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  1. #1081
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    Predefinito Re: Il sole continua a dormire, mandando in crisi gli scienziati ed il global warming

    Citazione Originariamente Scritto da andrea.corigliano Visualizza Messaggio
    Dagli inizi degli anni Novanta il cambiamento del clima ha occupato le prime pagine dell’informazione ed i media, con toni sempre più in crescendo, hanno cavalcato l’onda del catastrofismo facendolo diventare la chiave di lettura di ogni evento atmosferico intenso che si è consumato sul nostro pianeta. A questo approccio semplicistico che, nella valutazione dei fenomeni, non tiene conto né delle loro scale spaziali, né di quelle temporali e non approfondisce i principi fisici che li governano, si affianca certamente una lettura scientifica più attenta che però, proprio per l’accuratezza con cui si vorrebbero capire ed interpretare queste dinamiche, il più delle volte ci costringe a brancolare nel buio, intenti a provare a rispondere a molti interrogativi che derivano dalla complessità del sistema su cui stiamo discutendo.

    Ed è proprio quando si crede di avere trovato le risposte su quanto sta succedendo che questi interrogativi riaffiorano prepotentemente, quasi a ricordarci che l’uomo non ha ancora gli strumenti (se mai forse un giorno riuscirà ad averli) per decifrare e cogliere ogni minimo segnale di un sistema così complesso come il clima. Sappiamo che i modelli possono aiutarci a definire una bozza del comportamento del clima stesso e tra l’altro ancora in modo molto grossolano, ma essendo essi il frutto della mente umana ed essendo quest’ultima impossibilitata a risolvere esattamente le leggi del caos ed a capire, in modo altrettanto corretto, i nessi e le innumerevoli interdipendenze tra le variabili, nonché a interpretare in modo giusto il peso che i singoli fattori hanno sull’evoluzione dell’intero sistema, risulta abbastanza chiaro come è sufficiente un… imprevisto per gettare scompiglio e magari mandare a monte tutti gli scenari e le teorie sul cambiamento climatico impostate fino a d oggi.

    Purtroppo, sembra quasi che i passi in avanti compiuti nella ricerca negli ultimi anni abbiano in un certo qual modo incoraggiato a tal punto gli scienziati da iniettare in una parte di essi fin troppa sicurezza circa la comprensione delle dinamiche climatiche. Questa sicurezza si è poi tradotta in una “certezza totale” su quanto sta accadendo, facendo quindi credere ad alcuni climatologi di essere arrivati al capolinea dell’interpretazione del sistema, quando invece sappiamo che un vero approccio scientifico, fatto di continua indagine, è strettamente legato a come una farfalla impazzita si diverte a generare e governare i vari feedback che non solo condizionano pesantemente i risultati, ma che possono generarsi proprio quando uno meno se lo aspetta.

    Questa volta l’imprevisto (o, se preferite, il feedback in “input”) ha un peso non indifferente e si chiama “attività solare”. Il sole continua a dormire ed alcuni scienziati (chissà perché) non riescono a farsene una ragione, posticipando l’innesco del suo prossimo ciclo di mese in mese, come se avessero la certezza che il sole deve obbligatoriamente riprendere la sua attività, forse perché altrimenti finirebbero per saltare per aria tutte le ipotesi, le tesi e le teorie sul global warming fin qui impostate. Ma il fatto che il sole perdura nella sua fase di stanca oltre il limite solito, allungando ormai di oltre un anno e mezzo questa fase di attività minima, ci mette nelle condizioni di poter rileggere il sistema con una chiave diversa, senz’altro più complessa, nonché di ampliare notevolmente la problematica del cambiamento climatico per estenderla anche a variabili che, forse, negli ultimi anni non sono state prese molto in considerazione. Perché affermo questo?

    Perché se è vero che il global warming è una conseguenza dell’incremento della concentrazione dei gas serra e se è vero che i vari scenari futuri sul comportamento del clima sono tutti improntati su un rialzo delle temperature più o meno sensibile, mi domando: “Ma i modelli che hanno simulato il probabile clima del futuro hanno girato mantenendo costante l’attività solare?”. Cioè… le condizioni al contorno (le variabili astronomiche) sono state lasciate immutate? Se gli scenari ipotizzati parlano tutti di un trend improntato all’aumento della temperatura, deduco di sì. Cioè… sarebbe stato dato per scontato un sole in… ottima forma. Nulla in contrario, visto che i fisici ragionano impostando il discorso con “supponiamo che…”, ma esiste forse uno scenario che, a capo, ha un ragionamento che inizia con “supponiamo che il sole rallenti per un tot di anni l’attività”? Non ne sono a conoscenza…

