L'eccessivo dinamismo dell'evoluzione degli scenari descritti dai modelli lascia poche opzioni rispetto a quanto prospettato.
La distensione zonale viene oggi confermata e intensificata e i flussi miti occidentali dovrebbero prendere il sopravvento rispetto le correnti gelide da est a partire grossomodo da venerdì prossimo quando gli afflussi continentali lasceranno anche il sud Italia.
In troposfera appare con chiarezza la spinta dell'onda pacifica:
Un'onda di Rossby semi stazionaria che dal Pacifico orientale punta verso l'Alaska intrudendo quasi in toto l'Artico.
Una dinamica la cui non proprio favorevole disposizione ho sempre voluto evidenziare a causa della difficoltà che essa genera nello strutturare un wave train efficace e propagativo sulla seconda onda atlantica.
Infatti la compressione che viene generata sulle masse artiche, incrementando le velocità zonali, va a diminuire il periodo d'onda o ad incrementarne il numero come in questo caso:
ove appaiono frazionati i flussi di calore nell'onda di matrice caraibica e in quella azzorriana, rendendo impervia la creazione di un'onda lunga.
Peraltro la stessa evoluzione della Mjo in fase 4 ripercorre per sommi capi le anom. di gpt che vengono proposte dai gm nel medio termine.
Ad oggi, sic stantibus rebus, ritengo pertanto probabile una fase di stop e di rimescolamento zonale nel comparto atlantico che auspicabilmente ci potrebbe riportare a disegnare nuovi scenari interessanti verso la metà di gennaio.
Attendiamo gli sviluppi per inquadrare meglio configurazioni e focus.
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Matteo
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