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  1. #1
    Vento forte L'avatar di bugimeteo
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    Predefinito Re: Monitoraggio Vortice Polare semestre invernale 2017/18

    Mi pare ormai evidente che si va verso un mmw split , da valutare la possibilità che sia un Fmmw...
    Investo in un futuro meteoclimatico in palese enfasi scalare

  2. #2
    Vento forte L'avatar di fresh
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    Predefinito Re: Monitoraggio Vortice Polare semestre invernale 2017/18

    Citazione Originariamente Scritto da bugimeteo Visualizza Messaggio
    Mi pare ormai evidente che si va verso un mmw split , da valutare la possibilità che sia un Fmmw...

    Non é troppo presto?

  3. #3
    Bava di vento L'avatar di davegahn
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    Predefinito Re: Monitoraggio Vortice Polare semestre invernale 2017/18

    Citazione Originariamente Scritto da bugimeteo Visualizza Messaggio
    Mi pare ormai evidente che si va verso un mmw split , da valutare la possibilità che sia un Fmmw...
    nel caso fosse fmmw quindi nulla di eclatante...?
    Beato colui che nulla si aspettava....... perché non rimarra' deluso!(Il maggiore John Urgayle )

  4. #4
    Uragano L'avatar di Marcoan
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    Predefinito Re: Monitoraggio Vortice Polare semestre invernale 2017/18

    Citazione Originariamente Scritto da davegahn Visualizza Messaggio
    nel caso fosse fmmw quindi nulla di eclatante...?
    Final o non final non cambia nulla: adesso è il momento della calma...a mio modesto avviso tutti i modelli rivedranno la spinta del vortice canado-islandese già dalle 144 h in poi sempre più verso ovest, mentre gli effetti in troposfera ( che reputo certi..) cominceranno /comincerebbero dal 16/17 febbraio in poi...l'importante è che si raffreddi la russia europea ( e questo è un altro punto piuttosto consolidato ormai) , dopodichè lo svivolo verso ovest/sudovest sarà "matematico"...i segnali già si vedono comunque nelle ens ecmwf con la spinta del canadese che tra le 192 e le 240 retrocede anzichè strappare e avanzare verso est e sudest.

  5. #5
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    Predefinito Re: Monitoraggio Vortice Polare semestre invernale 2017/18

    Citazione Originariamente Scritto da Marcoan Visualizza Messaggio
    Final o non final non cambia nulla: adesso è il momento della calma...a mio modesto avviso tutti i modelli rivedranno la spinta del vortice canado-islandese già dalle 144 h in poi sempre più verso ovest, mentre gli effetti in troposfera ( che reputo certi..) cominceranno /comincerebbero dal 16/17 febbraio in poi...l'importante è che si raffreddi la russia europea ( e questo è un altro punto piuttosto consolidato ormai) , dopodichè lo svivolo verso ovest/sudovest sarà "matematico"...i segnali già si vedono comunque nelle ens ecmwf con la spinta del canadese che tra le 192 e le 240 retrocede anzichè strappare e avanzare verso est e sudest.
    Il dubbio che esprimevo più su è proprio quello: sicuri che arretra il canadese? Perchè se ci ritroviamo con una ecmwf a 240 come quella di oggi quali sarebbero gli effetti dello split? Per parlare, tanto si sa che si deve aspettare...

  6. #6
    Uragano L'avatar di Marcoan
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    Predefinito Re: Monitoraggio Vortice Polare semestre invernale 2017/18

    Citazione Originariamente Scritto da TreborSnow Visualizza Messaggio
    Il dubbio che esprimevo più su è proprio quello: sicuri che arretra il canadese? Perchè se ci ritroviamo con una ecmwf a 240 come quella di oggi quali sarebbero gli effetti dello split? Per parlare, tanto si sa che si deve aspettare...
    Ma se lo split è a 228 h cosa vjuoi vedere dai gm a 500 hpa ??...premesso che il lag time degli effetti in troplo è di circa 4/6 gg, gli effetti in tropo li vedrai dal 16/17....ovvero ecmwf manco c'arriva, per gfs parliamo di over 300 h.

  7. #7
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    Predefinito Re: Monitoraggio Vortice Polare semestre invernale 2017/18

    Citazione Originariamente Scritto da Marcoan Visualizza Messaggio
    Ma se lo split è a 228 h cosa vjuoi vedere dai gm a 500 hpa ??...premesso che il lag time degli effetti in troplo è di circa 4/6 gg, gli effetti in tropo li vedrai dal 16/17....ovvero ecmwf manco c'arriva, per gfs parliamo di over 300 h.
    Mi pare non hai capito. Siccome a 240 non mi pare proprio che il canadese abbia voglia di arretrare, come sostieni tu, a ragione o a torto non ce ne importa, e proprio perchè gli effetti dello split ancora si devono manifestare, a 4, 6, 10, 20 giorni manco ce ne importa, cosa succederebbe se lo split avvenisse con una condizione tipo quella a 240 che fa vedere ecmwf? Se non lo sai, se non si sa, perchè parliamo di aria fritta, uno può anche far finta di non aver letto e lasciar correre...

