Risultati da 1 a 10 di 1953

Visualizzazione Ibrida

Messaggio precedente Messaggio precedente   Nuovo messaggio Nuovo messaggio
  1. #1
    Comitato Tecnico Scientifico L'avatar di mat69
    Data Registrazione
    07/03/04
    Località
    Genova
    Età
    56
    Messaggi
    7,730
    Menzionato
    54 Post(s)

    Predefinito Re: Il NASCENTE Vortice Polare 2020/21 ed il futuro inverno

    Ovviamente mi guardo bene dall'esplicitare riferimenti esatti ad annate storiche in quanto l'ultimo degli obiettivi è quello di fare sensazionalismi

    Il riferimento era alla modalità attraverso le quali derminate dinamiche si sono verificate e quali presupposti di base siano necessari per ipotizzarne l'accadimento.
    Solo per sintesi, i presupposti per un'avvezione molto fredda e duratura verso l'Europa fanno capo ad una compartimentazione del continente asiatico e delle pianure russo siberiane.
    Quindi:

    1. un vortice polare ellitticizzato con uno dei nuclei posizionati più ad ovest rispetto la canonica posizione della semipermante aleutinica (effetto della Nina)
    2. una corrente a getto polare non invasiva del continente asiatico ma determinante l'afflusso di aria mite verso le coste dell'artico russo-siberiano.
    Questo si traduce sostanzialmente in un tripolo -/+/- (fascia artico polare /fascia subpolare costiera /fascia continentale) ove al di sotto della fascia limite ove corre il getto polare e i venti più miti si instaura una ritornante di aria molto fredda che irrompe nelle pianure asiatiche da est o da nord est alimentando e stratificando il freddo nelle pianure (formazione e rinforzo dell'alta pressione termica).
    3. mantenimento dell'afflusso freddo di cui sopra per generare una progressiva invasione retrograda dell'aria pellicolare anche oltre gli Urali
    4. inesistenza di impedimenti ad est o ad ovest rispetto il continente europeo. Nel primo caso mancanza di uno IOD marcatamente positivo. Nel secondo caso prevalenza di un indice PDO negativo e in ogni caso assoluta mancanza di un pattern NAD+. Dulcis in fundo....realizzazione di condizioni prevalenti di EA negativa che è più una conseguenza delle altre due componenti ma indubbiamente fortemente limitata nell'ultimo ventennio da un forte riscaldamento delle fasce tropicali nord atlantiche.

    Alla luce di quanto sopra, l'ipotesi delineata quale alternativa ad un pattern continuativamente zonale su Europa e NAtl non è del tutto peregrina ma non costituisce ovviamente una certezza rispetto alla necessaria valutazione di forzanti stratosferiche che indubbiamente tenteranno di imporre una sostanziale identità nella conformazione in prima armonica del vortice polare.
    Matteo



  2. #2
    Comitato Tecnico Scientifico L'avatar di mat69
    Data Registrazione
    07/03/04
    Località
    Genova
    Età
    56
    Messaggi
    7,730
    Menzionato
    54 Post(s)

    Predefinito Re: Il NASCENTE Vortice Polare 2020/21 ed il futuro inverno

    Citazione Originariamente Scritto da mat69 Visualizza Messaggio
    Ovviamente mi guardo bene dall'esplicitare riferimenti esatti ad annate storiche in quanto l'ultimo degli obiettivi è quello di fare sensazionalismi

    Il riferimento era alla modalità attraverso le quali derminate dinamiche si sono verificate e quali presupposti di base siano necessari per ipotizzarne l'accadimento.
    Solo per sintesi, i presupposti per un'avvezione molto fredda e duratura verso l'Europa fanno capo ad una compartimentazione del continente asiatico e delle pianure russo siberiane.
    Quindi:

    1. un vortice polare ellitticizzato con uno dei nuclei posizionati più ad ovest rispetto la canonica posizione della semipermante aleutinica (effetto della Nina)
    2. una corrente a getto polare non invasiva del continente asiatico ma determinante l'afflusso di aria mite verso le coste dell'artico russo-siberiano.
    Questo si traduce sostanzialmente in un tripolo -/+/- (fascia artico polare /fascia subpolare costiera /fascia continentale) ove al di sotto della fascia limite ove corre il getto polare e i venti più miti si instaura una ritornante di aria molto fredda che irrompe nelle pianure asiatiche da est o da nord est alimentando e stratificando il freddo nelle pianure (formazione e rinforzo dell'alta pressione termica).
    3. mantenimento dell'afflusso freddo di cui sopra per generare una progressiva invasione retrograda dell'aria pellicolare anche oltre gli Urali
    4. inesistenza di impedimenti ad est o ad ovest rispetto il continente europeo. Nel primo caso mancanza di uno IOD marcatamente positivo. Nel secondo caso prevalenza di un indice PDO negativo e in ogni caso assoluta mancanza di un pattern NAD+. Dulcis in fundo....realizzazione di condizioni prevalenti di EA negativa che è più una conseguenza delle altre due componenti ma indubbiamente fortemente limitata nell'ultimo ventennio da un forte riscaldamento delle fasce tropicali nord atlantiche.

