Però se non ricordo male nel 1985 ( forse anche nel 2012) a Pescara, in riva al mare gli oleandri si seccarono per il gelo ( e le forti nevicate) e poi una volta tagliati a raso sono rigermogliati.
Nell'aeroporto di Pescara il mitico Bernacca ( o forse era Caroselli) elencando le minime siberiane della penisola in quel gelido inverno dell' 85 esclamò:
" notevoli i -15° di Pescara".
Sopravvivono, ma comunque non prosperano. Fioriscono meno di un mese e non li ho visti mai andare oltre un piccolo cespuglio, quindi non proprio come potrebbero essere. Poi comunque da me influisce l'esposizione a nord e il punto a lungo in ombra anche in estate...
Tranquilli nel senso che non muore, essendo una pianta rustica, ma di certo non se la passa bene. Riesce a farsi notare quando capita quell'inverno con poca neve e poche gelate, tipo quest'ultimo. Non è pianta della mia zona, comunque. Già nei quartieri esposti a sud e più a valle il discorso cambia...
Il più diffuso in zona, il cerro.
Da seme, in vaso per un paio d'anni, decisamente aspetto di un albero.
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L'acero di monte, Acer pseudoplatanus.
In una zona più riparata è quello partito prima, foglie enormi.
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Un altro più grandicello sta partendo ora.
Piccolo rovere, fa fatica ma resiste.
L'anno scorso prese una gelata che forse non si è dimenticato.
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Ovviamente l'attività in vaso continua, abete bianco.
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Da plantula in bosco, dovrebbe essere al quarto anno.
Più in là faccio foto degli abeti piantati che stanno partendo
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