Mi augurerei che tali situazioni si ripetano fra 2/3 mesi....solo che ora con un VP piuttosto debole e velocità zonali piuttosto elevate e un getto che scorre veloce alle medio-basse latitudini, la costruzione delle onde e le conseguenti rotture anticicloniche ( AWB) sono probabilmente favorite; andando avanti con la stagione e presupponendo velocità zonali più basse/ deboli e un getto più alto, la costruzione di onde intrusive diventerebbe più difficile: se a questo poi aggiungiamo il raffreddamento radiativo del VP, va da sè che SE non vi saranno onde belle toste a disturbarlo ( ovvero oltre i 65°/70°N), allora vedremmo un film già visto gli scorsi anni ovvero un VP che andrebbe ad accelerare e ad approfondirsi molto ( cooling).
Confermando quanto detto precedentemente, si palesa sempre di più una seconda decade con flusso atlantico inibito e relativa ottobrata su centro nord. Da notare che sono ripetute le uscite modellistiche sul fatto che le pulsazioni dinamiche, ovvero le configurazioni anticicloniche sostenute da aria subtropicale, che avverranno sul nostro comparto euro-atlantico avranno alimentazione iberica o est-atlantica. La fotografia sulla tropopausa:
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In sostanza, quando l'ATR si sposta verso l'Europa perderà l'alimentazione subtropicale sul Mediterraneo. Ragion per cui al sud avremo una certa instabilità alimentata dalle temperature marine, anche se disorganizzata.
Una decina di giorni fa avevo pensato ad un'ottobrata che probabilmente arrivava fino a fine mese. Un check su questo senza riproporre ulteriori analisi, potrebbe essere il caso di farlo. Gli elementi sul piatto sono: 1) la costruzione di una probabile ondulazione in area indopacifica (vi confluiva un burst di correnti occidentali sul nord emisfero tropicale tra il Corno d'africa e l'India, enfatizzando la convezione), e dunque lo "schiacciamento" a valle delle R.M. avrebbe riprodotto un flusso occidentale in uscita dagli States; 2) il sostegno all'ATR da parte delle suddette pulsazioni dinamiche. L'ipotesi era che l'ATR si spingesse in tali date sull'Europa con asse SO-NE.
AI di ECMWF ci propone per domenica 19 una evoluzione del blocco ATR al punto 2 in cui il flusso atlantico diverge con un canale depressionario alle basse latitudini euro-atlantiche. Una situazione da attenzionare per possibili eventi localmente alluvionali sul sud Italia e in "zona DANA", tanto per intendersi, sulla coste mediterranea della Spagna.
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Le Hovmoller di natura statistico-probabilistica ECMWF ci dicono che quella data lì è cruciale per un cambio di pattern. L'ATR centrato su -15°W diventa un EUH centrato su +15°W. Il VPS allungato con un lobo sulla Scandinavia fa affluire correnti da Nord sull'Europa che confluiranno sul canale depressionario alle basse latitudini euro-atlantiche (breve instabilità su centro-nord). Con questa carta l'EUH tende a reggere anche dopo, a differenza di quanto prospettato la volta scorsa.
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Andrea
I modelli GEFS e quello basato sugli analoghi indicano che la convettività intertropicale si sposterà finalmente dall’Oceano Indiano verso il Continente Marittimo (laddove mancava da luglio). Potrebbe farlo cavalcando una Kelvin Wave che è attiva da metà settembre e quindi ha compiuto già 2 run emisferici. Il massimo di questo episodio è previsto in area CentroPacfica (CP) e andrà a confliggere con La Nina CP. L’upwelling delle acque più profonde in testa alla convezione e il downwelling in coda indeboliranno il fenomeno mentre la MJO transita verso il Continente Marittimo entro metà novembre.
Convezione MJO diagramma tempo-magnitudine.JPG
Un primo effetto dell’indebolimento della Nina CP sarebbe quello di strutturare un buon gradiente sul nord Pacifico, rinforzando le westerlies. Attualmente il PNA è già in fase di crescita beneficiando della ripresa del momento angolare globale (AAM). Se ciò avvenisse l’aumento di entropia sostenuto dalle westerlies, l’energia che la troposfera che sotto forma di flussi (eddy di calore e di momento) sarà in grado di trasferire in stratosfera nella seconda parte di novembre ne dovrebbe beneficiare. D’altronde l’AAM perdurantemente negativo nelle precedenti settimane ha lasciato e sta tutt’ora lasciando non pochi strascichi sui flussi, bassi e incostanti, e il vortice stratosferico si è potuto (e potrà) rinforzarsi senza ostacoli.
La dinamicità che nonostante tutto abbiamo avuto tra metà agosto e tutto il mese di settembre, in area euroatlantica era dovuta principalmente al fatto che a livello intertropicale un polo di convettività è sempre rimasto presente area MJO 8-1, sebbene quello più attivo si sia concentrato nell’Oceano Indiano, fino a portare un primo episodio di Scand+ a fine settembre e quindi un ottobre che in linea di massima ne ha risentito, quanto meno sulle minime. Questo “presidio” di MJO non dovrebbe essere scalzato del tutto durante il transito della convettività intertropicale verso il Continente Marittimo e potrebbe anche concorrere a enfatizzare la convettività verso la fase 7.
