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  1. #1
    Brezza tesa L'avatar di Gianfranco
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    Predefinito Re: Autunno 2023: Analisi modelli Sud Italia

    Citazione Originariamente Scritto da Musin Visualizza Messaggio
    E' sempre così sulla carta ma poi seppur sfumate le precipitazioni passano eccome, soprattutto al sud dove i rilievi sono più bassi. E non bisogna andare lontano per averne la prova, peccato dimenticarselo.

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    A volte succede pure che le zone sottovento sono favorite dai rilievi e le zone costiere tirreniche restano a secco. Ed avviene lo stesso anche al contrario con correnti orientali.

    Sarebbe interessante fare uno studio sulla origine prevalente delle precipitazioni, si sfaterebbe qualche leggenda.
    Occhio però, perché c'è sinottica e sinottica.

    Hai preso una dinamica nella quale i venti favonici/catabatici (responsabili del "seccume" dei versanti sottovento) al centro/sud erano praticamente inesistenti visto che la saccatura ha i suoi minimi barici oltrape e il fronte ha potuto, in quell'occasione, attraversare i due versanti senza andare in frontolisi nel suo percorso, spinto da venti più deboli.
    Trattasi di fronte perturbato a carattere caldo.

    Nelle configurazioni dei prossimi giorni, invece, le saccature entreranno nettamente nel Mediterraneo provocando venti in quota e al suolo molto più tesi, responsabili poi dello stau sopravento e del favonio su quelli sottovento, con conseguente ombra precipitativa o parziale ingresso delle stesse laddove orografia e incidenza del fronte permettono.
    Qui invece parliamo di ingressi di fronti freddi.

    È un errore grossolano dire che tutte le configurazioni da SW/W fanno ombra o viceversa traslano tranquillamente, parlando dei versanti adriatici. Bisogna analizzare singolarmente ogni dinamica.

  2. #2
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    Predefinito Re: Autunno 2023: Analisi modelli Sud Italia

    Citazione Originariamente Scritto da Gianfranco Visualizza Messaggio
    Occhio però, perché c'è sinottica e sinottica.

    Hai preso una dinamica nella quale i venti favonici/catabatici (responsabili del "seccume" dei versanti sottovento) al centro/sud erano praticamente inesistenti visto che la saccatura ha i suoi minimi barici oltrape e il fronte ha potuto, in quell'occasione, attraversare i due versanti senza andare in frontolisi nel suo percorso, spinto da venti più deboli.
    Trattasi di fronte perturbato a carattere caldo.

    Nelle configurazioni dei prossimi giorni, invece, le saccature entreranno nettamente nel Mediterraneo provocando venti in quota e al suolo molto più tesi, responsabili poi dello stau sopravento e del favonio su quelli sottovento, con conseguente ombra precipitativa o parziale ingresso delle stesse laddove orografia e incidenza del fronte permettono.
    Qui invece parliamo di ingressi di fronti freddi.

    È un errore grossolano dire che tutte le configurazioni da SW/W fanno ombra o viceversa traslano tranquillamente, parlando dei versanti adriatici. Bisogna analizzare singolarmente ogni dinamica.
    Relativamente al grassettato: non l'ho mai scritto. Anzi, ho proprio evidenziato che possono succedere cose molto diverse a seconda delle dinamiche. Invece al contrario, da quel che si legge, pare che non passa MAI niente, che è falso.

    Tra l'altro d'estate, con attività convettiva pomeridiana, sul versante adriatico arrivano precipitazioni solo se in quota le correnti sono dai versanti occidentali. Al contrario con correnti orientali i temporali colpiscono solo il versante tirrenico.

    Comunque visto che ti sei espresso sarà interessante vedere quanto "passa" nei prossimi giorni

  3. #3
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    Predefinito Re: Autunno 2023: Analisi modelli Sud Italia

    Citazione Originariamente Scritto da Gianfranco Visualizza Messaggio
    Occhio però, perché c'è sinottica e sinottica.

    Hai preso una dinamica nella quale i venti favonici/catabatici (responsabili del "seccume" dei versanti sottovento) al centro/sud erano praticamente inesistenti visto che la saccatura ha i suoi minimi barici oltrape e il fronte ha potuto, in quell'occasione, attraversare i due versanti senza andare in frontolisi nel suo percorso, spinto da venti più deboli.
    Trattasi di fronte perturbato a carattere caldo.

    Nelle configurazioni dei prossimi giorni, invece, le saccature entreranno nettamente nel Mediterraneo provocando venti in quota e al suolo molto più tesi, responsabili poi dello stau sopravento e del favonio su quelli sottovento, con conseguente ombra precipitativa o parziale ingresso delle stesse laddove orografia e incidenza del fronte permettono.
    Qui invece parliamo di ingressi di fronti freddi.

    È un errore grossolano dire che tutte le configurazioni da SW/W fanno ombra o viceversa traslano tranquillamente, parlando dei versanti adriatici. Bisogna analizzare singolarmente ogni dinamica.
    Scusami ma ho ricontrollato e no, non era un fronte caldo, era un fronte freddo.



    Inoltre le correnti erano abbastanza tese, anche se con componente più meridionale.