  8. #8
    Comitato Tecnico Scientifico L'avatar di mat69
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    Predefinito Re: Monitoraggio Vortice Polare semestre invernale 2017/18

    Citazione Originariamente Scritto da TreborSnow Visualizza Messaggio
    Il dubbio che esprimevo più su è proprio quello: sicuri che arretra il canadese? Perchè se ci ritroviamo con una ecmwf a 240 come quella di oggi quali sarebbero gli effetti dello split? Per parlare, tanto si sa che si deve aspettare...
    La propagazione in troposfera di un MMW split richiede qualche giorno rispetto la dinamica stratosferica ed i modelli soffrono parecchio nell'individuarla troppo tempo prima
    Matteo



  9. #9
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    Predefinito Re: Monitoraggio Vortice Polare semestre invernale 2017/18

    Citazione Originariamente Scritto da mat69 Visualizza Messaggio
    La propagazione in troposfera di un MMW split richiede qualche giorno rispetto la dinamica stratosferica ed i modelli soffrono parecchio nell'individuarla troppo tempo prima
    Cerco di spiegarmi meglio, così evitiamo fraintendimenti e magari anche qualcun altro che ha i miei dubbi se li toglie, visto che pare sarà il tema dominante dei prossimi giorni.
    Nel momento in cui avremo split e successiva propagazione ai piani bassi con antizonalità crescente è importante anche la situazione precedente o prescinde? Sappiamo benissimo che stratwarming e split non necessariamente producono effetti a casa nostra, credo quindi sia importante avere il lobo siberiano piuttosto vicino rispetto ad averlo dall'altra parte del pianeta come fanno vedere le 240 di reading, che ho preso solo a titolo "didattico".
    Poi certo ci va bene pure un trasferimento di lobo canadese su nord Europa, continentalizzazione e moto retrogrado...
    In altri termini è solo per capire se a quel punto può succedere di tutto, con la nota lieta dell'antizonalità che comunque non è garanzia, o se mano a mano che ci avviciniamo, guardando solo ciò che succede in troposfera si può ipotizzare anche qualcosa su ciò che succerà dopo. Spero di essere stato chiaro.

  10. #10
    Comitato Tecnico Scientifico L'avatar di mat69
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    Predefinito Re: Monitoraggio Vortice Polare semestre invernale 2017/18

    Citazione Originariamente Scritto da TreborSnow Visualizza Messaggio
    Cerco di spiegarmi meglio, così evitiamo fraintendimenti e magari anche qualcun altro che ha i miei dubbi se li toglie, visto che pare sarà il tema dominante dei prossimi giorni.
    Nel momento in cui avremo split e successiva propagazione ai piani bassi con antizonalità crescente è importante anche la situazione precedente o prescinde? Sappiamo benissimo che stratwarming e split non necessariamente producono effetti a casa nostra, credo quindi sia importante avere il lobo siberiano piuttosto vicino rispetto ad averlo dall'altra parte del pianeta come fanno vedere le 240 di reading, che ho preso solo a titolo "didattico".
    Poi certo ci va bene pure un trasferimento di lobo canadese su nord Europa, continentalizzazione e moto retrogrado...
    In altri termini è solo per capire se a quel punto può succedere di tutto, con la nota lieta dell'antizonalità che comunque non è garanzia, o se mano a mano che ci avviciniamo, guardando solo ciò che succede in troposfera si può ipotizzare anche qualcosa su ciò che succerà dopo. Spero di essere stato chiaro.
    Capito.
    Cerco di essere sintetico e quanto più chiaro possibile
    Concretamente parliamo dell'Europa centrale e meridionale come target di una possibile retrogressione gelida e successiva interazione con aria umida.

    Due i presupposti che favoriscono questo:

    1. Asse dello split che al momento pare in posizione del tutto favorevole per permettere la retrogressioni di nuclei gelidi del vps sparpagliati nel continente eurasiatico non appena avranno inizio i moti antizonali;
    2. Fase preparatoria della troposfera che anticipa l'inizio dei moti antizonali.
    Qui banalmente si parla di attriti e di vorticità. Meno ce n'è più è probabile che le masse d'aria gelida riescano ad avvicinarsi intonse o quasi ad aree dove il clima è più mite.
    In tal caso i nuclei di vorticità potenziale scorreranno su superfici laminari creando pochissima vorticità e mantendo la dinamica traslativa.
    Più c'è turbolenza, maggiore è la fatica da parte delle masse artiche (o artico continentali) a progredire verso ovest.
    E' quindi importante che i nuclei gelidi staccatisi dal vortice polare trovino sul loro percorso aree quanto più fredde possibili al suolo.

    Infine c'è l'effetto sinottico imprevedibile sul quale è inutile discutere ma già con i primi due che vanno nel verso giusto hai fatto 3/4 del lavoro
    Matteo



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