremano le mani, conosco un mare di abitanti della lapponia che appena scende sotto zero si lamentano del freddo e che non tollerano la vista della neve, conosco un oslano che a +10 va in giro come un palombaro... e conosco italiani che si trovano perfettamente a loro agio con una giacca e un paio di jeans a -10. Sarei curioso di sapere cosa ne pensi di queste persone
*ovviamente il DNA stesso è influenzato dai fattori ambientali, nel corso dei secoli, ma nell'epoca moderna, in cui sempre più difficilmente si incontra gente con sangue "puro", cioè esclusivamente locale da decine di generazioni, come me per esempio, il discorso genetico-ambientale non vale praticamente più. (questo è un discorsetto che è poco chiaro anche a certe frange estremiste di destra).
Comunque, per la cronaca, ho anche iniziato già a sentire i primi lamenti sparsi del caldo, anche se in misura molto minore (alcuni ieri su facebook per esempio). A questo punto che dici? Che "è giusto che sia così perché i grandi nordici non sono abituati al caldo e ne soffrono"? (ovvero l'esatto opposto di quanto hai detto prima)?
Ore 10:30, +21,0 °C. Si sale, si sale...
Ultima modifica di Fenrir; 04/08/2009 alle 09:36
"You are not entitled to your opinion. You are entitled to your informed opinion. No one is entitled to be ignorant." (Harlan Ellison)
Non sono molto d'accordo con il tuo discorso....genetico, nel senso che se da un lato sicuramente ognuno di noi ha una percezione diversa del caldo e del freddo (quindi si, in questo caso c'e' forse anche una predisposizione genetica a monte) sicuramente l'ambiente o meglio, il modo di porsi/vestirsi in base alle variazioni termiche del tempo per cosi' dire formano nelle persone tali percezioni.
Ne ho avuto l'esempio lavorando oltre 2 anni a Livigno: li' la maggior parte dei livignaschi che ho conosciuto ha sicuramente una soglia di sopportazione del freddo maggiore rispetto agli altri ! La conferma di una sorta di abitudine al freddo delle persone in loco l'ho avuta guardando ad esempio dai bambini che vanno a scuola: questi, ad esempio, ancora a fine settembre li vedevo al piu' andare in bicicletta in pantaloncini corti e maglietta, quando al piu' fuori c'era anche 0° con la brina al suolo !
Un fatto genetico ? Non credo, perche' diversi clienti diciamo....non autoctoniche ho conosciuto, ovvero persone provenienti da altri luoghi ma ormai residenti a Livigno da almeno 15-20 anni, mi hanno confermato che ormai anche sentono decisamente meno il freddo rispetto ai primi anni in cui vivevano in loco !
Quindi e' l'ambiente che, comunque, ti aiuta eventualmente a ..... temprarti a certe temperature: ovvio che se fin da piccolo, pur abitando a Livigno, di metti 2 pile anche quando fuori ci sono +10° probabilmente crescerai soffrendo il freddo in modo atroce![]()
All'uopo anni addietro avevo visto un documentario su una scuola elementare in Giappone, mi pare: orbene, tale scuola x temprare i bimbi ovvero per cercare di farli crescere con una maggiore resistenza alle malattie piu' tipiche legati agli sbalzi delle temperature (ad esempio il raffreddore) venivano vestiti sempre piuttosto leggeri, senza grosse differenze rispetto alla temperatura, ovvero al piu' in calzoncini corti e maglietta. Questo anche in inverno, magari pure durante una nevicata !
Bene, dopo anni di diciamo....sperimentazione si e' visto che effettivamente la maggior parte di tali bambini era decisamente piu' resistente alla malattie e non solo, avevano sviluppato una sorta di autoregolamentazione del proprio corpo in base alla temperatura esterna, nel senso che sopportavano tranquillamente temperature anche di decine di gradi di differenza (in piu' o meno) praticamente senza cambiare il modo di vestirsi, sempre comunque piuttosto leggero !
Anche in tal caso la prova e' che non e' sicuramente un'eventuale predisposizione genetica il sopportare o meno il caldo o il freddo, ma bensi' al piu' una sorta di abitudine comportamentale rispetto alla temperatura esterna
Pure nel mio....piccolo praticamente vivendo 2 anni e mezzo a Livigno mi sono effettivamente accorto che, alla fine, la mia sopportazione al freddo era comunque aumentata rispetto a prima (e, di contro, la mia....insopportazione al caldo !![]()
): certo, pure io lassu' ho cercato di adeguarmi a quel clima, ovvero vestendomi al piu' come i livignaschi !
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Guarda zio, il fatto genetico è proprio indiscutibile perché è già stato oggetto di studi. La capacità di sopportazione agli stimoli in genere è per lo più regolata dal DNA, al quale però si aggiungono molti altri fattori temporanei.
L'adattamento di cui tu parli esiste senza dubbio ed è un discorso, come appunto detto, temporaneo, che esula dal mio discorso di fondo. Quando si vive in posti sempre freddi o sempre caldi il corpo (e la percezione mentale del freddo/caldo) tende ad adattarsi piano piano, a parte appunto alcune persone specifiche - più di quante credi - che ci mettono molto più tempo e alcune che proprio non ci riescono ( = genetica).
Il discorso è che se quei bambini livignaschi si trasferissero a Pantelleria subirebbero un piccolo shock e poi si adatterebbero piano piano a quel clima. Tornando a Livigno 5 anni dopo col cavolo che avrebbero addosso il loro bel cappottino, ma a 0 gradi starebbero in scafandro finché non si riadattano. E questo, alla fine, è quello che hai scritto anche tu.
