OK
cito
"Questo è un tratto dell'articolo preso dal Messaggero:
"Intanto nella vicina Australia, a Sydney, dove non nevica dal 1836, ieri pomeriggio dopo un temporale alcuni quartieri settentrionali sono stati coperti da una coltre bianca che ha incoraggiato i ragazzi a tirarsi palle di neve e a scolpire pupazzi. Aveva l'aspetto e la consistenza della neve, ma l'ufficio meteorologico ha rivelato che si trattava di grandine, insolitamente soffice"
Errata corrige:
Nessuno ha parlato di una grandinata insolitamente soffice antropogenica!
Rilancio questa discussione http://forum.meteonetwork.it/showthread.php?t=87506
purtroppo chiusa nella speranza che il confronto continui senza sarcasmo ironia insulti più o meno velati ecc.
Quindi nell'allegato trovate la mia ultima replica sulle forzanti antropogeniche, di cui riporto solo alcuni tratti.
Su: Aerosol solfato
L’IPCC ammette per tutte le forzanti radiative raffreddanti, una bassa conoscenza. In modo particolare gli aerosol solfato si dovrebbero dividere in due gruppi, come nel caso dell’ozono.
Nel calcolo delle forzanti radiative l’azione dell’ozono stratosferico, che riflette soprattutto le onde corte provenienti dal sole, è considerata raffreddante, mentre l’azione dell’ozono troposferico, al contrario è considerata riscaldante perché prevale l’azione di assorbimento e riemissione delle onde lunghe provenienti dalla superficie terrestre.
Quindi i solfati a seconda del loro stazionamento nell’atmosfera si dovrebbero dividere in:
- gli aerosol solfati stratosferici di origine vulcanica commistionati a ceneri vulcaniche, la cui forzante radiativa è sicuramente raffreddante.
- gli aerosol solfati troposferici di origine antropica da combustione di carburanti fossili, in modo particolare di carbone, commissionati a fuliggine e particolato. Sono le cosiddette nuvole di smog grigio marroni, (brouwn clouds) tendenti al nero se prevalgono la fuliggine e il particolato, all’arancio se prevalgono i solfati.
Ci sono stati più studi che smentiscono l’azione raffreddante degli aerosol solfati troposferici antropogenici:
- 1994 Il primo calcolo del radiative forcing dal 1750 al 1990 di Houghton risultò per sua stessa ammissione sbagliato, perché il valore di radiative forcing dava, con la Boltzman, un valore di riscaldamento molto più alto di quello registrato nel periodo. Houghton si giustificò incolpando gli aerosol solfato di mascherare il valore con un raffreddamento del pianeta che non avevano calcolato. Per testare la validità di questa ipotesi sono state confrontate le previsioni dei modelli originali 1990, che non tenevano in considerazione l'effetto degli aerosol, con le misure della temperatura nelle varie zone della Terra. Qualora l'ipotesi del raffreddamento causato dagli aerosol solfato fosse fondata, tali modelli dovrebbero fornire i migliori risultati nelle zone prive degli stessi ossia l'emisfero meridionale e le regioni polari, mentre gli scostamenti rispetto all'evoluzione reale della temperatura dovrebbero essere maggiori nelle aree dove più elevata è la concentrazione di tali sostanze ossia l'Europa, la parte orientale del Nord America e l'Asia orientale. Al contrario, i modelli "senza aerosol" riproducono più accuratamente l'evoluzione della temperatura nelle regioni ove è massima la concentrazione degli stessi aerosols. Tale constatazione conferma ulteriormente la scarsa affidabilità dei modelli finora sviluppati per la stima dell'evoluzione futura del clima
http://www.worldclimatereport.com/archive/previous_issues/vol4/v4n15/feature1.htmMichaels, P.J. e Knappenberger P.C. 1994. "General circulation models: testing the forecast". Technology: Journal of the Franklin Instiute, Vol. 331A: 123-133.
