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  1. #1
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    Predefinito Re: Cambiamenti climatici e ambiente: punto centrale o "paravento" per l'establishment?

    Riesci a rispondere nel merito alle critiche di idanieli?
    A parte che di questo Zavatti ho trovato due lavori inerenti la meteorologia. Gli altri si occupano di astronomia

  2. #2
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    Predefinito Re: Cambiamenti climatici e ambiente: punto centrale o "paravento" per l'establishment?

    Citazione Originariamente Scritto da snowaholic Visualizza Messaggio
    Che il Giappone sia stato salvato da una serie di eventi fortunati mi sembra esagerato, le strutture di contenimento hanno resistito e la fuga di materiale radiattivo è stata limitata nonostante la totale fusione del nocciolo ( @MarcoSarto potrà essere certamente più preciso). Nonostante la centrale fosse stata costruita a fine anni 60 l'edificio si è comportato esattamente come previsto in caso di incidente.

    La centrale di Fukushima non era sicura e questo già si sapeva prima del 2011, c'erano già stati report che avevano evidenziato queste criticità e nonostante questo non venne fatto nulla per metterla in sicurezza (e ci sono stati anche processi penali per questo).

    Ad ogni modo una centrale moderna non sarebbe stata vulnerabile a quel tipo di guasto da quel che ho capito, visto che prevedono lo spegnimento automatico anche in assenza di corrente elettrica. E anche nel caso di Fukushima c'è voluto un terremoto di magnitudo 9.1 con uno tsunami colossale per produrre danni seri, niente a che vedere con il livello di sismicità italiano.


    L'onda anomala di 13 metri ha investito in pieno 3 centrali della costa orientale del Giappone (Fukushima dai-ichi, Fukushima dai-ini, Onagawa) e non si sente mai parlare delle ultime due, che oltre ad aver assorbito un terremoto di magnitudo 9 (il bilancio è stato di 18.000 vittime), non hanno ricevuto alcun danno dallo tsunami.

    In occasione del terremoto, la maggior parte delle centrali nucleari del Giappone viene spenta in via precauzionale, viene premuto il tasto di SCRAM, le reazioni si fermano immediatamente, entra in funzione il raffreddamento ausiliario alimentato da generatori diesel, e con calma si farà poi ripartire il tutto. Questa operazione va a buon fine ovunque, e al termine della scossa di terremoto nessuno dei 51 reattori divisi in 18 centrali ha registrato alcun tipo di problema.

    A Fukushima dai-ichi il muro di contenimento, costruito proprio per resistere ad eventuali maremoti, è alto nove metri: l'acqua tracima e allaga la centrale, i generatori diesel che alimentano il sistema di raffreddamento secondario vengono messi fuori uso. C'è però un terzo sistema di raffreddamento di backup, alimentato con delle batterie di autonomia pari a sei ore. La TEPCO aveva dunque sei ore di tempo per sostituire le batterie o ripristinare i generatori diesel, ma c'è appena stato un terremoto di magnitudo 9 e tutti i collegamenti autostradali e ferroviari del paese sono interrotti. Esaurite le batterie, le barre di combustibile cominciano a scaldarsi, ma i reattori sono spenti e non vi sono reazioni di fissione nucleare. Il calore generato dal decadimento degli isotopi di transizione, nonostante sia il 6% del calore che si genera con la fissione, può causare danni; si registrano così esplosioni nei reattori 1, 2 e 3 a causa dell'idrogeno gassoso che esplode al minimo contatto con l'aria (idrogeno derivante dall'elettrolisi dell'acqua a causa dello zirconio di cui sono rivestite le canaline), e viene confermata una parziale fusione delle barre di combustibile.

    Non essendo qui a Chernobyl, gli edifici di contenimento ci sono e fanno il loro lavoro. Occorre però raffreddare il reattore in qualche modo, e data l'altissima pressione di vapore, si decide di operare un rilascio controllato di vapore per diminuire la pressione, con dei filtri che trattengano la maggior parte delle radiazioni all'interno, e poi di pompare acqua dal mare dentro la struttura. Fino a questo momento l'incidente è ancora al livello INES-5.

    Il reattore 4, nei giorni subito prima del terremoto, era stato spento per il refueling, la sostituzione delle barre di combustibile vecchie con quelle nuove. Le barre esauste vengono tenute in una piscina per alcuni giorni, finchè non sono abbastanza fredde e stabili da poter essere portate allo stoccaggio o al riprocessamento. La piscina in questione, tuttavia, si trova all'esterno della struttura di contenimento primaria. Quando i sistemi di raffreddamento saltano, le barre iniziano a scaldarsi e fanno evaporare l'acqua; la mattina del 15 marzo una sacca di idrogeno proveniente dal reattore 3 esplode, e fa saltare il tetto dell'edificio del reattore 4, permettendo al vapore radioattivo di finire in atmosfera. Visto che c'erano già uomini al lavoro sui reattori 1,2 e 3, l'incendio viene domato rapidamente (meno di 3 ore) e le barre surriscaldate vengono subito raffreddate. Dopo questa ulteriore dispersione radioattiva, che sarebbe un livello INES-6, il complesso degli eventi di Fukushima dai-ichi viene classificato come incidente di livello INES-7, ovvero ''catastrofe''.


