Questo discorso nasce su presupposti sbagliati. Nino e Nina sono due facce della stessa medaglia, si toglie uno si da l’altro e viceversa non rappresentano alcun trend, il mondo continua comunque ad accumulare calore. Negare le potenzialità degli scenari non è più possibile. La questione non è adesso ma il futuro. Ora partiamo da una situazione che potrebbe essere ritenuta ancora sopportabile solo in questo momento, ma il trend è ripidissimo e già ora il caldo è a livelli mai visti negli ultimi secoli. Ma in prospettiva tra decenni o un secolo cosa ne sarà? Semplicemente si dice che se va male e il mondo se ne fregherà della questione c’è davvero il rischio di una catastrofe completa dove l’adattamento sarà solo relativo. Invece se si attuano politiche di contenimento delle emissioni si potrebbero limitare di molto gli effetti peggiori, anche se certi fatti sono irreversibili già ora e ad esempio in ogni caso con l’innalzamento del mare qualcuno non potrà adattarsi e dovrà spostarsi. Lo scenario peggiore sarebbe che il mare si potrebbe alzare di parecchi metri. Se questo fosse avvenuto 200 anni fa come giudicheremmo le persone di quei secoli che hanno creato cambiamenti irreversibili all’habitat umano e sapevano cosa si sarebbe potuto fare per evitarlo?
Perdonami, ma da qui si capisce perchè in Italia siamo ai più bassi livelli di qualità dell'informazione rispetto al resto d'Europa e i verdi hanno meno dell'1%. Basta tirare fuori qualche hashtag ad arte tipo "ambientalisti radical chic", diffonderlo in modo virale per anni in modo da metter tutto sul piano ideologico se non antropologico (quindi non razionale), ed ecco che si distruggono anni di lotte ambientaliste e della società civile contro il depauperamento e lo svilimento dell'ambiente in cui viviamo e del nostro stesso futuro.
Ho forti dubbi sulla "sicurezza" del nucleare, appare sicuro oggi che viviamo in mondo abbastanza ben organizzato e controllato (mi riferisco ai paesi ricchi ovviamente). Ma sarà così domani? Siccome ce ne stiamo fregando dell'ambiente e dell'equità sociale nel mondo, arriverà il momento dove molte cose saranno fuori controllo, e allora le scorie stoccate che fine faranno? Già ora si vedono le crepe (terrorismo, instabilità politica) e cosa succederà a tutte quelle scorie stoccate? Se vogliamo pensare veramente a un mondo resiliente dobbiamo pensare anche a come reagirà dopo crisi profonde, perchè ahimè, è facile che ci saranno, a causa della scarsa sensibilità sui temi dello sviluppo e ambientali. Bisognerebbe sviluppare soluzioni più semplici rispetto al nucleare ultratecnologico, con il rischio tra l'altro che venga soppiantato tra pochi decenni dall'energia a fusione. Se proprio vogliamo rischiare, il nucleare al limite lo lascerei a paesi che possono ospitarlo, non certo all'Italia.
“Secondo me la terra è a forma di banana, ora voi scienziati dimostratemi che non è così, finche non me lo dimostrate ho ragione io.”
Il gioco è simile a questo, e non è così che funzionano le confutazioni di tesi scientifiche… di fronte all’evidenza e alla maggioranza sono io piuttosto che devo portare prove in grado di smentire la tesi della terra ellissoidica…
La frase del Cingolani, presa così ed estrapolata dal contesto (che non conosco e non mi interessa particolarmente) gli farà guadagnare tante simpatie e altrettante antipatie. Ma non credo andrebbe sopravvalutata, né da una parte né dall'altra.
Cingolani è tutto fuorchè un negazionista; quando se l'è presa con i radical chic immagino ce l'avesse soprattutto con quelli che si oppongono alle pale eoliche o al FV sui suoli agricoli.
In ogni caso, parere mio del tutto personale, quella frase un ministro dell'ambiente ce la poteva anche risparmiare.
Sinceramente trovo questo discorso scarsamente rilevante, il PIL misura quel che deve misurare (cioè non il benessere e nemmeno la qualità della vita o dell'ambiente) ma non direi nemmeno che ci siano reali esempi in cui il PIL pro capite cresce mentre il welfare decresce "drasticamente". Per i Paesi in via di sviluppo in cui aumenta il PIL saccheggiando le risorse naturali ci sono già diversi indicatori che misurano il PIL al netto dello sfruttamento di risorse naturali non rinnovabili, li puoi trovare nella databank della banca mondiale.
Concentrarsi sul PIL porta a perdere di vista il cuore del discorso, che dovrebbe essere la sostenibilità ambientale dell'attività economica. Tu fai l'assunzione che il PIL e il consumo di risorse abbiano una relazione lineare più o meno stabile, ma non c'è alcun vincolo teorico che supporta questa assunzione (che è la stessa fatta nel famoso limits to growth). Questa peraltro è un'assunzione che piace molto agli anti-ambientalisti, perché consente loro di dire che l'ambientalismo conduce alla devastazione economica (andi ne ha dato un buon esempio in questi giorni).
