La valle del Gran San Bernardo adesso.....mentre è poco nuvoloso poco distante....
Ma come sta venendo giù ??
crevacol.jpg
Eh ho visto il bollettino nimbus...sinceramente spero toppino la quota neve!...ma con quei venti si avvumula solo sulle finestre e nei passaggi tra le case...!! vedremo...ma dubido che tirerà vento domani qui in paese, in quota sicuramente ma qui dubito...poi vedremo...
André
sta situazione mi ricorda tanto le tempeste di fine febbraio 1990 (al Gr. S. Bernardo si superarono i 200km/h).qui in VdA fece diversi danni: tetti scoperchiati, tantissimi alberi sradicati dal vento (anche qua a Torgnon una tromba d'aria sradico un intera pineta).tu Davide te la ricorderai sicuramente...
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Torgnon (1350 mt) / Chatillon (530 mt) stazione meteo:
https://www.wunderground.com/dashboard/pws/ITORGN6
http://datimeteoasti.it/stazionimete.../realtime.html
Certo Victor, ricordo quell'inverno assurdo senza prp e quelle tempeste di vento
a fine febbraio . Mi pare fosse la tempesta "Vivian". A differenza di allora se
dovessero riproporsi venti oltre i 250 km/h oltre i 2000 metri (nella valle del Grande
so bene io a cosa sono stato sottoposto, ci vivevo...) ci saranno accumuli nevosi eolici di
enorme entità con conseguente pericolo valanghe altissimo....
Che roba. Non ci resta che aspettare e vedere se il tutto verrà confermato.
ero piccolo (avevo 8 anni), mi ricordo del vento incessante e che siamo rimasti senza luce.
ricordo che fece diversi danni in tutta la regione, in particolare tetti scoperchiati e alberi/pinete sradicate.
leggiti un articolo de La Stampa dell'epoca:
http://www.archiviolastampa.it/compo...0095_25555547/
terzo articolo
Torgnon (1350 mt) / Chatillon (530 mt) stazione meteo:
https://www.wunderground.com/dashboard/pws/ITORGN6
http://datimeteoasti.it/stazionimete.../realtime.html
Non so se riuscite ad aprire il link, vi copio il testo anche qua.
Da La Stampa del 01 marzo 1990
Paesi isolati nella bufera
Paesi isolati nella bufera Case scoperchiate, scuole chiuse e boschi devastati dal forte vento Paesi isolati nella bufera Novemila turisti bloccati a La Thuile AOSTA DAL NOSTRO INVIATO Mezza Valle al buio, case scoperchiate, boschi devastati, scuole chiuse, strade interrotte, danni per decine e decine di miliardi: martedì 27 febbraio, San Leandro vescovo, ultimo giorno di Carnevale, non sarà ricordato per le sfilate di carri che paesi piccoli e grandi avevano preparato, ma per il vento che, per un pomeriggio e per una notte intera, ha seminato distruzione e paura. Una serie di bufere, concatenate e violente, che hanno tenuto sveglie migliaia di persone e messo a dura prova i servizi d'emergenza dell'Enel e della Sip, le forze di polizia, guardie forestali e protezione civile, centinaia di uomini costretti a operare in condizioni di tempo proibitive, sotto la neve, caduta abbondante oltre i 1500 metri, o in mezzo alla pioggia che sferza da giorni il resto della Valle. Forza devastante. «Vento caldo da Nord-Ovest, con le caratteristiche del Foehh», spiegano all'Ufficio meteorologico della Protezione civile. In città ha soffiato intorno agli 80 chilometri orari con punte fino a 92 chilometri, ma altrove ha toccato velocità superiori. Così alla Punta Helbronner, per esempio, dove ha sfiorato i 150 chilometri oitfW'WP^'l'^nemometro .dei caitoniei-delGran San Bernardo, al valico, ha misurato i 268 chilometri all'ora. «Una forza inaudita e devastante», hanno commentato i religiosi. Si spiegano così le distruzioni di intere pinete, da La Thuile a Saint^Rhemy, da Coglie a Rhémes-Notre-Dame. «Mai visto nulla di simile prima d'ora», dice anche Marcello Jantet, ex giudice conciliatore di Cogne, che ha superato i settant'anni, davanti allo spettacolo desolante degli alberi sradicati e spezzati come fuscelli fra Cretaz e Gimillan. Senza luce. E' stata emergenza soprattutto per l'Enel. Il primo allarme a Gressoney, poco prima delle 17 di martedì. «Era finalmente un giorno di lavoro, c'era tanta gente», ricorda Moreno Rossin, barista. All'improvviso, il