Per quanto riguarda ECMWF, le Hovmoller sono piuttosto incostanti nelle loro uscite, quindi difficili da utilizzare. La MJO differisce dalle GEFS in quanto vede bypassare le fasi indo-pacifiche 5-7 e dunque interrompere la continuazione della Kelvin wave. Tuttavia, il flusso zonale sul NORD Pacifico ormai attivato, continuerebbe nel medio termine in modo indipendente dal rinforzo della Nina CP.
In generale, le varie Hovmoller concordano sul fatto che le prime due decadi potrebbero essere stabili in area mediterranea con estensione dell’ATR verso un EUH (EUropian High). Tuttavia, la loro natura di difficile predicibilità si riscontra già nel breve termine, con il flusso atlantico metti-e-leva tra fine ottobre e la prima settimana di novembre.
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AIFS nelle sue ultime uscite è un po' lo specchio di quanto appena detto. La sua uscita più recente di stamattina vede il rinforzo dell’ATR in estensione a EUH già dalla fine dell’attuale fase atlantica. Poi l’EUH rimarrebbe abbastanza basso di latitudine con westerlies toniche sopra il 55°N. La sintesi dei due modelli in ottica long range si limita al rinforzo delle westerlies sui due oceani.
Intanto il VPS sta ripercorrendo un pò la storia climatologica degli ultimi anni in cui in ottobre, in fase di maturazione, risulta disturbato per poi limitare via via il disturbo, riaccorparsi in zona polare attorno a metà novembre e dunque ritrovarsi poco disturbato nella seconda parte del prossimo mese.
Andrea
Propongo questo articolo di Nucera su 3bmeteo sulla prossima stagione invernale....dei segnali di una maggiore dinamicità in effetti ci sono
Meteo inverno 2025-26: teleconnessioni e modelli stagionali, cosa sappiamo ad oggi << 3B Meteo
Si attenzione che tuttavia il contesto teleconnettivo va contestualizzato rispetto non solo alle forzanti stabili (Qbo) o influenti rispetto la precedente stagione autunnale (scarsa nevosità Mar di Kara ma potremmo anche ricitare il SAI di Cohen che, come abbiamo ben visto, deve essere contestualizzatoin ulteriori fattori non ultimo il trend climatico) pena la perdita di correlazione ma anche e soprattutto rispetto l'inprinting dinamico orizzontale e verticale in grado di modulare la componente zonale (interazione componente zonale/flusso eddy).
A tal proposito mi preme citare due aspetti che risiedono nella convezione tropico/equatoriale e tra loro legati: lo status attuale Cp della Nina che presenta basi piuttosto solide quale fattore di limitazione dei disturbi all'attività del vortice da parte dell'onde di Rossby e la mjo a bassa frequenza che incide sullo sviluppo della Circolazione di Walker marginalizzandola tra le regioni centro orientali dell'Oceano Indiano e sul continente marittimo (inibizione dello stage 3 della GWO):
impatto dei due tipi di La Nina sulla Nao e ancora sulle relazione tra Enso e la Nao e l'effetto enso negativo perde di per sè comunque correlazione rispetto al segno della NAO in questo studio dove peraltro non viene posta l'attenzione agli eventuali effetti derivanti dal ponte stratosferico
Matteo
Rispetto poi l'attività della Mjo in merito alle sue implicazioni sullo status del vortice stratosferico esiste un'ampia bibliografia e quindi mi limito a citare la più recente:
Just a moment...
L'accoppiamento ascendente tra troposfera e stratosfera è strettamente correlato all'interazione tra modelli di circolazione anomali alle medie latitudini e onde planetarie climatologiche.
Questa è la ragione per la quale forzanti "statiche" coadiuvano le componenti dinamiche e non dovrebbero essere valutate separatamente.
Un recente paper ha peraltro sottolineato la maggior confidenza intervenuta nel corso del XXI secolo tra l'attività del pendolo indo-pacifico e l'esordio di fenomeni invernali di vortice forte o debole in stratosfera: https://agupubs.onlinelibrary.wiley.com/doi/full/10.1029/2025GL117289?utm_source=chatgpt.com
E qui ancora gli effetti della Mjo nel wave driving ridotto o amplificato in relazione alle fasi.
Matteo
Mi occuperei maggiormente della provenienza e direzione dei venti utili a far entrar il getto polare o un suo ramo in Italia, generando ciclo genesi e tempo perturbato o se si vuole guardar al freddo, alla formazione di quel regime di blocking con asse Nord Atlantico/Centro Europa/ Russia Occidentale con travaso di aria polare continentale in direzione mediterranea, genesi assai rara oggi, piuttosto che guardare allo stato del VPS o all'estensione del VPT
Dal momento poi che sia il Met Office, sia il CRU, ci indicano che forti venti occidentali in sede Euro Atlantica ( NAO + ) sono un dominio negli ultimi centocinquant'anni e più, in Inverno.
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Ultima modifica di AntonioP; 02/11/2025 alle 10:45
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