Davis Vantage Pro2 wireless. LaCrosse WS 2300 cablata con schermo artigianale autoventilabile.
"L'uomo non ha avuto il mondo in regalo dai suoi genitori, lo ha avuto in prestito dai propri figli"
Ma quello l'ho fatto a gennaio, e quando c'e' stato il sole le differenze sono state marcate, pur con il sole di gennaio non certo cosi'....forte come ora:
6-8 decimi, a gennaio appunto: ora credo che la differenza potrebbe pure essere superiore
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Appunto. Quindi poi bisognerà confrontare il blocco di medie del periodo dei due schermi nudi e crudi (per stimare il "diff1" di cui sopra), con il blocco di medie a DeA palpebrato (per vedere "diff2" di cui sopra).
A quel punto si incrociano fortissimamente le dita nella speranza che la differenza fra le differenze (cioè diff2 - diff1) dipenda solo e soltanto dalla palpebratura, e se ne stima l'entità facendo appunto la differenza fra i due valori.
Complicazioni.
1) per raccogliere dati ci vuole tempo, a mio avviso non meno di 10 giorni per tipo di condizione (sereno, non sereno ecc)
2) c'è un solo DeA (e non due, uno palpebrato e uno no) e quindi bisogna prima raccogliere i dati DeA non palpebrato e poi DeA palpebrato. Se ci fossero due dea (uno palpebrato e uno no) si potrebbe neutralizzare il tempo, raccogliendo i dati di entrambi simultaneamente.
Orbene, mentre si fa questo, il tempo passa, le condizioni cambiano, arriva il vento che d'inverno cala, aumenta la radiazione, il sole si alza ecc ecc ecc. Quindi l'assunto delle condizioni invarianti (che permetterebbe di imputare le variazioni di differenza alla palpebratura) non è soddisfatto e bisogna andarci cauti; infatti se cambiano solo due cose, una è la causa e l'altra è l'effetto. Se cambiano tante cose, non si sa mai quali siano cause e quali siano effetti.
Starei tranquillo comunque, circa il fatto che difficilmente la palpebratura può variare la curva descritta in cielo dal sole, alterare la velocità del vento, modificare l'ur, ecc: quelle sono tutte cause, non effetti. Ma non si sa quanto incide ciascuna di loro.
Un modo per andarci cauti è frazionare i dati (in sereno/non sereno, favonioso/non favonioso, ventoso/non ventoso) per controllare come si comportano le differenze al verificarsi delle varie condizioni, perché appunto se salta fuori che oltre alla palpebratura sono cambiate molte altre cose, è difficile stimare di quanto la presenza della palpebratura incida sulle massime al netto di tutti gli altri fattori che non abbiamo potuto tenere costanti.
Non sono sicuro di essere stato molto chiaro. Spero di sì.
Ultima modifica di Borat; 17/03/2010 alle 10:02
Puoi farmi un po' di riassunto per favore?
Avrei bisogno che mi dicessi
- da quando a quando non c'è nessuna palpebratura
- da quando a quando (se) c'è qualche palpebratura provvisoria
- da quando in avanti c'è la palpebratura definitiva
Poi posto quel che esce se consideriamo palpebrati i giorni dal 10 febbraio in avanti. Sto introducendo un paio di fattori di articolazione delle medie per i giorni nei quali hai immesso le condizioni. Ci sono tragicamente pochi giorni per stimare medie stabili ma qualcosina si dovrebbe vedere.
Invece non ci sono informazioni sulle condizioni per il periodo fino al 2 febbraio.
Ultima modifica di Borat; 17/03/2010 alle 21:31
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