    -Delle 170.000 persone evacuate, il numero di contaminati con potenziali conseguenze cliniche è stato di nove. Nessuno di essi ha comunque manifestato problemi di salute.


    -L'utilizzo di acqua di mare per raffreddare i reattori ha causato un iniziale aumento della radioattività marina nella zona, ma già da giugno 2012 il pesce pescato a Fukushima risulta indistinguibile da quello pescato da qualunque altra parte.

    -L'incidente ha causato la morte di due operai, uno per il crollo di un controsoffitto causato dal terremoto e uno per annegamento causato dallo tsunami, nessuno per le radiazioni.

    -Dei 172 operai che hanno lavorato sull'impianto, 160 hanno assorbito dosi inferiori a 100 mSv (soglia sotto la quale non sono misurabili effetti sul corpo umano), i rimanenti 12 hanno assorbito una dose tale da causare un lieve aumento della probabilità di contrarre un tumore (alla tiroide, quindi trattabile nel 99% dei casi), ma ad oggi si trovano ancora in perfetta salute.

    -Nelle due settimane immediatamente successive all'incidente, gli abitanti della città di Fukushima hanno assorbito una quantità extra di radiazioni pari a metà di una mammografia.

    -Uno studio sui bambini della zona un anno dopo gli eventi aveva inizialmente evidenziato una percentuale molto elevata di noduli nella ghiandola tiroide; un successivo studio fatto in doppio cieco aveva poi smentito la possibilità che questi potessero essere stati causati dalle radiazioni.

    -Lo studio sugli effetti dell'incidente, effettuato da OMS e UNSCEAR nel 2013 (che sono sempre organi dell'ONU...), circa i morti da radiazioni e i possibili danni alle generazioni future afferma quanto segue:



    "Non sono stati osservati casi di morti o di malattie indotte dalle radiazioni, né tra i lavoratori della centrale né tra i cittadini esposti alle conseguenze dell'incidente. Le dosi assorbite dalla popolazione nell'anno successivo all'incidente sono generalmente basse o molto basse, e ci si aspetta che rimangano tali per il resto della loro vita. Non ci si aspetta nessun tipo di aumento dell'incidenza di effetti sulla salute dovuti alle radiazioni sui cittadini esposti alla contaminazione o sui loro discendenti. Le conseguenze maggiori si sono avute dal punto di vista psicologico e sociale".



    Questi sono i numeri ufficiali a Fukushima.

    http://www.unscear.org/.../13-85418_Report_2013_Annex_A.pdf

    Tutto il resto non sono altro che un'infinità di balle, del tipo il daily mail che intitola '' L'incubo ritorna '', allegando immagini delle bombe atomiche di Hiroshima e Nagasaki (e i giapponesi non presero molto bene quel titolo...); o ancora Heise Telepolis che scrive "l'intero Giappone verrà reso inabitabile per migliaia di anni ... la quantità di plutonio espulsa potrebbe essere letale per l'intero pianeta".
    Ad un certo punto alcune persone residenti in Giappone (cittadini giapponesi o expat) decidono di raccogliere il bestiario del giornalismo internazionale su un sito, jpquake.info, classificando il livello di scorrettezza giornalistica con un punteggio da 1 (errore in buona fede, basato su informazioni false, ma plausibili) a 10 (fearmongering isterico corredato da stereotipi razzisti), più il livello 11 (Satana).
    Pensate che l'unica testata al mondo che è riuscita a piazzare ben sei articoli in classifica, di cui uno nella categoria 11 e due nella 10, è stata La Repubblica.

    E questo la dice lunga, sulla paura del nucleare maturata nel mondo e soprattutto in Italia.



  3. #3
    Uragano L'avatar di burian br
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    Predefinito Re: Cambiamenti climatici e ambiente: punto centrale o "paravento" per l'establishment?

    Citazione Originariamente Scritto da MarcoSarto Visualizza Messaggio
    Pensate che l'unica testata al mondo che è riuscita a piazzare ben sei articoli in classifica, di cui uno nella categoria 11 e due nella 10, è stata La Repubblica.


    Chissà perchè non mi stupisce

  4. #4
    Vento moderato L'avatar di Turgot
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    Predefinito Re: Cambiamenti climatici e ambiente: punto centrale o "paravento" per l'establishment?

    Passato stamattina dallo stand StandUp for Nuclear a Milano.
    Mi reputo una persona discretamente critica, nel 2011 non potevo votare essendo 17enne e negli anni ho assunto posizioni differenti. Sentire parlare l'avvocato dell'atomo (che usa dati inequivocabili) non lascia posto però a una singola ragione per cui la strada del nucleare debba essere così osteggiata come lo è in questo paese.

    Those who are not shocked when they first come across quantum theory cannot possibly have understood it. (N.Bohr, 1952)

  5. #5
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    Predefinito Re: Cambiamenti climatici e ambiente: punto centrale o "paravento" per l'establishment?