    Ci vorranno ancora degli anni per capire se l’attuale fase di stanca del sole è solo temporanea o se ci avviamo veramente verso un periodo imprecisato di attività debole, ma è facile intuire che se questa scarsa attività dovesse durare nel tempo a tal punto da amplificare l’intensità della “perturbazione astronomica” che sicuramente ha cominciato a delinearsi nell’ultimo anno e mezzo, l’innesco di un feedback davvero consistente potrebbe davvero essere in grado di sconvolgere tutti i possibili scenari climatici disegnati fino ad oggi. Tra l’altro, essendo la radiazione il fattore climatico per eccellenza, non serve aspettare un lasso temporale particolarmente lungo prima di vedere i primi effetti di una sua attenuazione, dapprima lievi e via via sempre più evidenti. Se è vero che una minore attività solare comporta la presenza di più nuvolosità grazie all’abbondanza di ioni di atmosfera, generatisi dalla maggiore interazione dei raggi cosmici con le particelle d’aria, ecco che la lunga fase piovosa di quest’anno, durata da fine ottobre ad inizio febbraio, nonché l’ultima ondata di pesante maltempo di questa prima settimana di marzo, potrebbero costituire elementi in grado di avvalorare l’ipotesi che sulle dinamiche del clima, riferite all’ultimo semestre, pesi maggiormente la continua mancanza del numero di macchie solari degli ultimi 18 mesi piuttosto che i fattori interni al nostro sistema. Potrebbe essere: nulla è escluso.

    Mio modesto parere personale. I prossimi mesi saranno un autentico banco di prova. Se la primavera si rivelerà piovosa (secondo me è probabile) e ricalcherà a grandi linee una dinamica invernale ben nota che ha avuto il sapore di autunno, allora questo comportamento potrebbe davvero metterci la fatidica “pulce nell’orecchio” che ci inviterebbe a seguire con estrema attenzione anche l’evoluzione meteorologica estiva. Il tutto, sempre che il sole continui a dormire. Se riprendesse l’attività, molto probabilmente la “perturbazione astronomica” innescata dalla minima attività, attualmente in fase di propagazione ed amplificazione, dovrebbe essere riassorbita abbastanza velocemente.

    Vedremo…

    Saluti
    Andrea
    E' proprio la frase da me evidenziata che rappresenta un'apertura di mente, un progresso, capacità di mettersi in discussione ed accettare nuove realtà, nuovi cambiamenti. In Italia, più che in altre nazioni, ciò è ancora più difficile e così si dice: "Non abbandonare mai la strada vecchia, se non si conosce quella nuova". A volte la paura di cambiare od esprimere nuove vedute, o addirittura di cercarle genera insicurezza. Tale insicurezza e mancanza di fiducia genera un fenomeno che ormai nei mass media è utilizzatissimo e si chiama "crisi". Anche nel riscaldamento globale apparentemente inarrestabile potrebbe intervenire "una perturbazione" che metta in crisi le previsioni. Anche nel periodo dei "The roaring twenties", gli Usa conobbero un periodo di forte crescita economica che si interruppe drammaticamente nel 1929. Tali inversioni di rotta potrebbero essere dovuti probabilmente al superamento del livello di sostenibilità che porterebbero conseguenze a catena che paradossalmente farebbero invertire la rotta di un fenomeno. A volte anche l'economia sa essere caotica così come lo è la meteo. Questo sarebbe un mio parere.

  2. #1082
    Brezza tesa L'avatar di Fdg
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    Predefinito Re: Il sole continua a dormire, mandando in crisi gli scienziati ed il global warming

    Uhm. Ma qual'è il nesso tra rallentamento dell'attività solare, ed aumento delle precipitazioni? Le radiazioni solari causano anticicloni sull'italia? E l'anno passato con inverno abbondantemente sopramedia ed estate completamente siccitosa dove lo mettiamo? Non mi pare così semplice azzardare una diretta connessione tra macchie solari (o mancanza di) e "brutto" tempo.

