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  1. #31
    Uragano L'avatar di Alessandro(Foiano)
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    Predefinito Re: Che succede alle estati del Sud?

    Visto che si parla di sinottiche europee ho analizzato i mesi di luglio del passato e ho trovato dei regimi estivi nuovi oltre ai soliti WR1 WR2 WR3 e WR4 che vi ricordo sono spiegati qui:

    Giugno 2015: Classificazione e Analisi - MeteoNetwork.

    In particolare dal 1981 ad adesso ne ho individuati altri 4.

    WR5(un WR1 con segni opposti)


    WR6(WR2 con segni opposti)



    WR7



    WR8(il regime che servirebbe alla Sicilia in questo 2024)


  2. #32
    Uragano L'avatar di burian br
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    Predefinito Re: Che succede alle estati del Sud?

    Citazione Originariamente Scritto da Alessandro(Foiano) Visualizza Messaggio
    Visto che si parla di sinottiche europee ho analizzato i mesi di luglio del passato e ho trovato dei regimi estivi nuovi oltre ai soliti WR1 WR2 WR3 e WR4 che vi ricordo sono spiegati qui:

    Giugno 2015: Classificazione e Analisi - MeteoNetwork.

    In particolare dal 1981 ad adesso ne ho individuati altri 4.

    WR5(un WR1 con segni opposti)
    Immagine


    WR6(WR2 con segni opposti)

    Immagine


    WR7

    Immagine


    WR8(il regime che servirebbe alla Sicilia in questo 2024)

    Immagine
    Molto interessante!
    Quei regimi comparivano anche in anni del passato (anni 50, 60, 70), o sono del tutto nuovissimi? Se potessi scoprirlo sarebbe interessante.

  3. #33
    Uragano L'avatar di Alessandro(Foiano)
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    Predefinito Re: Che succede alle estati del Sud?

    Citazione Originariamente Scritto da burian br Visualizza Messaggio
    Molto interessante!
    Quei regimi comparivano anche in anni del passato (anni 50, 60, 70), o sono del tutto nuovissimi? Se potessi scoprirlo sarebbe interessante.
    dovrei fare la reanalisi, ci vuole molto tempo,ci provo e ti faccio sapere, chiaramente con la nuova media trentennale 1991-2020

  4. #34
    Uragano L'avatar di burian br
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    Predefinito Re: Che succede alle estati del Sud?

    Citazione Originariamente Scritto da Alessandro(Foiano) Visualizza Messaggio
    dovrei fare la reanalisi, ci vuole molto tempo,ci provo e ti faccio sapere, chiaramente con la nuova media trentennale 1991-2020
    Ovviamente, prenditi il tempo che ti serve.

  5. #35
    Uragano L'avatar di Alessandro(Foiano)
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    Predefinito Re: Che succede alle estati del Sud?

    Citazione Originariamente Scritto da burian br Visualizza Messaggio
    Ovviamente, prenditi il tempo che ti serve.
    ho scoperto che nel passato il WR3 non compariva, per ora ho fatto reanalisi di tutti i mesi di luglio dal 1950 al 1980 che adesso invece è il regime più frequente

  6. #36
    Uragano L'avatar di Alessandro(Foiano)
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    Predefinito Re: Che succede alle estati del Sud?

    Si i 4 regimi trovati compaiono anche negli anni da te richiesti

    WR5(WR1 con fase opposta)

    WR6 (WR2 con fase opposta)


    WR7(WR3 con fase opposta)



    WR8

    Ultima modifica di Alessandro(Foiano); 27/06/2024 alle 21:10

  7. #37
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    Predefinito Re: Che succede alle estati del Sud?

    Citazione Originariamente Scritto da Alessandro(Foiano) Visualizza Messaggio
    Si i 4 regimi trovati compaiono anche negli anni da te richiesti

    WR5(WR1 con fase opposta)
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    WR6 (WR2 con fase opposta)
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    WR7(WR3 con fase opposta)

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    WR8

    Immagine
    Vedo che tu hai usato le pressioni al livello del mare, mentre nel link di Meteonetwork usarono le altezze gpt 500 hPa. C'è differenza se adottassi queste invece delle pressioni?

  8. #38
    Uragano L'avatar di Alessandro(Foiano)
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    Predefinito Re: Che succede alle estati del Sud?