I dati però ci dicono altro, il consumo di materiali è in calo in Europa perché il valore aggiunto prodotto per unità di materie prime aumenta più del PIL, visto che il PIL misura il valore della produzione e non la quantità non c'è niente di sorprendente in questo. Questo è l'andamento del consumo domestico di materiali (materiali estratti internamente+importazioni-esportazioni) nell'EU-27.
materialconsumptioneu.png
E non sono le importazioni di beni che generano questo effetto, se consideriamo anche tutte le risorse consumate per produrre i beni importati aumenta il livello ma non cambia il trend.
Dati dettagliati sono presenti anche per il Regno Unito.
Material footprint in the UK - Office for National Statistics
Finora peraltro non abbiamo ancora provato seriamente a concentrare le enormi risorse e potenzialità tecnologiche di una economia industrializzata sulla riduzione dell'impatto ambientale, le materie prime e la terra erano considerate abbondanti e a basso costo quindi non c'era motivo di ridurne l'utilizzo. Se invece cominci a forzare in quella direzione puoi ottenere risultati totalmente diversi, un esempio molto evidente sono le emissioni pro-capite del Regno Unito che sono scese ai livelli degli anni '50, ma dell'800.
Imporre la sostenibilità ambientale (o almeno a pagare un prezzo elevato per il danno ambientale che si produce) potrebbe anche portare a comprimere una parte di attività economiche in termini quantitativi, ma non mi interessa se riduce il PIL oppure no, il PIL non deve essere un obiettivo né in una direzione né nell'altra.
Concentrare l'attenzione sulla decrescita è un diversivo inutile e dannoso, ridurre il volume di attività economica serve a poco se hai bisogno di far diventare sostenibile dal punto di vista ambientale l'intera economia, anche le attività essenziali hanno un impatto molto forte. Scegliere arbitrariamente le attività che tu consideri "inutili" produrrebbe più conflitti che benefici, ha molto più senso imporre obiettivi vincolanti di riduzione dell'impatto ambientale e poi vediamo come riusciranno ad adeguarsi i vari settori di attività economica.
Non so poi cosa intendi per mezza pattumiera, ma in termini di dispersione di rifiuti e pulizia dei fiumi e dei mari sono stati fatti passi avanti enormi, per non parlare della qualità dell'aria nelle città. Negli anni 90 sì che era una pattumiera, quando facevamo le iniziative di "puliamo il mondo" con Legambiente c'era solo l'imbarazzo della scelta mentre adesso bisogna andarli a cercare (almeno in Emilia). Roma è sempre una pattumiera, non so come fosse 20 o 30 anni fa ma ci sono precise responsabilità politiche e amministrative se la capitale è scivolata in un clima di inciviltà e assenza di regole totale stile favelas sudamericane, che non hanno niente a che vedere con la crescita economica.
Ultima modifica di snowaholic; 02/09/2021 alle 14:08
Personalmente sono contento delle parole di Cingolani di ieri, per quanto in realtà si sia limitato ad esprimere delle ovvietà assolute, che, in un paese come il nostro, ultimo per alfabetizzazione scientifica in Europa, risultano rivoluzionarie. La frase sugli ''ambientalisti radical chic" che sarebbero peggio del cambiamento climatico non è nemmeno sua, dato che un concetto molto simile è stato espresso già da Bill Gates in un'intervista del 2017. Ed è pura realtà: il cambiamento climatico ha sicuramente ucciso meno persone di Greenpeace con le sue campagne anti Golden Rice (https://www.scientificast.it/golden-rice/), e anche le morti dovute al riscaldamento globale in Germania sono certamente inferiori alla chiusura delle centrali nucleari (voluta dai Verdi), stimate 1100 all'anno: https://haas.berkeley.edu/wp-content/uploads/WP304.pdf
Più in generale, l'ambientalismo anti-tecnologico propugna, senza spesso rendersene conto, il regresso ad un'epoca in cui la speranza di vita era la metà di quella odierna.
Anche il fatto che bisognerebbe guardare al nucleare senza pregiudizi ideologici è una cosa che dovrebbe essere ovvia, ma evidentemente in Italia c'è una larga maggioranza di persone che ritiene che mettere l'ideologia di fronte alla scienza sia motivo di vanto. Il punto sulla sicurezza del nucleare di quarta generazione è invece assolutamente fuori bersaglio. Intanto perchè sostenere che ''in futuro avremo reattori che non richiedono nè Uranio arricchito nè acqua pesante" è abbastanza campata per aria - i reattori operativi nel mondo oggi funzionano già senza acqua pesante (con l'eccezione dei CANDU) e l'Uranio arricchito servirà anche con i reattori di quarta generazione, almeno come Kickstarter - e poi soprattutto perchè la frase del ministro lascia intendere che ''il nucleare futuro sarà più sicuro di quello attuale", il che è abbastanza una stupidaggine. Il nucleare di terza generazione è già oggi la tecnologia più sicura disponibile sul pianeta, e anche le generazioni precedenti, nonostante i 2 incidenti famosi (di cui uno ricordo ancora non ha causato vittime), hanno dei numeri invidiabili rispetto alle altre tecnologie per la produzione di energia (e di questo ne abbiamo già ampiamente discusso).