    Insomma, sono d'accordo che sia probabile che le teorie del global warming vengano messe in discussione a causa della mancanza di assiomi in grado di prevedere la modificazione di alcuni parametri fondamentali. Bisogna però prestare attenzione a collegare facilmente fenomeni empirici locali ad una situazione così generalizzata.
    Ultima modifica di Fdg; 07/03/2009 alle 08:49

  3. #1083
    Brezza tesa L'avatar di roby85
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    Predefinito Re: Il sole continua a dormire, mandando in crisi gli scienziati ed il global warming

    Proprio qualche giorno fa ho espresso il mio parere:


    Citazione Originariamente Scritto da roby85 Visualizza Messaggio

    ..non sn un esperto, certo potrebbe essere un remake del 1913 (....)
    Riguardo alla diminuzione delle temp sn molto scettico

    immaginate un sistema climatico complesso come quello terrestre dotato già di una propria e avviato,impostato e assuefatto per quasi un secolo ad una super attivita solare.... di quale mastodontica inerzia sia dotata

    ...non mi meraviglierei se le temp non subisse differenze per un altro decennio se pure.

    L'unica cosa (se non la si stia già vedendo) che possa far pensare a un possibile cambiamento è la perdita di stabilità climatica..infatti di solito un cambiamento è preceduto da una lunga fase movimentata,imprevedibile di assestamento che precede il tutto

    Per cui a seconda di come procederà il clima nei prossimi anni non come temperature medie globali ma come movimento si potrà capire se andiamo incontro a qualcosa




    E non posso quindi (per le mie limitate conoscenze) che essere d'accordo con Campy in tutto ciò che ha scritto



    Citazione Originariamente Scritto da campy Visualizza Messaggio
    Ciao a tutti,
    volevo aggiungere qualcosa a questo thread interessante...

    Veniamo da due anni consecutivi di Nina e dal cambio più marcato del segno della PDO, le cause di questi cambiamenti non so se sono attribuibili al sole oppure no, e, considerando che il maggior peso del global warming lo dobbiamo all'emisfero nord è facile pensare che questi fenomeni a vasta scala (Nina e PDO) hanno dato un forte contributo alla riduzione del global warming.

    Quello che voglio dire è, va bene, il sole sta dormendo come non lo faceva da qualche secolo, la durata del ciclo 23 si sta spingendo veramente oltre qualsiasi aspettativa (siamo circa a 14,1 anni) ma non dimentichiamoci anche che la terra dovrebbe (dico dovrebbe) "godere" di una certa inerzia termica che mi sembra strano possa durare così poco.

    Durante l'estate o al massimo i primi mesi dell'autunno dovrebbe (ripeto dovrebbe a scanso di equivoci) partire un episodio di Nino. Lo sappiamo (carta canta) quanto sia incidente questo fenomeno a scala globale, probabilmente dopo che questo si sarà manifestato potremo tirare le somme e vedere se effettivamente qualcosa sta cambiando grazie al sole.

    Gli oceani per principio termodinamico sono quelli che risentono di più dell'influenza solare anche se sono quelli che rispondono più lentamente ai cambiamenti... beh, se il sole mette il suo zampino dovremmo aspettarci un Nino molto debole e/o assente seguito da una nuova nina grazie anche al PDO negativo che ne favorisce la comparsa... boh? non lo sappiamo... siamo in un campo minato dove la ricerca deve fare molti passi avanti, le variabili sono veramente tante.

    Quindi, io non darei per scontato che il sole abbia contribuito al raffreddamento, potrebbe, questo lasso di tempo di due piccolissimi ed insignificanti anni (o 18 mesi indicati da Mario Giuliacci), rientrare in una normale oscillazione climatica in un contesto comunque di riscaldamento oppure nelle migliori delle ipotesi di un assestamento climatico... se poi siamo in inversione di tendenza ben venga ma dobbiamo fare uno sforzo nel vedere queste cose con termini più lunghi e non così brevi (sia ben chiaro non sono un serrista)

    Buona giornata
    Inverno 2016?" Che l' HP si ammali di PRIAPISMO !!"
    Cassano M: PET
    Mai discutere con un cretino..dopo 5 min non si capisce + chi sia tra i due”

  4. #1084
    Brezza tesa L'avatar di roby85
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    Predefinito Re: Il sole continua a dormire, mandando in crisi gli scienziati ed il global warming

    Ecco l'articolo del Colonello

    06/03/2009
    Primavera 2009 fresca e piovosa?


