Citazione Originariamente Scritto da TreborSnow Visualizza Messaggio
Cerco di spiegarmi meglio, così evitiamo fraintendimenti e magari anche qualcun altro che ha i miei dubbi se li toglie, visto che pare sarà il tema dominante dei prossimi giorni.
Nel momento in cui avremo split e successiva propagazione ai piani bassi con antizonalità crescente è importante anche la situazione precedente o prescinde? Sappiamo benissimo che stratwarming e split non necessariamente producono effetti a casa nostra, credo quindi sia importante avere il lobo siberiano piuttosto vicino rispetto ad averlo dall'altra parte del pianeta come fanno vedere le 240 di reading, che ho preso solo a titolo "didattico".
Poi certo ci va bene pure un trasferimento di lobo canadese su nord Europa, continentalizzazione e moto retrogrado...
In altri termini è solo per capire se a quel punto può succedere di tutto, con la nota lieta dell'antizonalità che comunque non è garanzia, o se mano a mano che ci avviciniamo, guardando solo ciò che succede in troposfera si può ipotizzare anche qualcosa su ciò che succerà dopo. Spero di essere stato chiaro.
Capito.
Cerco di essere sintetico e quanto più chiaro possibile
Concretamente parliamo dell'Europa centrale e meridionale come target di una possibile retrogressione gelida e successiva interazione con aria umida.

Due i presupposti che favoriscono questo:

1. Asse dello split che al momento pare in posizione del tutto favorevole per permettere la retrogressioni di nuclei gelidi del vps sparpagliati nel continente eurasiatico non appena avranno inizio i moti antizonali;
2. Fase preparatoria della troposfera che anticipa l'inizio dei moti antizonali.
Qui banalmente si parla di attriti e di vorticità. Meno ce n'è più è probabile che le masse d'aria gelida riescano ad avvicinarsi intonse o quasi ad aree dove il clima è più mite.
In tal caso i nuclei di vorticità potenziale scorreranno su superfici laminari creando pochissima vorticità e mantendo la dinamica traslativa.
Più c'è turbolenza, maggiore è la fatica da parte delle masse artiche (o artico continentali) a progredire verso ovest.
E' quindi importante che i nuclei gelidi staccatisi dal vortice polare trovino sul loro percorso aree quanto più fredde possibili al suolo.

Infine c'è l'effetto sinottico imprevedibile sul quale è inutile discutere ma già con i primi due che vanno nel verso giusto hai fatto 3/4 del lavoro