Tu mi dirai "ma hai scritto il contrario sul tuo post!"
Non proprio. Il mio discorso è relativo a quelle persone che, appunto, per DNA, sono impermeabili a quel genere di variazioni, per cui le metterai a 30 gradi e moriranno sempre e comunque di caldo, anche per 20 anni di fila; le metti a 0 gradi e possono persino uscire a maniche corte.
Sembra un vanto, perché nei forum meteo 'nordico è bello' e quindi la gente ha una percezione strana delle cose, ma posso dirti che sono una di quelle persone, e prima ancora di internet e prima ancora che la gente diventasse talmente malfidata che se ti vede in pieno inverno in maglietta pensa subito che sei uno 'sborone', mia madre potrà raccontarti come mi spogliavo da solo quando ero piccolissimo in pieno inverno o come soffrivo d'estate a certe, anche in Danimarca, prima ancora di poter capire cosa fosse il caldo o il freddo. Lo stesso vale per tutti i miei compagni di scuola, i miei amici italiani e scandinavi... nonché la mia donna, che mi prende in giro continuamente per questo: la mia "mise" invernale, per così dire, ha sempre fatto discutere e ti assicuro che preferirei avere una percezione delle temperature normali invece di trovarmi improvvisamente, in mezzo alla gente, a grattarmi la testa per il sudore a temperature dove di norma non si dovrebbe sudare.
Questo è un discorso di predisposizione pre-natale. Puoi anche dubitarne, ma allora devi sempre spiegarmi la gente di cui sopra che vive in Lapponia da decenni e ancora a zero gradi sta tutta rattrappita e si lamenta del freddo. Il mio famoso amico che sotto i 4 gradi trema come una foglia sarebbe inspiegabile. E una mia amica, che è in sardegna da 2 settimane (nata e vissuta a Tromsø per 25 anni), dice che si sta arrostendo da dio al sole e che sta benissimo. Quanto ha fatto in sardegna nelle scorse due settimane? +40? Sarebbe dovuta morire
Quindi, riassumendo, c'è la genetica (impermeabilità assoluta in entrambi i sensi) e c'è l'adattamento progressivo, anch'esso in entrambi i sensi, quindi relativo. Nel primo caso il luogo in cui sei nato e cresciuto non conta. Nel secondo caso non conta lo stesso perché chiunque si sposta di luogo in luogo può adattarsi progressivamente. Ecco perché, specie in Europa e in USA dove il DNA dei locali ormai è un pasticcio incomprensibile, c'è tanta gente che reagisce in maniera tanto diversa agli stessi stimoli esterni. Altrimenti gli abitanti di una stessa zona dovrebbero reagire tutti allo stesso modo al caldo e al freddo... ma così non è, come ben sai
Ergo, la storia del "sei palermitano e non puoi lamentarti del caldo in Siberia" vale quanto il due di bastoni quando regna coppe.
"You are not entitled to your opinion. You are entitled to your informed opinion. No one is entitled to be ignorant." (Harlan Ellison)
interessante, zione, condivido
cmq, fenrir, non spacchiamo il capello in quattro, il mio discorso era ovviamente sui generis, è chiaro che esistono anche norvegesi freddolosi, come italiani che odiano il caldo (i forum ne sono pieni) ma mediamente, per una serie di motivi, un nordico è più resistente al freddo di un italiano, mi sembra abbastanza logico, poi ci sono eccezioni come in tutte le cose...
se un nord-norvegese in vacanza natalizia a verona si beccasse una nevicata storica, e si lamentasse che fa troppo freddo e nevica, insomma un pò storto lo guarderei
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+24,0 °C, e sale! Abbiamo ancora circa 3 ore per sfondare il record annuale di +25,0 dell'altroieri.
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Non spacco nessun capello in 4, correggo una tua affermazione che non ha sensoalmeno dove vivo io si tende a cercare di chiarire le cose invece di fare le cose in maniera dozzinale
Lo guarderesti storto perché, appunto, non hai chiaro il concetto dell'indipendenza tra luogo in cui si vive e sopportazione ASSOLUTA al freddo. Il nord-norvegese di cui parli che si lamenterebbe del freddo e della neve a Verona, probabilmente non sopporta freddo e neve nemmeno a casa propria. Spero che ora ti sia più chiaro.
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Chiaro anche il tuo discorso: a mio parere e' diciamo piu'...influenzante il fattore ambiente/adattamento rispetto a quello genetico, ovvero credo che le persone che proprio non riescano fisicamente a sopportare una temperatura non proprio al limite (sia calda che fredda !) siano percentualmente molto poche (e con queste, come gli esempi che tu stesso hai riportato, non c'e' nulla da fare: sempre e comunque soffriranno il freddo o il caldo in modo maggiore rispetto agli altri !) !
Ripeto, x me il fattore esterno e il modo di porsi con esso alla fine e' mediamente piu' determinante !
Comunque pure io, se non forse ai tuoi livelli, soffro decisamente piu' il caldo che il freddo !![]()
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sulla parte in grassetto non c'è dubbio
cmq per me c'è collegamento (percentuale, non assoluto) tra il posto dove si vive e la sopportazione del freddo/caldo...
sia per motivi genetici (si è selezionato un carattere resistente) sia per diverse abitudini/comportamenti sin da piccoli...
ovviamente nei posti molto "multietnici" e con costante immigrazione, il mio discorso è meno importante...
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Diciamo che hanno ragione sia Fenrir che Zione, sono verissime entrambe le cose. Però, anche secondo me le persone che geneticamente siano predisposte a prescindere verso il freddo o il caldo sono poche, il fattore adattamento sulla maggioranza conta di più
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