    Citazione Originariamente Scritto da burian br Visualizza Messaggio
    Vedo che tu hai usato le pressioni al livello del mare, mentre nel link di Meteonetwork usarono le altezze gpt 500 hPa. C'è differenza se adottassi queste invece delle pressioni?
    si ci sono differenze

  9. #39
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    Predefinito Re: Che succede alle estati del Sud?

    CAPITOLO 3.1


    LE POSIZIONI DELLE CORRENTI A GETTO



    Fino a non molti anni fa si raccontava negli ambienti di appassionati che la causa principale delle nostre estati sempre più calde era il fatto che si stesse alzando di latitudine la cella di Hadley, e con essa conseguentemente anche la cappa altopressoria subtropicale con relative isoterme: se, dopotutto, si spostava l'intera cella più a nord, altrettanto facevano le isoterme. Questa opinione non si limitava agli ambienti degli appassionati, in quanto anche gli studi ufficiali sul GW prevederebbero un aumento di latitudine della cella di Hadley. Ma è davvero accaduto?
    Aldilà della cella di Hadley, come si sta modificando il comportamento delle due correnti a getto (polare e subtropicale) nel nostro settore (atlantico-europeo)?

    In questo primo capitolo risponderò alla prima domanda, cercando di capire se le due correnti a getto oggi si collochino in latitudini diverse rispetto al passato.
    Prima, però, è necessario un veloce ripasso di cosa siano le due correnti a getto.


    Per la corrente a getto polare non credo ci sia bisogno di presentazioni: corrisponde alla branca più meridionale della cella polare, nel modello della circolazione atmosferica a celle. Governa il nostro clima in inverno e nelle stagioni intermedie, quando si porta molto frequentemente sulle nostre latitudini, ma ha anche un ruolo di primo piano sulle vicissitudini estive.
    La corrente a getto subtropicale, invece, è meno conosciuta: corrisponde al ramo più settentrionale e discendente della cella di Hadley, la cella tropicale che è compresa tra l'equatore climatico (ITCZ) e appunto il getto subtropicale. Quest'ultimo si solleva di latitudine con l'avanzare della stagione estiva, per via del riscaldamento dell'emisfero settentrionale e viceversa il raffreddamento di quello meridionale.

    In estate, il Mediterraneo occidentale diventa una sorta di terra di nessuno dove possono sguazzare entrambe le correnti a getto, sia la subtropicale sia la polare.


    Ma dove si collocano oggi, e dove si collocavano in passato?


    Visualizzarlo non è per nulla semplice, ed usare le mappe dei venti zonali o dei venti vettoriali a 300 hPa (la quota alla quale si è soliti visualizzare il jet stream) non rappresenta la scelta migliore per apprezzare sottili cambiamenti latitudinali, sempre che ci siano, anche e soprattutto perchè come detto nel Mediterraneo le due correnti si sovrappongono, e spirando entrambe da ovest verso est non è possibile discriminare tra le due in quella che è fondamentalmente una media di lungo periodo.

    Il metodo migliore che ho ipotizzato, ma sottolineo che sia MOLTO approssimativo, è sfruttare l'escamotage delle analisi isoentropiche. Senza farla troppo complicata (anche perchè io sono tutt'altro che un esperto), dalle analisi isoentropiche è possibile desumere la posizione di una corrente a getto vedendo come si orientano le "isoentrope", che sono linee che uniscono punti dell'atmosfera con la stessa temperatura potenziale, una grandezza che è diversa dalla temperatura. In generale, più queste linee tendono ad assumere un andamento verticale, più è probabile che lì si posizioni la corrente a getto.

    Ribadisco che questa è un'analisi piuttosto rudimentale, i limiti sono tanti, le conclusioni sono pure diversamente interpretabili, ma ho ritenuto essere una buona scelta per capirne di più sull'evoluzione in latitudine delle due correnti a getto.


    JJA Theta 1950-1990.pngJJA Theta 0-20E 2015-2023.png

    Queste sono le analisi isoentropiche del trimestre estivo, sulla sinistra la media 1950-1990, sulla destra la media 2015-2023, il periodo che sto usando come riferimento.
    Ho cerchiato con due colori diversi dove dalle mappe sembravano posizionarsi le latitudini alle quali più frequentemente (= mediamente) nel trimestre estivo si collocano le due correnti a getto, in arancione la subtropicale, in rosso la polare. Il settore valutato è quello tra 0° e 20°E, vale a dire questo spicchio di emisfero settentrionale:

    febX9Inxs5.png

    Sull'asse delle x si trova la latitudine, dall'equatore al circolo polare artico.

