Il vps ormai non può non accusare i segni dell'avanzamento stagionale a 850K (poco meno di 10 hpa) nonostante i bassi livelli di ozono record, tuttavia laddove vi è minor rarefazione dell'aria e proprio l'ozono presenta una componente di maggior rilievo (media e medio bassa stratosfera) i massimi di vorticità potenziale (MPV) si mantengono a livelli davvero rari

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Questo va a coincidere con quanto detto in merito alla carenza di ozono che persiste non solo in area polare ma si propaga anche a latitudini più basse (40/60°N) con un concentrazione in prossimità dei valori minimi che tocca le 200 D.U.

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Pertanto a partire dai 50 hpa in giù troviamo ancora oggi un vortice stratosferico molto forte attorno al suo core benché il diametro dello stesso venga progressivamente a ridursi a partire dal perimetro esterno.
Il coupling rispetto la troposfera va ovviamente a farsi meno continuativo anche se questa situazione sicuramente contribuisce a rendere lo stesso vortice troposferico meno vulnerabile rispetto le maggiori ondulazioni che provengono dalle latitudini più basse soprattutto in area polare.

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Questa dinamica si vede bene nell'evoluzione delle anomalìe di momento angolare che tendono a seguire proprio l'andamento stagionale della corrente a getto polare che si mantiene molto tesa benché con una progressione temporale verso latitudini via via più elevate.