- 1999 Una pubblicazione di Wiin e Nielsendimostra che l’azione raffreddante degli aerosol, in modo particolare dei solfati, non è dimostrata, anzi che questi aerosol si comportano in modo completamente diverso rispetto alle teorie dell’IPCC proprio nelle zone del pianeta dove le concentrazioni di solfati sono più alte, cioè nell’emisfero Nord.
http://serials.cib.unibo.it/cgi-ser/start/it/spogli/dfs.tcl?prog_art=2247376&language=ITALIANO&view=articoliWiin Nielsen: “the greenhouse effect, yes or no? A scientific evaluation” Water resource management vol.1 1999.
- 2007 V. Ramanathan afferma : la forzante radiativa delle nubi di smog marroni, dell’Asia, tra i 500 e i 3000 mt., (quindi troposferiche) dovute alle combustioni non filtrate dei carburanti fossili, sempre ritenuta raffreddante dai modelli (per una somma algebrica tra l’azione riscaldante e raffreddante, con prevalenza della seconda) in realtà, è una forzante riscaldante.
http://www.nature.com/nature/journal/v448/n7153/abs/nature06019.html (peer review solo abstract)Ramanathan, V., G. Roberts, D. Kim, C. Corrigan, C. Chung & D. Winker “Warming trends in Asia amplified by brown cloud solar absorption” Nature, (2007) 448, 575-578, doi:10.1038/nature06019
Cito.
“We found that atmospheric brown clouds enhanced lower atmospheric solar heating by about 50 per cent. Our general circulation model simulations, which take into account the recently observed widespread occurrence of vertically extended atmospheric brown clouds over the Indian Ocean and Asia3, suggest that atmospheric brown clouds contribute as much as the recent increase in anthropogenic greenhouse gases to regional lower atmospheric warming trends.”
“Abbiamo riscontrato che le nubi marroni atmosferiche rafforzano il riscaldamento solare dell’atmosfera inferiore di circa il 50 per cento. Il nostro modello di simulazione della circolazione generale, che tenga conto della diffusa presenza di nubi marroni estese verticalmente sopra l'Oceano Indiano e Asia suggeriscono che contribuiscono, tanto quanto il recente aumento di gas ad effetto serra di origine antropica, al trend di riscaldamento atmosferico inferiore a livello regionale”.
Quindi crolla la tesi del raffreddamento globale determinata dagli aerosol solfato durante gli anni 1945-1970, quelli del boom economico e dei maggiori incrementi delle emissioni di gas serra antropogenici riscaldanti. (compresi gli aerosol solfati antropogenici). Il raffreddamento di quegl’anni è strettamente correlato alle forzanti naturali: sole, raggi cosmici e oscillazioni oceaniche.
Su: Raffreddamento stratosferico antropogenico.
Prendo spunto dall’affermazione del professor Guido Visconti:
“Esiste un’impronta digitale inconfondibile che esclude che il sole possa essere responsabile dell’attuale riscaldamento globale. Se così fosse la troposfera si scalderebbe al pari (o meno) della stratosfera. Al contrario quello che si osserva è un riscaldamento della troposfera e un raffreddamento della stratosfera come è previsto dai modelli o comunque dalla fisica. Infatti l’aumento di anidride carbonica aumenta l’assorbimento di radiazione infrarossa in troposfera e aumenta l’emissione della stessa radiazione in stratosfera”.
Questa è l’ipotesi sostenuta dai serristi, ma non è l’unica, perché il raffreddamento della stratosfera potrebbe essere causato dalla:
- riduzione della copertura nuvolosa, determinata dal calo dei raggi cosmici influenzati dal vento solare. (Questo è stato dimostrato!) Con meno nuvole ci sono meno radiazioni ad onde corte riflesse verso la stratosfera, dove c’è lo strato di ozono stratosferico che non è completamente trasparente alle onde corte. Quindi la stratosfera potrebbe raffreddarsi. (Questa invece è solo un’ipotesi).