    Con febbraio si è chiuso, dal punto di vista meteo-climatico, l'inverno 2008-2009, un inverno che ha mostrato finalmente... i muscoli tanto da risultare il più piovoso e il più nevoso almeno degli ultimi 30 anni, un inverno insomma simile a quelli che le persone non più in tenera età ricordano di aver vissuto negli anni ‘60-'70. Le cause di un inverno così anomalo rispetto a quelli degli ultimi 20 anni, sono da ricercarsi in una attività solare eccezionalmente debole e in atto ormai da più di un anno e mezzo, un evento che negli ultimi 100 anni si era verificato solo altre 3-4 volte. Con queste premesse quali sono le prospettive per questa primavera? Ebbene è probabile che anche la primavera 2009 sia mediamente più piovosa e un po' più fredda di quelle degli ultimi 20-30 anni. I motivi che fanno propendere per una primavera 2009 fresca e piovosa sono essenzialmente due: da una parte l'evidenza che l'attività solare è in questo momento ancora quiescente e quindi, almeno nel mese di marzo, è altamente improbabile che possa riprendere fino a raggiungere livelli tali da modificare il quadro attuale del clima sulla nostra penisola. Il secondo motivo è un po' di carattere più generarle: se nella atmosfera vi sono attualmente in atto uno o più forcing ( da parte del sole e/o da parte di altri fattori non noti) che nell'ultimo anno hanno fatto sì che il clima sia diventato più fresco (anche a livello mondiale) e più piovoso (almeno sull'Italia), ebbene è credibile che tali forcing continuino ad agire almeno anche nei prossimi 1-2 mesi, perché è poco probabile possano scomparire nel nulla da un giorno all'altro, per essere sostituiti da forcing di segno opposto.
    Mario Giuliacci - Centro Epson Meteo - 6.3.2009


    Da: http://www.meteo.it/Clima-Previsioni...6-305584-57757
    Inverno 2016?" Che l' HP si ammali di PRIAPISMO !!"
    Cassano M: PET
    Mai discutere con un cretino..dopo 5 min non si capisce + chi sia tra i due”

  5. #1085
    andrea.corigliano
    Ospite

    Predefinito Re: Il sole continua a dormire, mandando in crisi gli scienziati ed il global warming

    Ringrazio il colonnello per il suo intervento che mi ha fatto molto piacere.
    Ho appena letto il suo articolo e mi permetto di allegare un grafico che mostra come negli anni 60-70, proprio in concomitanza degli inverni ben più freddi rispetto a quelli vissuti nell’ultimo ventennio, l’attività solare abbia mostrato segni di debolezza: quegli anni sono capitati tra due minimi solari intervallati da un massimo decisamente sottotono. Ci avviamo di nuovo verso un periodo simile che, sulla scala temporale del clima, può definirsi “limitato” o si tratta di una perturbazione più intensa tale da innescare, per esempio, un nuovo “Dalton Minimum”? Non possiamo ancora saperlo.

    macchie.JPG

    Aggiungo infine una riflessione.
    Il compito dello scienziato è studiare, passo dopo passo, il sistema che gli è stato affidato, per capirne le dinamiche ed i meccanismi che lo regolano. Studiare un sistema significa “vivere insieme ad esso, senza mai abbandonarlo”. È lo scienziato che deve adattarsi al sistema e, in base ai dati che il sistema fornisce, elaborare ipotesi e teorie sul suo comportamento futuro, sempre pronto però a rimettere tutto in gioco quando quello stesso sistema dà segni di cambiamento che non collimano con le tesi gettate fino a quel momento.

    Quando si studia il complesso, ritrattare non è sinonimo di incompetenza (anche se l’immaginario collettivo lo pensa), ma significa essere consapevoli e di avere preso confidenza con ciò che si sta studiando: significa, cioè, avere assimilato il problema ed avere capito i limiti di indagine. Il sole, FORSE, ci offre l’opportunità di un reset ideologico, proprio quando una parte degli scienziati è arrivato a credere che è il clima ad adattarsi alle teorie sul suo cambiamento fin qui impostate.

    Buona giornata


  6. #1086
    Mopy
    Ospite

    Predefinito Re: Il sole continua a dormire, mandando in crisi gli scienziati ed il global warming

    Citazione Originariamente Scritto da andrea.corigliano Visualizza Messaggio
    Il sole, FORSE, ci offre l’opportunità di un reset ideologico, proprio quando una parte degli scienziati è arrivato a credere che è il clima ad adattarsi alle teorie sul suo cambiamento fin qui impostate.