    Alla luce di quanto sopra, l'ipotesi delineata quale alternativa ad un pattern continuativamente zonale su Europa e NAtl non è del tutto peregrina ma non costituisce ovviamente una certezza rispetto alla necessaria valutazione di forzanti stratosferiche che indubbiamente tenteranno di imporre una sostanziale identità nella conformazione in prima armonica del vortice polare.
    A titolo integrativo per illustrare meglio il tutto:

    suolo:

    render-gorax-blue-002-6fe5cac1a363ec1525f54343b6cc9fd8-8m9Wdu.png

    quota:

    render-gorax-blue-002-6fe5cac1a363ec1525f54343b6cc9fd8-in_8kD.png

    Matteo



  3. #3
    Burrasca L'avatar di luca_mo
    Data Registrazione
    03/10/10
    Località
    Modena
    Età
    32
    Messaggi
    5,407
    Menzionato
    9 Post(s)

    Predefinito Re: Il NASCENTE Vortice Polare 2020/21 ed il futuro inverno

    Citazione Originariamente Scritto da mat69 Visualizza Messaggio
    Ovviamente mi guardo bene dall'esplicitare riferimenti esatti ad annate storiche in quanto l'ultimo degli obiettivi è quello di fare sensazionalismi

    Il riferimento era alla modalità attraverso le quali derminate dinamiche si sono verificate e quali presupposti di base siano necessari per ipotizzarne l'accadimento.
    Solo per sintesi, i presupposti per un'avvezione molto fredda e duratura verso l'Europa fanno capo ad una compartimentazione del continente asiatico e delle pianure russo siberiane.
    Quindi:

    1. un vortice polare ellitticizzato con uno dei nuclei posizionati più ad ovest rispetto la canonica posizione della semipermante aleutinica (effetto della Nina)
    2. una corrente a getto polare non invasiva del continente asiatico ma determinante l'afflusso di aria mite verso le coste dell'artico russo-siberiano.
    Questo si traduce sostanzialmente in un tripolo -/+/- (fascia artico polare /fascia subpolare costiera /fascia continentale) ove al di sotto della fascia limite ove corre il getto polare e i venti più miti si instaura una ritornante di aria molto fredda che irrompe nelle pianure asiatiche da est o da nord est alimentando e stratificando il freddo nelle pianure (formazione e rinforzo dell'alta pressione termica).
    3. mantenimento dell'afflusso freddo di cui sopra per generare una progressiva invasione retrograda dell'aria pellicolare anche oltre gli Urali
    4. inesistenza di impedimenti ad est o ad ovest rispetto il continente europeo. Nel primo caso mancanza di uno IOD marcatamente positivo. Nel secondo caso prevalenza di un indice PDO negativo e in ogni caso assoluta mancanza di un pattern NAD+. Dulcis in fundo....realizzazione di condizioni prevalenti di EA negativa che è più una conseguenza delle altre due componenti ma indubbiamente fortemente limitata nell'ultimo ventennio da un forte riscaldamento delle fasce tropicali nord atlantiche.

    Alla luce di quanto sopra, l'ipotesi delineata quale alternativa ad un pattern continuativamente zonale su Europa e NAtl non è del tutto peregrina ma non costituisce ovviamente una certezza rispetto alla necessaria valutazione di forzanti stratosferiche che indubbiamente tenteranno di imporre una sostanziale identità nella conformazione in prima armonica del vortice polare.
    La mia domanda di ieri sera era appunto riferita al tuo punto 1
    "Una NAO persistentemente negativa può favorire il wave break del VPS ed indebolirlo con conseguente predisposizione del pattern AO-, introducendo così una sorta di feedback che si ripercuote sul segno della stessa NAO e sulle SSTA atlantiche."

Segnalibri

Permessi di Scrittura

  • Tu non puoi inviare nuove discussioni
  • Tu non puoi inviare risposte
  • Tu non puoi inviare allegati
  • Tu non puoi modificare i tuoi messaggi
  •