    Dal confronto, pare che la posizione delle due correnti a getto non si sia modificata sul nostro settore negli ultimi decenni. Questo suggerisce che nè il getto polare è aumentato di latitudine sull'Europa continentale, nè la cella di Hadley ha fatto lo stesso.


    Ora, come detto quest'analisi ha tutta una serie di limiti, ho provato dunque a cercare degli studi che confermassero o smentissero questa mia conclusione e ho trovato questo studio che analizza proprio l'ipotesi che la cella di Hadley e il suo sollevamento verso settentrione possa essere la responsabile delle estati sempre più calde nel Mediterraneo:

    The Role of Hadley Circulation and Lapse-Rate Changes for the Future European Summer Climate in: Journal of Climate Volume 32 Issue 2 (2019)

    Da questo studio, le cui conclusioni sono che sia il feedback di lapse rate sia la causa più importante del riscaldamento nel Mediterraneo in estate, è tratto questo grafico che illustra la posizione della latitudine più settentrionale della cella di Hadley (grossomodo approssimabile al getto subtropicale) nel settore tra 10°W e 35°E (uno spicchio un po' più ampio del mio, va dallo stretto di Gibilterra fino praticamente al Mediterraneo Orientale).
    In blu la media storica (1971-2000), in rosso le proiezioni per il 2070-2100; sono riportate le simulazioni di tre diversi modelli climatici:




    Le conclusioni dello studio:

    Regarding the latitude of the northern Hadley cell edge, we generally diagnose that the edge latitude is located between 26° and 34°N in summer, in both CTRL and SCEN, which is farther south than many of the areas where the Mediterranean amplification is observed in the simulations (Fig. 2). However, the Hadley cell edge considered is a mean value over the troposphere and the Hadley cell edge can be located farther north at lower levels (Fig. 5).

    The three simulations DO NOT consistently show a poleward expansion of the Hadley cell edge in summer by the end of the century (Figs. 4, 5), while all three GCMs show a poleward expansion in autumn/winter (Fig. 4). A very similar result has been found on a global scale by D’Agostino et al. (2017), using a larger model ensemble. In addition, the simulated changes of the Hadley cell edge do not correlate well with the simulated strength of the Mediterranean amplification. In HadGEM2-ES, we find no change of the Hadley cell extent in June and July and a weak poleward expansion in August, while an expansion of the Hadley cell is evident in spring (Fig. 4), reaching a similar latitude as in summer, yet there is no pronounced Mediterranean amplification in spring (not shown)
    Paradossalmente, la cella di Hadley potrebbe espandersi in autunno/inverno (notare Settembre e Ottobre, una brutta notizia perchè significherebbe prolungare l'estate su di noi in teoria, cosa che in certi termini sta già avvenendo spesso negli ultimi anni), mentre in estate NO.

    La cella di Hadley, pertanto, NON si sta espandendo verso nord in estate. Quello per cui sia questa la causa delle nostre estati più calde ("Mediterranean amplification") è un mito.


    Notare come le conclusioni dello studio indicano una latitudine del limite settentrionale della cella di Hadley tra 26° e 34°N, che è più o meno la latitudine che ho cerchiato nell'analisi isoentropica. Ciò non significa che la mia analisi fosse conclusiva, ma riporto la curiosa coincidenza che forse è più che una coincidenza.




    Ma, come ho detto, le nostre sorti estive dipendono anche dalla corrente a getto polare. Questa come si sta comportando?

    Ebbene, una delle cose che negli ultimi anni noi semplici appassionati notiamo è che siano più frequenti gli affondi in Atlantico, ma quanto c'è di vero? E' solo un'impressione o ha un fondo di verità?

    Ho elaborato un'analisi isoentropica anche per l'Atlantico, confrontando sempre la 1950-1990 con la 2000-2023 (attenzione, NON 2015-2023):

    JJA Theta 320-350E 1950-90.pngJJA Theta 320-350E 2000-23.png

    Ebbene, stavolta si nota uno spostamento verso sud di latitudine del getto POLARE in Atlantico. Mi sono voluto concentrare su questo.
    Il settore che ho considerato è quello che va dal Portogallo alle Azzorre.

