Citazione Originariamente Scritto da capriccio Visualizza Messaggio
No, assolutamente no, potremmo tranquillamente considerare una differenza del 2/3% per ogni metro di altezza partendo dal livello del terreno, ma si tratta di una stima spannometrica, il tutto poi dipende dalla tua posizione, dall'intensità media della ventilazione durante gli eventi piovosi, dalla dimensione e conformazione del cono di raccolta, dalla dimensione delle gocce di ogni singola precipitazione etc etc, non voglio annoiarti con pipponi scientifici, ma si tratta comunque di differenze tangibili nella maggior parte dei casi
la misura in assoluto più precisa delle precipitazioni si può ottenere solo a livello del terreno, la bocca del pluviometro dovrebbe essere allo stesso livello del terreno sul quale è posizionato, ma è un optimum difficile da raggiungere per noi appassionati
Mauro
Ah ok, allora rientra tutto nella precisione che mi posso attendere da una pura rilevazione amatoriale. Sicuramente abbassare i pluviometri poi comporterà altre questioni (ad esempio maggiori ostacoli) dunque gira e rigira siamo sempre allo stesso punto. Se vogliamo andare così nello specifico dobbiamo fare anche un altro tipo di ragionamento (e strumentazione). Comunque può essere interessante confrontare le altezze, non sapevo che ci fosse questa differenza teorica. Grazie della dritta.

Potrei provare a vedere con un ulteriore pluviometro manuale (sono sempre quei TFA i più ideali al momento?).
Se dovessi riscontrare sempre delle sistematicità dovute all'altezza potrei addirittura provare a compensarle leggermente nel software. Di base adesso la bascula della Davis sembra essere tarata, magari si tratterà di affinare ulteriormente.

In ogni caso adesso io diffido parecchio di tutti quei metodi che spesso si sentono per tarare le Davis (prova dei 100 ml, litro, scatti, ecc...) visto che qui in pratica non sono funzionati.

Secondo me l'unico modo per tarare una VP2 in modo efficace (ed ho parlato pure con Davis) è affiancare un pluviometro affidabile e confrontare i quantitativi. Poi eventualmente, quando si hanno più perturbazioni vedere le differenze in percentuale e toccare le viti.