Pienamente consapevole ma l'archivio con risoluzione 1 km non tiene la BASEZ.
Ho solo elencato questa sequenza per evidenziare che il possibile secondo tornado è nato dall'evoluzione della supercella tornadica delle 9.00 UTC dopo un merging con la cella più a sud, non volevo mettere in risalto figure radar particolari ma solo le posizioni. Come per le immagini relative a Riese l'occlusione è cmq evidentissima anche con il CMAX ed è evidente alle 9.26 UTC confermando le parole di Giuliano qui sopra!
E' proprio per questo motivo che per quanto riguarda l'ipotesi del secondo tornado non ho fatto nessun riferimento alla struttura ma ho evidenziato solo un "gradiente massimo di riflettività" che, forse non è un caso, coincide con la posizione dei danni più gravosi dell'ipotetico secondo vortice!
PS: Andy, ho iniziato il mio post con la frase "posso sbagliarmi"...mi pareva infatti strano che ciò non verificasse!
Ultima modifica di Maylon; 14/06/2012 alle 21:10
Non respirare, non voltarti indietro. Mai.
qui trovate le foto del Tornado di Torre di Fine e un reportage completo
www.meteotriveneto.it/reportage/tornado_veneziano_12062012_M3V-MNW.pdf
TORNADO Torre di Fine di Giorgio Pavan, su Flickr
TORNADO Torre di Fine di Giorgio Pavan, su Flickr
TORNADO Torre di Fine di Giorgio Pavan, su Flickr
TORNADO Torre di Fine di Giorgio Pavan, su Flickr
TORNADO Torre di Fine di Giorgio Pavan, su Flickr
Ultima modifica di Giorgio Storm; 15/06/2012 alle 09:28
Salve a tutti,
ottimo, se ci date una mano sulla localizzazione delle cuspidi rispetto alla traiettoria, individuando Lat. e Long., è possibile ricostruire il moto attorno al centro di massa del Meso.
In genere, semplificando notevolmente il problema, i venti di taglio sono una diretta conseguenza del deficit di pressione all'interno del vortice; così maggiore è il "gap" barico, di conseguenza il bilancio ciclostrofico e più intensi risultano i venti tangenziali. Quindi, in teoria, venti veloci sono legati a gradi più alti della scala E-Fujita. Ma attenzione, perchè i modelli sui vortici, indicano tutta una serie di fenomeni che si manifestano alla base dei Tornado meno intensi, legati alla riorganizzazione dei flussi turbolenti, i quali possono generare debris cloud (e spray ring, nel caso di WS mesociclonche) rilevanti (> EF1). Inoltre, un vortice tipico attraversa diverse fasi, aperiodiche, con variazioni dei flussi radiali. Il discorso è molto complesso, perchè si dovrebbero introdurre i rotori (operatori di campo vettoriale) e i modelli di convergenza alla base, utilizzando la deviazione dell'equazioni di moto della fluidodinamica, risolvibili sono a livello numerico.
I "200 m" si hanno in prossimità del semiasse maggiore del vortice, (vedere immagine) vicino alla base della Wall cloud, mentre al suolo il "path", senza tener conto di quello generato dall'accumulo di detriti sul terreno, dovrebbe essere, sempre se i dati in ingresso e il modello applicato sono corretti, intorno ai 60 m. Sarebbe utile avere una conferma visiva di questo risultato...
Si, è possibile, anche se le esigue dimensioni, non permettono di studiarlo.
Un'ottima visuale della Wall, il cui scalino è risultato di 525±45 m.
Ci stiamo lavorando. L'ipotesi di 2 possibili eventi distinti è plausibile, ma servono ulteriori dati, sopratutto video-fotografici.
Platani, pini marittimi ed alberi ad alto fusto in generale, sono le prime vittime dei venti, perchè in prossimità della chioma, si verifica un "effetto bandiera" ed ai lati del fusto si generano i noti vortici turbolenti, di cui abbiamo già accennato in altri 3D, in merito ai cartelloni pubblicitari. Stato vegetale e radici superficiali, fanno il resto, con venti non necessariamente d'origine tornadica, ma semplici raffiche o anche più intensi downburst.
Esistono studi fatti nell'est europa, che mostrano i possibili modi di dislocare i detriti all'interno del path tornadico, e da questi schemi capire se il danno è associato al fronte d'urto diretto del Tornado, ai flussi laterali o alle raffiche. Sono approcci semplificati, ma d'aiuto. Ci sono diverse pubblicazioni in archivio.