    Questo suggerisce che negli ultimi 25 anni sono divenuti più frequenti effettivamente gli affondi del getto polare su quel settore.



    Letto questo risultato, ho provato a vedere se ci fosse qualche studio che certificasse questa mia conclusione. Non ho trovato nulla, di studi che analizzano lo spostamento del getto polare non ce ne sono molti.
    Ho però trovato un paio di dichiarazioni di un climatologo, riportate su un articolo, che, testuali parole:

    Over the Atlantic, the jet has shifted south in summer,” says Tim Woollings, author of Jet Stream and professor of atmospheric physics at Oxford. “Whereas we were expecting it to shift north in response to climate change.”
    https://www.ft.com/content/bb9ecca3-...d-06df6010d1ea

    L'articolo è del Luglio 2022.


    Un altro articolo in cui ho rintracciato l'idea che il jet stream in Atlantico stia andando verso sud in estate è questo, risale all'Agosto 2016:

    https://theconversation.com/britains...ew-study-64337



    Insomma, sembra che le nostre impressioni non siano tali, ma siano confermate anche dai climatologi. Sulle cause si resta nel buio. Sempre da quell'articolo:

    However, it could be years before researchers know precisely how global warming is influencing these patterns of the jet stream. “We need a very long record of observation,” says Williams. “It might be decades, or even a century, before we convincingly detect any changes.”
    Ultima modifica di burian br; 02/07/2024 alle 14:26

  10. #40
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    Predefinito Re: Che succede alle estati del Sud?

    CAPITOLO 3.2


    IL COMPORTAMENTO DELLE CORRENTI A GETTO: ANALISI VETTORIALE



    Nel precedente capitolo si è analizzato se e come si è modificata la latitudine delle principali correnti a getto implicate nell'andamento delle estati mediterranee, resta ora da chiarire se e come il loro comportamento sia mutato nel corso dei decenni.


    La cosa più semplice che si può fare è una semplice analisi vettoriale, valutare cioè quanto le velocità delle correnti a getto siano variate tra passato remoto e passato recente:

    Vector Wind 1950-1990 JJA.pngVector Wind 2015-2023 JJA.png

    Già ad una prima occhiata, emergono alcuni elementi interessanti:

    • le correnti a getto subtropicali si sono indebolite (le correnti a getto subtropicali sono quelle che passano sul Mediterraneo e quella che passa sull'Africa occidentale)
    • la corrente a getto polare sull'Atlantico è invece aumentata d'intensità e si è fatta più "ficcante", penetrando maggiormente in Mitteleuropa rispetto al passato


    Focalizziamoci un attimo sul Mediterraneo occidentale. Come ho detto nello scorso intervento, differentemente dal bacino orientale (zona turca) dove il jet stream che si vede è da sempre ed esclusivamente quello subtropicale, sul bacino occidentale del Mare Nostrum in estate può circolare sia il jet subtropicale sia il jet polare. Questo significa che l'indebolimento dei venti che si è registrato potrebbe essere da imputare sia ad un rallentamento del jet subtropicale ma anche ad una probabile riduzione in frequenza delle avventate del getto polare sul nostro settore. Se così fosse, questo avrebbe conseguenze importanti perchè le avvezioni del getto polare fin sul Sud Italia sono alla base delle rinfrescate estive che si avevano in passato, dunque se la frequenza con cui oggi il getto polare viene a visitare il Sud Italia è diminuita ne deriva che sono diminuite anche le avvezioni d'aria fresca. Ad essere meticolosi, comunque, non posso dimostrare direttamente questa affermazione in quanto non è possibile discriminare tra le due correnti a getto dalle reanalisi, ma è un'ipotesi che credo plausibile e che è meritevole di essere menzionata.



    I primi fattori che sono stati messi a nudo sono pertanto l'aumento della velocità del jet stream polare sull'Atlantico e la diminuzione della velocità del jet subtropicale. Come spiegarli?
    Come è noto, ciò che determina la velocità di una corrente a getto è il gradiente meridionale, cioè la differenza di temperatura tra i due settori che la corrente a getto stessa separa. La risposta è dunque da ricercare in questo.