  4. #4
    Brezza tesa L'avatar di Gianfranco
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    Predefinito Re: Autunno 2023: Analisi modelli Sud Italia

    Citazione Originariamente Scritto da Musin Visualizza Messaggio
    Scusami ma ho ricontrollato e no, non era un fronte caldo, era un fronte freddo.

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    Inoltre le correnti erano abbastanza tese, anche se con componente più meridionale.

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    Valuta le correnti al suolo, non solo quelle a 700 hpa (parliamo di 3000 metri, quota che ha poco a che vedere con l'effetto stau e il favonio).

    Sul meridione le piogge, in un primo momento, il più profocuo, sono state da fronte caldo, prima dell'ingresso del fronte freddo che ha portato residui piovaschi con ingresso conseguente di aria più fredda. Lo conferma il fatto che dopo il passaggio del sistema temporalesco in Puglia, le temperature al suolo sono calate relativamente poco, per poi calare definitivamente con il passaggio del fronte freddo, seppur più scarno in termini di precipitazioni.

    In ogni caso dai modelli è abbastanza semplice leggere quando con i passaggi atlantici si ha, sul centro sud, favonio o piogge da fronte caldo. Basta valutare la densità delle isobare e la loro disposizione sulla penisola, più queste sono "strette e lunghe" più il favonio si attiva sui versanti adriatici sottovento.

  5. #5
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    Predefinito Re: Autunno 2023: Analisi modelli Sud Italia

    Citazione Originariamente Scritto da Gianfranco Visualizza Messaggio
    Sul meridione le piogge, in un primo momento, il più profocuo, sono state da fronte caldo, prima dell'ingresso del fronte freddo che ha portato residui piovaschi con ingresso conseguente di aria più fredda. Lo conferma il fatto che dopo il passaggio del sistema temporalesco in Puglia, le temperature al suolo sono calate relativamente poco, per poi calare definitivamente con il passaggio del fronte freddo, seppur più scarno in termini di precipitazioni.
    Abbi pazienza ma non è così. E non lo dico io, lo dicono le carte.



    Il fronte caldo è sul nord est europa, d'altra parte




  6. #6
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    Predefinito Re: Autunno 2023: Analisi modelli Sud Italia

    Citazione Originariamente Scritto da Gianfranco Visualizza Messaggio
    Valuta le correnti al suolo, non solo quelle a 700 hpa (parliamo di 3000 metri, quota che ha poco a che vedere con l'effetto stau e il favonio).
    ...
    In ogni caso dai modelli è abbastanza semplice leggere quando con i passaggi atlantici si ha, sul centro sud, favonio o piogge da fronte caldo. Basta valutare la densità delle isobare e la loro disposizione sulla penisola, più queste sono "strette e lunghe" più il favonio si attiva sui versanti adriatici sottovento.

    Io comunque nella mie considerazioni iniziali sulle precipitazioni che arrivano sul lato adriatico non ho citato il fohn o favonio. L'hai voluto inserire tu ma le mie considerazioni erano di carattere generale. Poi nello specifico mi pare ovvio che se c'è effetto fohn mancano le precipitazioni. Ma le tua affermazione sulla "semplicità" sulla densità delle isobare non mi convince per niente, anzi. Le isobare possono essere strette quanto vuoi ma può succedere tranquillamente che non c'è effetto favonio.


  7. #7
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    Citazione Originariamente Scritto da Musin Visualizza Messaggio
    Io comunque nella mie considerazioni iniziali sulle precipitazioni che arrivano sul lato adriatico non ho citato il fohn o favonio. L'hai voluto inserire tu ma le mie considerazioni erano di carattere generale. Poi nello specifico mi pare ovvio che se c'è effetto fohn mancano le precipitazioni. Ma le tua affermazione sulla "semplicità" sulla densità delle isobare non mi convince per niente, anzi. Le isobare possono essere strette quanto vuoi ma può succedere tranquillamente che non c'è effetto favonio.

    Come supponevo sembra proprio che nonostante le isobare fitte



    la perturbazione che dal pomeriggio interesserà l'Italia sarà in grado di distribuire precipitazioni anche sul versante adriatico, con un effetto favonico che sarà decisamente limitato e temporaneo.




  8. #8
    Tempesta L'avatar di Cristiano96
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    Citazione Originariamente Scritto da Musin Visualizza Messaggio
    Come supponevo sembra proprio che nonostante le isobare fitte

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    la perturbazione che dal pomeriggio interesserà l'Italia sarà in grado di distribuire precipitazioni anche sul versante adriatico, con un effetto favonico che sarà decisamente limitato e temporaneo.

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    L'ombra appenninica è comunque evidente, poi moloch tende sempre a spalmare ed esagerare sugli accumuli

    Già il bolam offre indicazioni più grossolane, ma a mio parere più veritiere

  9. #9
    Uragano L'avatar di burian br
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    Citazione Originariamente Scritto da Musin Visualizza Messaggio
    Scusami ma ho ricontrollato e no, non era un fronte caldo, era un fronte freddo.

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    Inoltre le correnti erano abbastanza tese, anche se con componente più meridionale.

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    Era un fronte freddo perchè separava aria più calda da aria più fredda, però io stesso ripudiai quella definizione visto che al seguito arrivò una +12 che era +2 dalla media del mese

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