guasto, il paese piomba nel buio. «Il vento aveva accavallato due cavi dell'alta tensione, sopra Mure, tutt'intorno c'era uno strano alone, in paese c'è stato chi ha gridato addirittura all'Ufo», dicono gli impiegati del Comune. L'erogazione di energia elettrica è ripresa verso le 19,30. Nel frattempo, gli uffici dell'Enel erano tempestati di nuovi allarmi. Guasti e interruzioni era- no segnalati a Cervinia, Ayas, La Thuile, Valtournenche, Valgrisenche e Val di Rhèmes. I cavi, tarati a sopportare vento superiore ai 130 chilometri orari, avevano resistito. Hanno ceduto sotto il peso degli alberi abbattuti (sulla strada per Cogne, tra l'altro, sono state tranciate novq campate, una dopo l'altra). II responsabile del servizio, Pier Paolo Pierini, ha mobilitato tutti gli uomini reperibili, 45 persone hanno lavorato nella notte, altre 110 sono entrate all'opera, ieri mattina, trovandosi, pere-, di fronte valanghe, slavine, strade ostruite. Manca il pane. La situazione più drammatica si è vissuta a La Thuile. Una serie di valanghe ha travolto le piante, ostruendo gli accessi al paese. Mentre gli operai dell'Enel cercavano di intervenire con un «gatto», messo a disposizione da Giorgio Menel, c'erano momenti di preoccupazione fra i turisti, quasi 9 mila. Bloccati gli impianti di risalita, case e alberghi al freddo, lezioni sospese nelle scuole. E niente pane. Il forno elettrico di Edoardo Martinet, che in questo periodo ne produce 5 quintali al giorno, è rimasto fermo. «Abbiamo chiesto aiuto ad alcuni amici a Morgex e a Courmayeur — dice la moglie — ma le strade erano bloccate». Nel pomeriggio, le buone notizie: prima è stata liberata la strada, poi è ripresa l'erogazione di energia elettrica. Case scoperchiate. A Courmayeur, il vento ha seminato pioggia e neve. Ha anche distrutto la tettoia in legno dove poco prima veniva distribuita la «seuppa» tradizionale, e poi ha strappato il telone del palchetto per U ballo di Carnevale. A Saint-Rhemy, il sindaco Nestore Ronc ha invitato la popolazione a non uscire di casa. «Sul paese — spiega — volavano la lamiere che il vento ha strappato dal tetto della casa dei dipendenti del traforo, seminandole per le strade». Una ha colpito, l'auto di Cesarino Alliod, che percorreva la regionale: molta paura, ma nessun ferito. Scoperchiate molte baite: «L'urlo del vento era impressionante», racconta Roberto Lettry, ristoratore a Bosses. Pioggia di tegole. Comignoli e antenne televisive abbattute, a centinaia, tegole in mezzo alla strada un po' ovunque. A Cogne, il vento ha sfondato le porte metalliche del deposito rifiuti, in località Cretaz: «Non credevo ai miei occhi», ha mormorato il sindaco Osvaldo Ruffier. Case scoperchiate, strage di comignoli e una breve interruzione elettrica a Cervinia. A Verrès ha subito danni il 50 per cento dei tetti. Per motivi di sicurezza è stato chiuso il castello, niente ballo di addio al Carnevale. Pericolanti alcuni infissi all'istituto professionale, il preside, Roger Vuillermin, ha sospeso le lezioni. A Pont-Saint-Martin il vento ha sollevato come fogli di carta le lamiere di rame che coprivano il tetto del nuovissimo palazzetto dello sport (costato miliardi, è stato inaugurato l'anno scorso). La gente, ieri mattina, guardava incredula l'ammasso informe delle lamiere, alcune strappate e scagliate in un prato. Giornate di impegno per la polizia stradale. L'autostrada è rimasta chiusa nella notte presso Verrès: in pochi minuti, il vento ha rovesciato prima un Tir carico di mobili diretti a Parigi, poi un camion proveniente da Aosta. Alla protezione civile si allunga l'elenco dei comuni colpiti dalle bufere di vento. Una ventina, danni ingenti. Dopo l'incubo valanghe e la pioggia, il vento. E le previsioni dicono che soffierà ancora almeno fino a domani. Renato Romanelli In alto il tetto del Palazzetto dello sport di Pont < scoperchiato dal forte vento. Pier Paolo Pierini, direttore Enel. A destra alberi abbattuti dalla tempesta lungo la strada per La Thuile
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