    Buona giornata

    Davvero quotissimo

  7. #1087
    Vento fresco L'avatar di tano G.
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    Predefinito Re: Il sole continua a dormire, mandando in crisi gli scienziati ed il global warming



    Originariamente inviata da andrea.corigliano
    Il sole, FORSE, ci offre l’opportunità di un reset ideologico, proprio quando una parte degli scienziati è arrivato a credere che è il clima ad adattarsi alle teorie sul suo cambiamento fin qui impostate.

    Buona giornata

    non sarebbe la prima volta !
    max +42°c 14/8/03 / min -13°c 7/2/91
    - T a n o G. -
    Castelferretti , frazione a circa 5 km a s/o di Falconara Marittima (AN)


  8. #1088
    Burrasca L'avatar di steph
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    Predefinito Re: Il sole continua a dormire, mandando in crisi gli scienziati ed il global warming

    Premessa: argomento molto interessante ed affascinante, poi concordo con gran parte del disocrso generale fatto in apertura, a parte:

    - il diretto feedback locale/regionale (come suggerito da Fenrir, ma ci sarebbe cmq da dire molto a tal proposito, perché per es. è fisicamente ipotizzata un'associazione fra forza del vento solare/intensità dell'attività geomagnetica del sole e propensione a "reazione" barica e idrodinamica sul Nordatlantico...);
    - il titolo (quale crisi del GW?), vedi post di Campy.


    Citazione Originariamente Scritto da andrea.corigliano Visualizza Messaggio
    Ringrazio il colonnello per il suo intervento che mi ha fatto molto piacere.
    Ho appena letto il suo articolo e mi permetto di allegare un grafico che mostra come negli anni 60-70, proprio in concomitanza degli inverni ben più freddi rispetto a quelli vissuti nell’ultimo ventennio, l’attività solare abbia mostrato segni di debolezza: quegli anni sono capitati tra due minimi solari intervallati da un massimo decisamente sottotono. Ci avviamo di nuovo verso un periodo simile che, sulla scala temporale del clima, può definirsi “limitato” o si tratta di una perturbazione più intensa tale da innescare, per esempio, un nuovo “Dalton Minimum”? Non possiamo ancora saperlo.

    macchie.JPG

    Tuttavia siamo qui anche per riflettere a tutto campo. Non vorrei quindi fare la parte dell'advocatus diaboli, ma, se rimaniamo solo al grafico delle sunspots (e senza considerare quel che dirò dopo), a me pare di scorgere una strana associazione.



    Perché:

    [1] i picchi sono più alti (salendo) proprio nel periodo di relativo raffreddamento delle T globali (metà anni 40 - metà anni 70).

    [2] letta così, in modo veloce, sembrerebbe che l'andamento della T globale preceda quello delle suspots. Riduzione delle sunspots fra fine XIX secolo e primi decenni del XX secolo, mentre le T globali salgono.
    Max delle suspots: cicli 18-19 (anni 50-60), nel pieno del raffreddamento del XX secolo.
    E ancora: riduzione dei picchi di sunspots fra i cicli 21 e 23 (anni 80-00), prioprio mentre le T globali si impennano

    Poi un'altra cosa: se ci affidiamo alla Total Solar Irradiance (TSI), la più recente ricostruzione (Leif Svalgaard 2007), mostra questo andamento:



    [1] la TSI, ad ogni minimo, raggiunge circa un valore costante, oggi come nel minimo di Maunder: non c'è più il trend di fondo presente nelle vecchie ricostruzioni;

    [2] Le Sunspot sono sottostimate più si va indietro nel tempo.
    ~~~ Always looking at the sky~~~








  9. #1089
    Simon
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    Predefinito Re: Forse il Sole sta riavviandosi per il prossimo ciclo ?

    il numero 5...intanto con molta probabilità il sole torna spotless oggi, -2 al ciclo 17...

    interessante inoltre questo articolo sulla determinazione del numero di wolf...

    http://daltonsminima.wordpress.com/2...umero-di-wolf/

  10. #1090
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    Predefinito Re: Forse il Sole sta riavviandosi per il prossimo ciclo ?

    Citazione Originariamente Scritto da Simon Visualizza Messaggio
    il numero 5...intanto con molta probabilità il sole torna spotless oggi, -2 al ciclo 17...

    interessante inoltre questo articolo sulla determinazione del numero di wolf...

    http://daltonsminima.wordpress.com/2...umero-di-wolf/
    E il ciclo 17 in che periodo si è verificato?
    Grazie per la eventuale risposta.

    "We are all star people, from the dust we came and to the dust we shall return. So let's celebrate Love. Ciao Mamma.

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