- Minore riflessione delle onde corte dovuta all’albedo dei ghiacci. In seguito al riscaldamento la superficie dei ghiacci diminuisce e con essa le radiazioni ad onde corte riflesse verso la stratosfera. Quindi come suddetto la stratosfera potrebbe raffreddarsi.
- Azione della forzante radiativa riscaldante del vapore acqueo la cui concentrazione in atmosfera potrebbe aumentare con il riscaldamento correlato ad una minore nuvolosità. In questo caso la stratosfera si potrebbe raffreddare perché vi giungerebbero meno radiazioni a onde lunghe.
Malgrado le pubblicazioni che li smentiscono, questi tre grafici vengono sempre riproposti.
Cercherò di analizzarli per quello che posso.
Grafico a sulle forzanti naturali.
la ricostruzione dell’andamento della temperatura, linea rossa è corretta?
NO!
Negli ultimi trentanni ci sono state le influenze delle isole di calore, e anche i dati sulle temperature marine sono sovrastimati ( link già dati)
http://www.agu.org/pubs/crossref/2004/2003GL019024.shtml
T. J. de Laat, A. N. Maurellis “Industrial CO2 emissions as a proxy for anthropogenic influence on lower tropospheric temperature trends” (Geophysical Research Letters, Vol. 31, L05204, 2004)
http://icecap.us/images/uploads/MM.JGRDec07.pdf
McKitrick, R.R. and P.J. Michaels, 2007, Quantifying the influence of anthropogenic surface processes and inhomogeneities on gridded global climate data, J. Geophys. Res. 112, D24S09, doi:10:1029/2007JD008465
http://www.agu.org/pubs/crossref/2007/2006GL027834.shtml
GOURETSKI, V. and Koltermann, K.P.2007. “How much is the ocean really warming?” Geophysical Research Letters 34:doi 10.1029/2006GL027834
- la ricostruzione delle forzanti naturali linea grigia è corretta?
NO!
Mancano le influenze delle oscillazioni oceaniche nino nina ecc e le correlazioni con il sole e con i raggi cosmici.
Nei due studi sottostanti le correlazioni arrivano oltre il 2000
http://serials.cib.unibo.it/cgi-ser/...541574&languag e=ITALIANO&view=articoli
Svensmark, H; Friis-Christensen, E
Reply to comments on "Variation of cosmic ray flux and global cloud coverage - a missing link in solar-climate relationships"
JOURNAL OF ATMOSPHERIC AND SOLAR-TERRESTRIAL PHYSICS, 62(1), 2000, pp. 79 - 80
o meglio ancora qua ( non è peer review ma report si vedono però I grafici e tutto il testo)
http://www.spacecenter.dk/publications/scientific-report-series/Scient_No._3.pdf/view
Svensmark, H. and Friis-Christensen, E. Danish National Reply to Lockwood and Fröhlich –“The persistent role of the Sun in climate Forcing” Danish National Space Center Scientific Report 3/2007
Ma è importante il filtro in questi confronti come spiegano Christensen e Svenmark qui (già postato)
In pratica tolgono le influenze del nino e della nina e dei vulcani gli aerosol ecc
E cito:
FIG. 2: The solar cycle and the negative correlation of global
mean tropospheric temperatures with galactic cosmic rays are
apparent in this ESA-ISAC analysis (ref. [2]). The upper
panel shows observations of temperatures (blue) and cosmic
rays (red). The lower panel shows the match achieved by
removing El Nin~o, the North Atlantic Oscillation, volcanic
aerosols, and also a linear trend (0.14 § 0.4 K/Decade).
anche queste fino al 2005
ma anche scafetta e west qui (già postato)
http://www.fel.duke.edu/~scafetta/pdf/2007JD008437.pdf
N. Scafetta e B.West : Phenomenological reconstructions of the solar signature in the Northern Hemisphere surface temperature records since 1600 JOURNAL OF GEOPHYSICALRESEARCH, VOL.112D24S03,doi:10.1029/2007JD008437, 2007
e cito:
“Figure 6. Solar induced temperature signatures obtained
with the TSI proxy reconstructions with the ACRIM
correction since 1980, as shown in Figure 3. (a) Signatures
phenomenologically estimated with MANN03 temperature
reconstruction and (b) signatures phenomenologically
estimated with MOBERG05 temperature reconstruction.
