il valore di luglio 2025 è +0,87....vediamo se cala ad agosto
https://www1.ncdc.noaa.gov/pub/data/cmb/ersst/v5/index/ersst.v5.amo.dat
Come avevo già detto in un precedente post, l'indice AMO si misura come anomalia rispetto al trend generale oceanico, altrimenti si fa confusione, il valore di +0.87 è esagerato. Se si vanno a vedere i dati dell'indice fino al 2022 questi sono corretti e non superano mai +0.7. Poi sono stati dismessi non si sa perchè ed è stato riportato il valore di anomalia di temperatura che non corrisponde all'indice AMO e che però "fa scena" dato che da un valore molto superiore. Siccome l'indice è critico per una corretta imputazione dell'effetto antropico, la si "butta in caciara", come si dice a Roma, dando il valore di anomalia assoluta. Altrimenti non si capisce la ragione della dismissione di questo indice, estremamente facile da computare: fatelo da voi, prendete le anomalie di temperatura in zona AMO e sottraetele il valore del trend delle anomalie oceaniche globali. Questo lo sto facendo per far lavorare correttamente i miei modelli che altrimenti registrerebbero evidenti bias!
Tuttal'più ci si potrebbe chiedere se da un punto di vista dinamico con un indice AMO correttamente calcolato le risposte climatiche siano le stesse quando le temperature oceaniche superano un certo valore, ma questa è un altra storia...![]()
Siccome sono un praticone, ti dico quello che ho verificato con un semplice modello di regressione multipla. inserisci variazioni ENSO, polveri vulcaniche, AMO più effetto di trend e hai tutte le variazioni delle anomalie globali degli ultimi 170 anni, anche simulando l'evoluzione dal 1950 in poi...prova a inserire aerosol antropici al posto della AMO e il modello non funzionerà.
dato che le variazioni sul nord atlantico sono influenzate dagli aerosol (e che non vengono rimosse ne dal sottrarre un trend lineare ne le medie globali) quell'amo contiene anche in parte l'impatto degli aerosol, è assurdo pensare di risolvere la complessità dell'interazione aerosol-nubi con una regressione multipla, sono esattamente le stesse cose che si leggevano in passato sul sole o la pdo con il risultato che quando sono state applicate a prevedere il futuro è sempre andata a finire diversamente, si può sempre ottenere un fit di una curva a posteriori non equivale ad aver capito le cause.
Questo studio che ho postato altrove stima che la riduzione delle emissioni dal nord america tra il 1970 ed il 2010 ha causato un forcing sul nord atlantico in 2w/m2 in estate ed 1 in inverno, gli aerosol contano eccome per l'evoluzione delle ssta.
https://d197for5662m48.cloudfront.ne...337955ae03.pdf
un indice migliore di quello del noaa, si trova sul sito del knmi ma ricordiamoci che le sst pre 1950 contengono dei significativi bias e che c'è solo il dcent che ha provato a risolverli.
queste sono le ssta nel nord atlantico alle medie latitudini dal dcent (senza rimuovere il trend):
https://forum.meteonetwork.it/attach...4&d=1725047909
e qui si può vedere l'evoluzione degli aerosol sia antropici che vulcani, a metà del secolo scorso sono aumentati quasi in contemporanea, l'incremento di quelli antropici precede di poco i vulcani (ed anche il calo delle sst inizia prima):
Figure 1 | Reconciling roles of sulphate aerosol forcing and internal variability in Atlantic multidecadal climate changes | Climate Dynamics
Una bella fetta del riscaldamento del nord atlantico ( e viceversa sul nord pacifico) tra inizio 1900 ed il 1940 è dovuto a bias nelle sst, anche questo finisce nell'indice.
https://core.ac.uk/download/pdf/224769343.pdf
A Dynamically Consistent ENsemble of Temperature at the Earth surface since 1850 from the DCENT dataset | Scientific Data
Infine qui c'è la spiegazione del motivo percui sottrarre le ssta globali da quelle del nord atlantico non funziona a separare i forcing dalla variabilità interna, si deve sottrarre il pattern associato ai forcing radiativi:
https://agupubs.onlinelibrary.wiley....9/2021GL095023
Ultima modifica di elz; 28/08/2025 alle 12:19
Quanto sopra e qualunque sia l'esatto contributo dei forcing radiativi è incerto e non vuol dire che non esiste l'AMV, ci sono valide ragioni a supporto di una componente forzata dall'oceano che è difficile da riconciliare con gli aerosol, di cui si può leggere ad es. qui:
Just a moment...
ma questi sotto sono i valori associati all'amv:
![]()
Ultima modifica di elz; 28/08/2025 alle 12:52
Si, ma qui non stiamo parlando di una fumosa o debole correlazione legata a una ovvia autocorrelazione nei dati. La relazione è strettissima e si ottiene con solo 4 variabili. La AMO in particolare influenza pesantemente la T globale anche sul brevissimo termine, infatti nel mio modello non serve per quest'ultima l'utilizzo dei lag. Separare la variabilità interna dai forcing radiativi temo sia il solito modo di procedere aprioristico, per cui si danno per scontate certe cose quando scontate non sono specie in riferimento all'entità del forcing. La AMO probabilmente ingloba una serie di altri effetti, sicuramente anche quello legato agli aerosol. Infatti, dimuisce leggermente nel modello l'effetto gli aerosol vulcanici se si computa insieme alla AMO. Detto questo, rimane l'incertezza sulle componenti dovute all'effetto antropico che condizionano la AMO. Inserendo nel modello le componenti antropiche legate agli aerosol non si ottiene granchè una volta che le 4 componenti (volc enso amo e trend) sono inserite nel modello (c'è un totale offset della variabile). Il modello è in grado di simulare perfettamente gli ultimi 75 anni, non in modo approssimativo, ma quasi perfetto (r maggiore di 0.9 su base mensile). Il tuo discorso poi si potrebbe rovesciare nell'altro senso, ovvero quanto della componente dovuta al trend è legata all'effetto antropico? Qui le incertezze sono anche maggiori...
