A me sfugge proprio il punto della questione.

32-33 gradi a giugno sono ondata di caldo. Non credo ci siano troppi discorsi da fare. Quando ti arriva la +18 in quota è ondata di caldo.
Poi può esserci il posto dove resta più umido e la max resta a +31, così come il luogo dove fa la seccata importante e fa +35.

Ma visto che i parametri di riferimento, per propria natura, non possono cambiare in tempi brevi, io mi attengo a ciò che storicamente abbiamo sempre considerato come ondata di calore. Ma ci rendiamo conto che fino a 20 anni fa in alcuni anni +33 era la massima assoluta estiva?
Adesso perchè in pochi anni si è stravolto tutto, devo "accodarmi" al clima che cambia così rapidamente?

Questa era ondata di caldo moderata-forte in passato, ed è ondata di caldo moderata-forte ora. Poi se a giugno fa +38/40 come nel 2019, allora dirò che quella è un'ondata epocale, senza precedenti. Ma il fatto che si sia verificata non "declassa" l'importanza di un'ondata di caldo come questa.

Se voi andate con una donna carina, e poi con una strafiga...improvvisamente quella carina diventa cessa? Ma non scherziamo, dai

Aggiungo un'altra cosa: voi guardate solo i picchi. Ma la persistenza? Il vero problema delle recenti ondate di caldo è la persistenza. Datemi tutta la vita una settimana a +38 se poi nelle seguenti due non superi i +24. E' enormemente meglio così, piuttosto che fare +32/33/32/33 all'infinito. Dimostratemi che è più significativo il singolo picco della persistenza...ma dovete essere bravi a convincermi, se no non posso venirvi incontro