
Originariamente Scritto da
mat69
Quel che temevo ieri, oggi è servito sul piatto dai
GM.
Appare evidente una netta diminuzione dei flussi verticali di calore e il sistema
vp si raffredda e si raffredderà non poco specie in stratosfera.
La mia attenzione è ancora una volta riposta su un aspetto che ben prima di ieri mi preoccupo di sottolineare ad ogni analisi della troposfera e che risiede nella "centralità" dell'Arctic Oscillation.
Oggi sempre più il ruolo di questo indice si è spostato arrivando a descrivere non più tanto la forza del vortice polare troposferico quanto invece l'equilibrio delle masse artiche rispetto alla loro "centralità " sul polo.
La frequenza di dinamiche, belle il più delle volte solo a vedersi, che rappresentano la formazione di un
hp polare (una volta impensabili) rappresenta proprio questo problema relativo alla scarsa capacità, da parte delle masse artiche, di posizionarsi sul polo.
Questo prescinde anche dal fatto che l'anticiclone polare sia di natura termica o dinamica in quanto in fondo rappresenta la faccia di una stessa medaglia.
Infatti l'anticiclone di natura dinamica rappresenta la facilità con la quale un flusso di calore risulta convergente rispetto al polo in mancanza totale di forze oppositive (meridianità).
Flusso di calore che peraltro, come da ultimo accaduto, si dissipa in alta troposfera.
La formazione di una cella termica è il segnale della presenza di uno strato di inversione (strato stabile) che non riesce a essere rimosso dai moti turbolenti a causa della cattiva dislocazione verticale delle masse artiche e quindi di un debole gradiente verticale sul polo.
Tutto ciò risulta proprio in quanto l'
AO index è un indicatore che rappresenta il divario pressorio misurato al suolo (1000 mb):
ao.sprd2.gif
"The daily AO index is constructed by projecting the daily (00Z) 1000mb height anomalies poleward of 20°N onto the loading pattern of the AO. Please note that year-round monthly mean anomaly data have been used to obtain the loading pattern of the AO (Methodology). Since the AO has the largest variability during the cold season, the loading pattern primarily captures characteristics of the cold season AO pattern.
The daily AO index and its forecasts using GFS and Ensemble mean forecast data are shown for the previous 120 days as indicated. Each daily value has been standardized by the standard deviation of the monthly AO index from 1979-2000".
La questione non è quindi e solo puramente accademica circa il valore o la valenza dell'Arctic Oscillation nel misurare la salute del vortice polare troposferico ma diviene rilevante nel riuscire a valutare le problematiche inerenti alla formazione e propagazione delle onde di Rossby in quanto limitate proprio da un gradiente incoerente rispetto le fasce subpolari, la cui osservazione in fondo è all'origine della "creazione" da parte del mondo scientifico dell'Arctic dipole.
Se deve essere evidente che i flussi di calore nascono e si sviluppano in primis proprio dal suolo (specie in inverno dagli oceani), il coupling in bassa troposfera si rivela fondamentale per conferire a tali flussi la necessaria energia alle dinamiche di disturbo al vpt (e quindi anche al vps).
Questo è fondamentalmente il motivo per cui vedo con particolare favore una coerenza nei principali indici troposferici descrittivi mentre nel momento in cui questa non c'è o viene in qualche modo "ritrattata" la cosa mi suona da campanello di allarme.
Discorso tutto questo che ovviamente va oltre l'attuale contesto ma che è bene tenere in considerazione anche a proposito di studi e lavori anche recenti che rischiano di essere "nati vecchi"

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