Aggiungo una nota sul povero e bistrattato sole...Si è parlato tanto dell'attività solare, quando poi si scopre che dalle ultime ricostruzioni la TSI non è diminuita affatto negli ultimi 70 anni, ma anzi ha subito un ulteriore piccolo incremento culminato attorno agli anni 2000 e che prosegue tuttora a valori alti con l'ultimo ciclo solare. Questo perchè le macchie solari non costituiscono di per se una proxy affidabile per la TSI. Come molti sapranno, andrebbe computato l'equilibrio tra facole e macchie. Nei cicli solari precedenti al 2000 grosse macchie solari hanno impedito che la TSI complessivmente raggiungesse i livelli degli ultimi cicli (in particolare il 23 e il 25, cioè quest'ultimo)...L'effetto della TSI è limitato, ma contribuisce ad un ulteriore tassello nel computo delle variazioni naturali (anche omettendo gli effetti dinamici legati alle variaizioni nei pattern circolatori).
Naturalmente tutti siamo preoccupati dei cambiamenti operati dall'uomo alla biosfera, ma proprio per questo mi concentrerei anche e soprattutto sul consumo dei suoli, sull'erosione della biodiversità, sul consumo di acqua, e su un modello di sviluppo francamente insostenibile che si continua ottusamente a non mettere minimamente in discussione...sul clima poi ci sono tanti fattori antropici non considerati quasi per nulla. Per esempio è trascuratissimo l'effetto antropico legato alle variazioni di albedo (leggasi per esempio l'impoverimento delle catene trofiche negli oceani e il conseguente cambiamento nella flora fitoplanctonica) o alle variazioni nel contenuto e nell'emissione di vapore acqueo sui continenti legato al diverso utilizzo dei suoli.
come può una cosa che è intorno a 0.2°C su metà di un oceano (11% degli oceani globali), un leggero calo sull'altra metà ed anche un impatto opposto (la fase positiva rafforza la circolazione di walker) sul pacifico tropicale avere un grosso impatto globale?
La correlazione se è sul breve periodo è ovviamente influenzata dall'enso, il nino alza le medie globali ed anche quelle dell'atlantico tropicale.
Ultima modifica di elz; 28/08/2025 alle 15:48
Non credo sia molto influenzata dall'enso, i due segnali rimangono separati e ugualmente forti. Nota che utilizzo enso3 proprio perchè enso34 ha effetti multipli a livello globale. Tra l'altro enso4 ha un segnale anche di tipo antropico (legato al trend), proprio per questo non lo utilizzo, altrimenti non si capiscono bene le diverse componenti.
Sul tuo dubbio sull'impatto, ci sono articoli a riguardo, uno dei quali l'ho visto recentemente che riguarda se non erro gli effetti dinamici sulla circolazione emisferica. Non so se ne sei a conoscenza, ma se vuoi provo a ritrovarlo (devo capire se l'ho salvato a casa o al lavoro...).
Sul breve periodo può solo essere l'atmosfera a causare queste fluttuazioni, forzata dall'enso o meno i flussi sono dall'atmosfera all'oceano, su scale temporali lunghe è l'opposto.
Anche l'ondata di calore del 2023 nel nord atlantico per quanto eccezionale è stimata aver contribuito 0.13 alla media oceanica rispetto alla 1991-2020 e circa la metà di questo valore rispetto agli anni antecedenti.Observational evidence suggests that AMV is associated with coherent multidecadal variability in surface turbulent heat fluxes over the midlatitude North Atlantic, a region characterized by large climatological surface turbulent heat fluxes (Figure 3a), with more (less) heat released into the atmosphere during a positive (negative) AMV phase (Figure 3b; Gulev et al., 2013). Hence, the surface turbulent heat fluxes provide a negative feedback to SST anomalies on multidecadal timescales. This relationship is reversed at interannual timescales (i.e., stronger surface turbulent heat loss is associated with reduced SST and vice versa, Figure 3c), supporting the hypothesis first proposed by Bjerknes (1964) that at multidecadal timescales ocean dynamics play an active role in the observed AMV, while at interannual timescales the North Atlantic Ocean is passively forced by the atmosphere. The cross-spectral analysis between observed SST and surface turbulent heat flux anomalies averaged over the region consistently reveals their in-phase relationship at multidecadal timescales and out-of-phase relationship at interannual timescales, with a sharp transition in between (Figure 3d; Gulev et al., 2013).
Il pattern non è lo stesso, l'amv ha anomalie positive su aree a maggiore varianza alle alte latitudini nh ma ci sono anche anomalie negative in altre aree di oceano che in parte le compensano, rimane semplicemente un area troppo piccola per influenzare sensibilmente le medie globali. l'aumento dei forcing radiaitivi sul nord atlantico è stato maggiore della media globale e un trend più forte è comunque atteso dal 1980.
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Ultima modifica di elz; 29/08/2025 alle 10:10
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