Stiamo cercando di ricavare il moto di traslazione alla base del Tornado, e la velocità dei flussi tangenziali più esterni, ma per essere più rigorosi possibile, sarebbe necessario il punto esatto (Lat. e Long.) e l'azimut di ripresa della camera, di questo link: Tromba / Tornado in Venezia 12.06.2012 - YouTube
La traccia del Tornado ruota intorno al centro di massa del Meso, alla stessa velocità di traslazione del Mesociclone. Sarebbe opportuno documentare meglio il path tornadico, per evidenziare eventuali moti retrogradi del cono, che avrebbero potuto generare zone stazionarie del vento di taglio, con maggiori tempi di contatto tra il fronte ed edifici.
Per ottimizzare il recupero delle informazioni, sarebbe utile disporre di un elenco delle immagini/video postate sul forum, con orari (in T.U. o in T.L.), specificando:
- il formato adottato nella ripresa;
- i punti di cattura (Lat., Long.) dai quali sono state effettuati;
- i referenti delle stesse immagini e/o video.
Da ciò si ricostruisce la dinamica del path al suolo, la morfologia del Tornado, triangolando sui punti di ripresa e intersecando i coseni direttori dei piani delle immagini. Applicando tecniche di regressione ai minimi quadrati, si ricava la traiettoria sul terreno, così d'avere maggiori dati per una pubblicazione scientifica, anche su riviste di settore.
Al momento, sono stati analizzati automaticamente 2 video, quelli a maggiore risoluzione e alcune foto, dalle quali sono ricavati i valori riferiti al seguente frame, estratto dal video in HD (immagine in allegato). Ci vorranno diversi giorni per raccogliere tutti i dati utili, disponibili ed elaborarli.
Dai valori preliminari si ricava un cono a doppia circolazione discendente, con un fronte di quasi 60 m, e una debris di 269 m. Il sistema è stato molto turbolento, con passaggi tra vari stadi di transizione. Il Tornado dovrebbe aver avuto tempo di vita medio stimato tra gli 11 e i 15 min, in linea con i valori ricavati dalle testimonianze e dalla specifica classe statistica, comprendo un percorso al suolo di circa 12.4 km (ancora provvisorio).
Sono dati PRELIMINARI, soggetti a correzioni ed aggiornamento, che verranno affinati nei prossimi giorni, ma rendono idea del fenomeno. Per la stima del grado EF, TORRO e per i valori specifici medi del Tornado, ci vorrà ancora qualche giorno, perchè al momento sono in elaborazione.
Saluti,
Diego
ITA.TOR - ITAlian TORnado Research Project
CENTRO STUDI TORNADO, TLE e FENOMENI VORTICOSI IN ITALIA (in collaborazione con l'Ass. MN e il TT).
All rights reserved
Sono corrette queste frasi secondo voi?
"Gran parte delle grandi trombe d’aria e dei tornado che si formano in Europa e in Italia non vengono accompagnate dalla “wall cloud”. In Italia la stragrande maggioranza delle trombe d’aria che si osservano sono originate da “Shelf Cloud” molto attive e ben formate."
A me non risulta che la maggior parte dei tornado in Italia discenda da Shelf Cloud..
.."Ma una parte di me ascoltava il silenzio di quel bosco,di tutti quegl'esseri nascosti,e pensavo..esiste anche questo intorno a noi,cio' che non verra' mai toccato,nè visto da tutti gli uomini comuni..solo da quelli che vivono davvero..
siamo quassù, soli, immersi in un “nulla” che per noi invece è “tutto” (R.Maruzzo .... la frase in realtà è di Rita!)
E poi ovvio: tutte le creste portano al Weisshorn
siamo quassù, soli, immersi in un “nulla” che per noi invece è “tutto” (R.Maruzzo .... la frase in realtà è di Rita!)
E poi ovvio: tutte le creste portano al Weisshorn
siamo quassù, soli, immersi in un “nulla” che per noi invece è “tutto” (R.Maruzzo .... la frase in realtà è di Rita!)
E poi ovvio: tutte le creste portano al Weisshorn
Infatti l'idea é di sviluppare una pubblicazione scientifica grazie alla collaborazione di TUTTI.
Difatti in questi gg stiamo elaborando informazioni un po' qua e un po' la, ognuno raccoglie le sue foto/informazioni, ognuno ricostruisce il suo path, sono già in rete alcuni distinti report sull'evento.
Perché non provare ad unire le forze come abbiam fatto con l'outbreak del 2007 e con Salboro?
siamo quassù, soli, immersi in un “nulla” che per noi invece è “tutto” (R.Maruzzo .... la frase in realtà è di Rita!)
E poi ovvio: tutte le creste portano al Weisshorn
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