    Citazione Originariamente Scritto da Turgot Visualizza Messaggio
    Passato stamattina dallo stand StandUp for Nuclear a Milano.
    Mi reputo una persona discretamente critica, nel 2011 non potevo votare essendo 17enne e negli anni ho assunto posizioni differenti. Sentire parlare l'avvocato dell'atomo (che usa dati inequivocabili) non lascia posto però a una singola ragione per cui la strada del nucleare debba essere così osteggiata come lo è in questo paese.
    Non sono contrario per principio, ma il nucleare conviene solo a chi lo ha già, non di certo a chi deve farlo da capo.
    Per cui, anche io dissi di no, a quel referendum del 2011.
    Quando sarà attivo (ne ha parlato recentemente anche Superquark) la fusione, è un altro discorso

  6. #6
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    Predefinito Re: Cambiamenti climatici e ambiente: punto centrale o "paravento" per l'establishment?

    Citazione Originariamente Scritto da Stefano De C. Visualizza Messaggio
    Non sono contrario per principio, ma il nucleare conviene solo a chi lo ha già, non di certo a chi deve farlo da capo.
    Per cui, anche io dissi di no, a quel referendum del 2011.
    Quando sarà attivo (ne ha parlato recentemente anche Superquark) la fusione, è un altro discorso
    E quando arriverà il teletrasporto potremo dire addio a auto, treni e aerei.

    Se non si comincia non si potrà mai avere il nucleare.
    Le leggi fisiche esistono e non dipendono dai sogni degli ambientalisti, pensare di produrre tutta l’energia necessaria fino all’arrivo della fusione (molto ipotetico fino ad ora, ma non prima di 50 anni su larga scala) solo con solare ed eolico è impensabile, abbandonare i combustibili fossili senza un’alternativa egualmente efficiente, senza nucleare è utopistico, come più volte ribadito.


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  7. #7
    Uragano L'avatar di jack9
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    Predefinito Re: Cambiamenti climatici e ambiente: punto centrale o "paravento" per l'establishment?

    Citazione Originariamente Scritto da MeTeo72 Visualizza Messaggio
    E quando arriverà il teletrasporto potremo dire addio a auto, treni e aerei.

    Se non si comincia non si potrà mai avere il nucleare.
    Le leggi fisiche esistono e non dipendono dai sogni degli ambientalisti, pensare di produrre tutta l’energia necessaria fino all’arrivo della fusione (molto ipotetico fino ad ora, ma non prima di 50 anni su larga scala) solo con solare ed eolico è impensabile, abbandonare i combustibili fossili senza un’alternativa egualmente efficiente, senza nucleare è utopistico, come più volte ribadito.


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    fermo restando che dal 2011 ad oggi, con un esito diverso del referendum, avremmo avuto già diverse centrali funzionanti
    Si vis pacem, para bellum.

  8. #8
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    Predefinito Re: Cambiamenti climatici e ambiente: punto centrale o "paravento" per l'establishment?

    Citazione Originariamente Scritto da jack9 Visualizza Messaggio
    fermo restando che dal 2011 ad oggi, con un esito diverso del referendum, avremmo avuto già diverse centrali funzionanti
    o Olkiluoto, Finlandia, hanno iniziato a costruire il terzo reattore di nuova generazione nel 2005 e non hanno ancora finito.
    In Finlandia. E non per colpa degli ambientalisti.
    Facendo le debite proporzioni qua da noi in dieci anni non saremmo nemmeno riusciti a decidere dove progettarlo, non parliamo aprire un cantiere. Ricordiamo che il "semplice" problema del deposito delle scorie si trascina da lustri.
    Purtroppo viviamo in un mondo complicato.

  9. #9
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    Predefinito Re: Cambiamenti climatici e ambiente: punto centrale o "paravento" per l'establishment?

    Citazione Originariamente Scritto da jack9 Visualizza Messaggio
    fermo restando che dal 2011 ad oggi, con un esito diverso del referendum, avremmo avuto già diverse centrali funzionanti
    Diverse centrali non credo (so che l'hai detto comunque per modo di dire), ma sicuramente se anche fossero ancora in costruzione saremmo stati in grado di decarbonizzare vari settori di gran lunga più velocemente di quanto accadrà.

  10. #10
    Uragano
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    Predefinito Re: Cambiamenti climatici e ambiente: punto centrale o "paravento" per l'establishment?

    Citazione Originariamente Scritto da MeTeo72 Visualizza Messaggio
    E quando arriverà il teletrasporto potremo dire addio a auto, treni e aerei.

    Se non si comincia non si potrà mai avere il nucleare.
    Le leggi fisiche esistono e non dipendono dai sogni degli ambientalisti, pensare di produrre tutta l’energia necessaria fino all’arrivo della fusione (molto ipotetico fino ad ora, ma non prima di 50 anni su larga scala) solo con solare ed eolico è impensabile, abbandonare i combustibili fossili senza un’alternativa egualmente efficiente, senza nucleare è utopistico, come più volte ribadito.


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    Tutto vero, ma i combustibili fossili non si useranno più semplicemente eprchè finiranno, tutto qui

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