Io mi trovo a metà strada, in quanto condivido l'opinione di @snowaholic in quanto non possiamo modellizzare uno sviluppo economico e tecnologico che segue a volte strade impreviste (quanti negli anni 70 avrebbero pensato all'esplosione di Internet e dei cellulari/computer?) e per questo sempre soggetta a una certa aleatorietà.
La storia recente insegna inoltre che è possibile ridurre il proprio impatto ambientale mantenendo redditi alti in Occidente.

D'altro canto credo che tutti dovremmo dare il nostro contributo, cercando di impattare sull'ambiente il meno possibile. Spostarsi con i mezzi pubblici, evitare se non necessario l'uso delle auto, se possibile acquistarne di più ecologiche, non abusare dell'aereo o della carne, insomma, piccole cose che però assommate fanno un grosso impatto.
Ad esempio se la maggior parte delle persone riciclasse ed evitasse di buttare rifiuti in natura già sarebbe enorme l'impatto sui mari e sulla produzione di rifiuti inquinanti, e non solo, consentirebbe anche una certa autosussistenza senza dover estrarre di continuo nuovi metalli o nuovi materiali.


Circa l'uso del suolo è difficile invece discutere, purtroppo il progresso volenti o nolenti porta ad utilizzarne. C'è da capire come ottimizzare l'uso del suolo cercando di sottrarne alla natura il meno possibile senza però abdicare alle richieste di sviluppo.