
Originariamente Scritto da
mat69
La
Mjo è una forzante di variabilità interna del sistema ed ha una struttura tridimensionale ovvero accoppiata non solo orizzontalmente ma anche verticalmente tra le latitudini tropico equatoriali e quelle polari.
La sua attività varia naturalmente in base a fattori di variabilità quali
Enso ma anche a carattere stagionale in quanto l'evoluzione e la magnitudo sono direttamente correlate al gradiente orizzontale e verticale e quindi anche allo stato del vortice polare.
In effetti è abbastanza stupefacente rinvenire, come molti di voi hanno fatto postando le proiezioni su base
ncep e su base ecm, spread così elevati tra i due modelli.
La spiegazione seppur non proprio linearmente spiegabile può essere correlata proprio alla vicenda strato attuale legata allo sviluppo di un intenso
SSW divenuto split dopo essere stato conclamato quale MMW displacement.
La diversa lettura dei
gm relativa a questa dinamica può giustificare questa differenza.
Generalmente l'evoluzione della Madden in fase 7 è il predictor a breve lag time del
SSW quando ancora l'eddy momentum flux non ha depositato il suo momento easterlies a partire dall'alta stratosfera.
Generalmente è il "trigger" che precede lo sviluppo del riscaldamento maggiore prima che abbia inizio l'inversione dei venti zonali ma soprattutto continua ad operare ad alta magnitudo fino a quando non abbia avuto inizio la fase propagativa strato/tropo.
In soldoni la
Mjo esplode durante la fase t-s ma tende a recedere in quella s-t a causa della progressiva diminuzione di gradiente verticale polare dovuta all'inversione termica e barica caratteristica degli eventi split.
La diversa condotta quindi ad oggi ancora riscontrabile tra i due
gm potrebbe consistere nella difficoltà propagativa della dinamica da parte del modello americano diversamente da quello inglese che evidenziava già nei valori relativi al gradiente termico nelle proiezioni di stamattina una praticamente completa inversione su tutti i principali piani della stratosfera ad eccezione di quelli più elevati ovvero da dove ha inizio la ricostruzione del
vps per raffreddamento radiativo.
E' quest'ultimo infatti l'elemento in grado di forzare la propagazione dell'evento warm verso i piani più bassi trasferendo il momento easterlies verso il basso e quindi necessariamente dando inizio a quella inibizione dei flussi di calore che hanno inizio proprio attraverso l'attività convettiva oceanica (ovvero il coupling oceano/atmosfera) descritta appunto dalla
Mjo.
A mio avviso questa....lettura propagativa sta ancora latitando nelle proiezioni del modello americano che quindi propone ancora una condotta più propriamente assimilabile ad una fase t-s piuttosto che s-t.

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