E in tutto questo cosa rimane? I giornali cercano di spegnere il dibattito sul nascere, e nessuno che correla le parole di Cingolani alle bollette in crescita repentina, alle emissioni che non calano e al problema del riscaldamento globale. Ma intanto la politica è costretta a tornare sul tema, e di questo non si può non essere felici.
Lo lasciamo a paesi che possono ospitarlo, come ad esempio la Finlandia, in cui l'utilizzo di energia nucleare ha ampio consenso popolare. Coincidenza vuole che il tasso di alfabetizzazione scientifica è tra i più alti in Europa.
I morti derivati da incidenti nucleari sono inferiori a quelli di qualunque altra forma di energia.
Nuclear power may have saved 1.8 million lives otherwise lost to fossil fuels, may save up to 7 million more. - Scientific American Blog Network
Si è anche già discusso delle tempistiche legate alla fusione nucleare, e alla necessità in ogni caso di portare avanti la ricerca nei reattori a fissione.
Quello che non mi piace è che mi contesti qualsiasi cosa anche quando cerco di venirti incontro. Al punto che mi metti in bocca cose che non ho detto in modo da bollarmi come ambientalista estremista o simili. Ti fermi ai report (ma sarebbe meglio leggersi qualche rivista scientifica con IF non politicizzata, per evitare l'effetto "domanda all'oste...") e non guardi quello che ti succede intorno. Se poi salvaguardiamo solo le città a spese dell'ambiente circostante, non salvaguardiamo l'ambiente, ma solo lo spazio urbano che dipende strettamente dall'ambiente. Può essere che di spazzatura in giro ce n'è di meno in alcune realtà, ma oggi abbiamo le isole galleggianti in oceano grosse come nazioni.
Nessuno ha parlato di imposizioni te lo sei inventato tu. Ho parlato di regolamentazioni al livello globale. L'ottimizzazione delle risorse porterà a una riduzione del PIL, ma questa è una conseguenza e NON E' il mio sogno o il mio obbiettivo, che è solo quello di vivere in un mondo migliore e in equilibrio e in armonia con l'ambiente. Inoltre ti posso assicurare che l'Italia fino agli anni 70 era bellissima, con la natura intorno alle città ancora in gran parte intatta, con un pò di smog in più nelle grandi città forse (quella è una delle poche migliorie che ci sono state in termini ambientali), ma da allora il consumo di suolo, cave capannoni, edifici mal pensati e mal costruiti è dilagato e a tutt'oggi non da cenni di arresto. Anzi, come previsto dalle leggi della matematica elementare stanno esponenzialmente crescendo dato che si deve far crescere l'economia e con essa il tuo tanto amato PIL.
Roma non è stata sempre una pattumiera, ma bisogna risalire anche lì agli anni 70 (a parte una breve parentesi intorno agli anni 2000) quando ancora gli addetti ai parchi pubblici erano pagati e facevano il loro mestiere con passione e quando la mole di monnezza era circa 10 volte inferiore a quella che c'è adesso, e nessuno piangeva perchè non c'erano enormi packaging di plastica per la frutta.
Nessuno ha detto che bisogna "imporre" di non produrre cose inutili, solo constato che si producono una montagna di cose inutili, inutili se la vediamo nell'ottica del rapporto costo/beneficio. Questo implica che ci debba essere una maggiore consapevolezza, sia da parte dei produttori che dei consumatori, o neanche questo va bene???
Ho aperto questo TD non per fare la cassandra, ma per far capire che un alternativa a questo modello di sviluppo c'è, forse non essendo del ramo ancora non ci sono riuscito, ma anche perchè mi devo difendere continuamente da preconcetti e pregiudizi tuoi e di altri. Se uno parla di "decrescita" (intendendo con questo decrescita del consumo di suolo di risorse e dell'inquinamento) viene praticamente bandito come se fosse un criminale e questo già di per se la dice lunga sulle storture di questa società plagiata dai media e dai grossi gruppi che gestiscono l'informazione (con il web sempre più pervasivo in questo).
Voi giovani DOVETE avere il coraggio di cambiare questa società, ca.zzo! non può andarvi bene tutto quello che vi propinano! Dovete avere il coraggio di sognare, di pensare un mondo diverso da questo come hanno fatto quelli della generazione che ha preceduto la mia e di quelli che hanno fatto uscire l'Europa dalla seconda guerra mondiale! Svegliatevi!!! Altrimenti ci penserà la natura e le crisi globali a farvi svegliare.
Avete la mente intorpidita dalle tecnologie, pensate che queste risolveranno tutti i nostri problemi... le tecnologie le fanno le persone e se le persone si comportano male anche le tecnologie saranno dannose come qualsiasi altra cosa!
Quindi dobbiamo cambiare noi stessi, il nostro stile di vita e il nostro modo di percepire la realtà che ci circonda e cambiare le nostre priorità. I nostri genitori e i nostri avi lo hanno fatto, perchè non lo dovremmo fare noi oggi?
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