Non solo il Piemonte o l'italia...la Spagna sta gia sperimentando in modo più importante questa situazione. Purtroppo l'aumento della temperatura media globale è in graduale costante crescita, i gas serra pure, la CO2 è vicina al 50% in più dall perio pre industtriale e le proiezioni degli anni 90 che presentavano aumento medio di 2 gradi della temepratura media globale entro il 2050, si stanno avverando. Ci saranno migrazioni climatihe, fra qualche decennio, luoghi invivibili del pianeta, penso all'india , Pakistan ecc. I popoli dovranno spostarsi a latitudini in cui il calore sarà sopportabile. Se la comunità mondiale non abbandonerà la produzione di energia dalle fonti fossili, rimpiazzandola con il nucleare, allora l'inerzia del riscaldamento sarà inarrestabile e drammatico per le future generazioni e società civili. Con questo poi ci potranno essee periodi piovosi, o inverni perturbati , ma la tendenza sarà comunque verso un cambiamento profondo.
Il problema è che le nostre società sono prosperose perchè nate e cresciute con determinate situazioni anche climatiche, diversamente se piazzi l'Italia in una carenza Idrica permanente, collassa il sistema, perchè al di sotto di una certa soglai, collassa l'agricoltura, l'industria e il Civile. Gli USA ha un territorio enorme , possono permettersi di prendera l'acqua a centinai di km di distazna e creare LAS VEGAS, noi con la nostra peenisola siamo microscopici e se non ci dotiamo di dissalatori, l'acqua non puoi andare a prenderla in Scandinavia.
No no aspetta. Non Collassa l'agricoltura, collassa un'agricoltura inefficiente e restia a qualsiasi innovazione.
Il maggior produttore ortofrutticolo europeo è la Spagna, più precisamente la zona di Almeria dove le medie pluvio sono sotto i 400 mm/ anno e non ci sono corsi d'acqua permanenti e non hanno nemmeno le Alpi da cui attingere.
Stessa cosa in misura meno accentuata per la cerealicoltura, sarà un caso che solo il 2 % degli agricoltori americani attuano l'aratura e credo nessuno bagni a scorrimento. Per non parlare della transizione verso cereali autunno-vernini, o specie e varietà a minor fabbisogno idrico come i mais precoci di classe FAO minore.
Non prendiamoci in giro dai
Pienamente d'accordo.
Siamo solo noi che utilizziamo tecniche del Medioevo per coltivare. Siamo rimasti all' "inondazione periodica" (irrigare con le bialere mandando i campi a mollo) e al "taglia e brucia" (soffiaggio foglie con tanto di enorme utilizzo di benzina per i soffiatori, e poi grandi falò per bruciare bruciare e bruciare che fa tanta CO2 e fa tanto bene).
E' una roba ridicola, penso che a livello europeo ci guarderebbero come fossimo dei Neanderthal.
Ad ogni modo, volenti o nolenti, impareremo la lezione, e la impareremo solerti dalle prossime stagioni "fredde" quando inizierà a non cadere una goccia da novembre a marzo e dimezzeremo la nostra piovosità annua.. ci sarà da ridere.
Lou soulei nais per tuchi
Solo il riso ha bisogno di campi a mollo, ho un'idea mettiamo solo fotovoltaico in tutti i campi, ricoprendo tutt'Italia forse facciamo calare la temperaturaA livello Europeo con leggi scellerate hanno fatto più danni della grandine, l'unica fortuna dei Neanderthal è esseri estinti.., di fatto i contadini Europei scoppiano dalla gioia...
, forse voi siete rimasti al dogma che il bifolco deve essere per forza stupido, niente affatto ci sono fior fiori di laureati in agraria e specialisti del settore...., niente e nessuno fermerà il riscaldamento in atto, puoi tagliare in Europa tutta la co2 che vuoi , paesi come la Cina ne buttano fuori altrettanta, e a ruota tutti gli altri emergenti. Serve il salto generazionale dell'energia pulita con la fusione, per il momento realtà concreta nei film di Star Trek.
Ultima modifica di Lake; 29/01/2024 alle 16:27
“Non sono nessuno per giudicare, so soltanto che ho un'antipatia innata verso i censori, i probiviri... ma soprattutto sono i redentori coloro che mi disturbano di più.”
HUGO EUGENIO PRATT
Socio Meteonetwork.
Su questo non c'è alcun dubbio: il mio discorso è che se vogliamo sopravvivere dobbiamo cambiare radicalmente i metodi di irrigazione e pensare ad una rivoluzione dell'agricoltura piemontese.
Per la cronaca la siccità è tale che nei punti più esposti al sole e al vento la terra si sta nuovamente sbriciolando e ogni 3x2 cadono pietre, pietroline, fino a sassi di dimensioni non trascurabili sulle strade.
Lou soulei nais per tuchi
“Non sono nessuno per giudicare, so soltanto che ho un'antipatia innata verso i censori, i probiviri... ma soprattutto sono i redentori coloro che mi disturbano di più.”
HUGO EUGENIO PRATT
Socio Meteonetwork.
Guarda, sono figlio di imprenditori agricoli, mi sono laureato alla facoltà di agraria di Torino e ho lavorato anni e anni in varie aziende del settore ( prima di cambiare totalmente settore in tempi non sospetti) quindi l'idea del contadino bifolco non mi appartiene.
Non hai nemmeno capito che Lou Vall si riferiva al sistema di irrigazione a scorrimento o inondazione che nella maggior parte della nostra regione è la prassi su qualsiasi coltura irrigua, il riso non c'entra un beneamato piffero. Oltretutto è sempre più diffusa la pratica della coltura del riso in asciutta, quindi non è neanche vero che il riso "necessità" di campi a mollo.
Periodicamente salti su ad accusare gli altri di dogmatismo, quando sei spesso tu a fare affermazioni prive di fondamento e spesso neanche pertinenti al discorso.
Certo la politica agricola europea ha dei grandissimi difetti, ma la politica agricola locale è cento volte peggio e la struttura economica fondata da aziende piccole e non competitive a livello Internazionale fanno il resto. Spesso il piccolo imprenditore agricolo non può, o per varie ragioni non può investire ed innovarsi e la politica para-assistenzialista che in agricoltura ha slegato buona parte del guadagno e dei fondi dal perseguimento della produttività e dell' efficienza di sicuro non motiva.
mamma mia hai ragione da vendere e stra vendere !!
nel cuneese di alta pianura riusciamo a prosciugare fiumi per bagnare mais a scorrimento su terreni con permeabilità vicina a quella di un ghiareto di un fiume che va irrigata 10-15 volte in una stagione.
ricordo che nell'irrigazione a scorrimento su terreni drenanti abbiamo una dispersione che varia dal 50% a oltre l'80% perchè si và a "bagnare" il terreno a metri di profondità dove no serve a una cippa e non è un caso che durante la stagione irrigua in molte zone si raggiunge il picco verso l'alto dei livelli piezometrici delle falde superifciali !!
ovviamente non sto a sottolineare che assieme all'acqua in falda ci finiscono concimi azotati e fosfati i che erano stati messi nei primi 30cm di terra per la crescita delle piantine
Qui sembra inverno pieno ma è talmente finto che stamattina, nonostante nebbia, umidità stellare e temperatura di 2 o anche 3 gradi sottozero non c'era praticamente traccia di ghiaccio o galaverna. Pazzesco
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