    In estate è accaduto che le aree tropicali, lì dove vigono i monsoni, non si sono affatto scaldate o lo hanno fatto in maniera irrisoria perchè vige il feedback di lapse rate NEGATIVO, con un maggiore riscaldamento che interessa l'alta troposfera anzichè la bassa (e dunque il suolo); viceversa nelle aree subtropicali (quale è appunto il Mediterraneo) il riscaldamento estivo è stato forsennato per il feedback di lapse rate POSITIVO. Da un lato, dunque, i Tropici non si sono scaldati, dall'altro il Mediterraneo molto: il gradiente meridionale è dunque diminuito.
    Per visualizzare al meglio il concetto, supponiamo che la temperatura media ai Tropici (dove ci sono i monsoni) fosse sui 29° (numero sparato a caso). Non essendosi scaldati, la temperatura media è 29° oggi quanto nel 1970. Nel Mediterraneo, invece, nel 1970 la temperatura media del trimestre estivo era 24°, oggi è 26°. Il gradiente meridionale è diminuito, nel senso che nel 1970 la differenza termica era di 5°, oggi è solo 3°.

    Per quanto riguarda invece il jet polare, l'Atlantico settentrionale, risentendo delle acque fredde derivanti dalla fusione della calotta groenlandese, non si è scaldato e addirittura si è forse persino raffreddato di qualche decimo.
    Le aree subtropicali invece, anche dell'oceano, si sono scaldate.
    Il gradiente meridionale è dunque aumentato in questo caso.
    Per visualizzare nuovamente il concetto, supponiamo che la temperatura media del trimestre estivo in Atlantico settentrionale fosse sui 14°, oggi è sempre 14°. Viceversa, nell'Atlantico subtropicale era sui 22° e oggi è sui 23°. Le differenze sono rispettivamente 9° in passato e 10° oggi (+1° netto).



    Spiegate le cause, ci si domanda cosa implichi tutto questo.
    Un rallentamento della corrente a getto subtropicale lascia intendere che questa possa presentare più frequentemente delle ondulazioni, dunque che promontori di aria calda possano più frequentemente risalire verso nord dal cuore del deserto algerino. Comunque, come visto nel precedente capitolo, il getto subtropicale NON sta alzandosi di latitudine rispetto al passato in estate, quindi il getto subtropicale ha più che altro un effetto indiretto sul nostro settore, ovvero quello di avvicinare verso il Mediterraneo masse d'aria roventi che possono poi venire più facilmente agganciate e veicolate sull'Italia da dinamiche che avvengono alle latitudini temperate.


    Più importante, invece, il ruolo della corrente a getto polare, che fa il bello e il cattivo tempo alle nostre latitudini anche in estate.
    Per comprenderne gli effetti sul Mediterraneo e soprattutto sul Sud Italia, è necessario prima fare una ricapitolazione di quanto finora detto:

    1. il jet polare in estate si è fatto più veloce in Atlantico, e "ficcante" verso la Mitteleuropa
    2. è probabile che affondi meno nel Mediterraneo occidentale fino alle latitudini del Sud Italia (d'altro canto un indizio viene anche dal fatto che si sia fatto più ficcante sulla Mitteleuropa, ovviamente se va verso l'Europa centrale non lo fa sul Mediterraneo)
    3. dal capitolo precedente, sappiamo anche che il jet polare oggi si è spostato più A SUD in aperto Atlantico rispetto al passato


    Unendo i tre punti, si può dedurre che il getto polare oggi tenda più spesso a cadere in Atlantico più a sud di quanto facesse in passato, conseguendone sui nostri settori il richiamo di correnti più calde dal Nordafrica, che sono già pompate verso l'alto dal feedback di lapse rate oltre che magari portate a volte più vicine dal getto subtropicale più ondulato.
    Inoltre, passando intenso sulla Mitteleuropa spesso porta all'instaurarsi di anticicloni sul Mediterraneo coriacei e duraturi.




    Il comportamento delle correnti a getto, comunque, è ancora lungi dall'essere completamente spiegato da questa sola disamina.
    Nel prossimo capitolo si parlerà di un particolare meccanismo che potrebbe essere anche la spiegazione circolatoria del perchè le ultime estati ci stiano martoriando al Sud più di quanto mai visto prima.
    Ultima modifica di burian br; 13/07/2024 alle 18:36

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