In both cases, we plot the NH instrumental surface
temperature since 1850, as done in Figure 1. Note the good
correspondence obtained with MOBERG05”
Il sole induce le temperature con una buona corrispondenza con le ricostruzioni di Moberg fino al 2005
Grafico b forzanti antropogeniche
La curva è corretta?
No!
Perché i solfati antropogenici sono riscaldanti e non raffreddanti.
http://www.nature.com/nature/journal/v448/n7153/abs/nature06019.html
Ramanathan, V., M.V. Ramana, G. Roberts, D. Kim, C. Corrigan, C. Chung & D. Winker “Warming trends in Asia amplified by brown cloud solar absorption” Nature, (2007) 448, 575-578, doi:10.1038/nature06019
Inoltre ci sono decine di contestazioni su questi valori attribuiti ai gas serra antropogenici in base ai valori di laboratorio, ma sono sfere chiuse e piccole, e i dati in atmosfera non hanno riscontro.
http://cfa-www.harvard.edu/~wsoon/ArmstrongGreenSoon08-Anatomy-d/Lindzen07-EnE-warm-lindz07.pdf Richard S. Lindzen “Taking Greenhouse Warming Seriously” Energy & Environment, Volume 18, Numbers 7-8, December 2007 , pp. 937-950(14)
L'effetto iride secondo il maggiore Guidi
http://www.climatemonitor.it/?p=204
Tutte smentibili in 4 picosecondi.
3 per sbugiardare le continue e perenni libere (?) interpretazioni in malafede.
1 per replicare con studi specifici.
Ci vuole poco.
Evidentemente ancor meno a menare il can per l'aia, pensando che qui siano tutti fessi.
![]()
~~~ Always looking at the sky~~~
Certamente da approfondire queste ricerche sull'effetto iride, anche se per ora non mi sempra che mostrinono grosse evidenze scientifiche.
Che il vapore acqueo è un potente gas serra, si sa, però il suo aumento è un feedback, prodotto da un un aumento termico che a sua volta ha cause diverse. Non mi pare tra l'altro che tale gas sia meglio distribuito in atmosfera rispetto alla CO2, anzi non lo è, e pertanto inadatto a rappresentare una concentrazione globale.
Come sempre il Maggiore non rinuncia poi alla politica: non credo proprio che gli studi sulla CO2 derivino dalle motivazioni di carattere politico ed economico che Guidi sempre cita, ma proprio dal fatto che presenta diffusione obiquitaria .
Ultima modifica di Marco P.; 30/09/2008 alle 15:30
Marco Pifferetti Albinea - Reggio E.
http://marcopifferetti.altervista.org/index.htm
Scrivo per l'intercessione di chi mi ha insegnato il senso critico, in primo i miei genitori.
Ho visto il maggiore una volta, e ogni tanto faccio un commento sul suo blog, e i nostri rapporti finiscono qui.
Tu sfavilla le sbugiardate, e poi se non hai il coraggio di postarle sul blog di Guidi, lo farò io, ma non per fare il troll, mi interessa solo il dibattito!
Basta discutere, pare che ormai il problema della CO2 in atmosfera sia stato risolto!
http://www.corriere.it/scienze_e_tec...4f02aabc.shtml
La torre che aspira l'anidride carbonica
Funziona perfettamente e potrebbe risolvere il problema dei tagli al gas serra che altera il clima
Ciao, Guido
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