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Risultati da 41 a 50 di 131
  1. #41
    Brezza tesa L'avatar di figino
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    Predefinito Re: Lazio: in medio stat virtus

    Citazione Originariamente Scritto da Gianluca Musto Visualizza Messaggio
    direi che il Reatino sta messo abbastanza bene,anche perchè risentirà
    ancor meno del flusso più mite
    grazie per la risposta,a me cio che preoccupa sono le precipitazioni perchè non vedo un granchè,per la quota neve anche con una -2° credo di stare tranquillo almeno sui 300m......tu che ne pensi allo stato attuale delle temperature e le precipitazioni?

  2. #42
    Brezza leggera L'avatar di jupiter
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    Predefinito Re: Lazio: in medio stat virtus

    Su qualche sito meteo si parla di possibilità di fiocchi per Roma a partire da domani sera. Osservando l'attuale satellite IR si vede proprio l'irruzione di area fredda, la barriera offerta dagli appennini, poi l'area fredda che "scavalca", giunge sul mare e per contrasto con l'aria più umida si formano le nubi lasciando le regioni tirreniche in una "fettina" di bel tempo.

    Però, premetto che non me ne intendo tanto, il mio barometro segna un calo della pressione, quindi si sta formando un minimo e immagino che il destino dei "fiocchi romani" dipende dalla posizione di quel minimo che deve andare a piazzarsi in un ben determinato punto per richiamare l'aria fredda necessaria.

    Una domanda per i più esperti: perché gli Appennini che fanno da barriera non producono effetto "phon" come fanno le Alpi? Forse è un problema di altezza e di gradiente termico insufficiente?

    Ciao a tutti.

    jupiter

  3. #43
    Burrasca L'avatar di Marco Tersigni
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    Predefinito Re: Lazio: in medio stat virtus

    Citazione Originariamente Scritto da jupiter Visualizza Messaggio
    Su qualche sito meteo si parla di possibilità di fiocchi per Roma a partire da domani sera. Osservando l'attuale satellite IR si vede proprio l'irruzione di area fredda, la barriera offerta dagli appennini, poi l'area fredda che "scavalca", giunge sul mare e per contrasto con l'aria più umida si formano le nubi lasciando le regioni tirreniche in una "fettina" di bel tempo.

    Però, premetto che non me ne intendo tanto, il mio barometro segna un calo della pressione, quindi si sta formando un minimo e immagino che il destino dei "fiocchi romani" dipende dalla posizione di quel minimo che deve andare a piazzarsi in un ben determinato punto per richiamare l'aria fredda necessaria.

    Una domanda per i più esperti: perché gli Appennini che fanno da barriera non producono effetto "phon" come fanno le Alpi? Forse è un problema di altezza e di gradiente termico insufficiente?

    Ciao a tutti.

    jupiter
    lo producono eccome, qualche sera fa a mezzanotte avevo
    -1.3°. La mattina, alzatosi il forte vento di tramontana, la
    temperatura era schizzata a +7.1°.
    Adesso l'aria però è talmente fredda che quest'effetto non si sente molto.
    Dipende poi dalle situazioni

  4. #44
    Tempesta violenta L'avatar di Tex
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    Predefinito Re: Lazio: in medio stat virtus

    Citazione Originariamente Scritto da jupiter Visualizza Messaggio
    Su qualche sito meteo si parla di possibilità di fiocchi per Roma a partire da domani sera. Osservando l'attuale satellite IR si vede proprio l'irruzione di area fredda, la barriera offerta dagli appennini, poi l'area fredda che "scavalca", giunge sul mare e per contrasto con l'aria più umida si formano le nubi lasciando le regioni tirreniche in una "fettina" di bel tempo.

    Però, premetto che non me ne intendo tanto, il mio barometro segna un calo della pressione, quindi si sta formando un minimo e immagino che il destino dei "fiocchi romani" dipende dalla posizione di quel minimo che deve andare a piazzarsi in un ben determinato punto per richiamare l'aria fredda necessaria.

    Una domanda per i più esperti: perché gli Appennini che fanno da barriera non producono effetto "phon" come fanno le Alpi? Forse è un problema di altezza e di gradiente termico insufficiente?

    Ciao a tutti.

    jupiter
    Ho provato a spiegare nella pagina precedente il perchè del richiamo umido,
    attraverso una azione determinata dall'instabilità baroclina.

    Logico che l'ingresso del nocciolo freddo,ben presente in media/alta
    troposfera,genererà scambi termo-convettivi ed azioni bariche annesse.

    Vi è un bellissimo sistema di Cloud Streets che si forma proprio quando
    c'è una poderosa irruzione fredda con passaggio su terra e mare.



    questa è una condizione a mesoscala ed è sintomatica del moto retrogrado
    dell'aria gelida, con annessa azione eolica ed avvezione di temperatura a 1000/850 hPa.

    Io una situazione così bella ed al contempo complessa non l'ho mai vista
    da quando navigo
    ...when the night has come
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  5. #45
    Burrasca L'avatar di Marco Tersigni
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    Predefinito Re: Lazio: in medio stat virtus

    Comunque il Lazio è una croce per la neve..
    Ci stesse una volta che puoi stare tranquillo
    ad aspettare il suo arrivo.

  6. #46
    Uragano L'avatar di Marco.Iannucci
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    Predefinito Re: Lazio: in medio stat virtus

    Previsioni per Formia su *******.it
    Domenica
    ore 22.00

    [IMG]http://www.*******.it/portale/meteo/img/s111.gif[/IMG]neve 1.5°[IMG]http://www.*******.it/portale/meteo/img/wind1-ene.gif[/IMG]ENE 16 / max 31
    moderato[IMG]http://www.*******.it/portale/themes/*******7/spacer.png[/IMG][IMG]http://www.*******.it/portale/meteo/img/w11.gif[/IMG] 0.4 cm
    deboli-5 °C2 °C91 %1019mb

    0 termico: 620m
    neve a sbafo



    (dove scritto a sbafo la quota indicata è 510m) Mi chiedo se il centro città è a 30m perchè segnalano neve?)

  7. #47
    Burrasca forte L'avatar di Franzoso
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    Predefinito Re: Lazio: in medio stat virtus

    Citazione Originariamente Scritto da Marco89 Visualizza Messaggio
    Comunque il Lazio è una croce per la neve..
    Ci stesse una volta che puoi stare tranquillo
    ad aspettare il suo arrivo.
    concordo.

  8. #48
    Tempesta violenta L'avatar di Tex
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    Predefinito Re: Lazio: in medio stat virtus

    Metto qui l'aggiornamento previsionale:

    http://www.meteogiornale.it/news/read.php?id=16988

    Probabile neve nel Lazio nelle prossime ore

    Il passaggio di un nucleo gelido in quota produrrà una serie di mutamenti sinottici. La neve anche nella Capitale non è una chimera.



    Gli anni passano, le stagioni cambiano, eppure come il ciclico oscillare di un pendolo, sappiamo già che certe situazione torneranno a rievocare momenti trascorsi.
    Una canzone, della compianta Mia Martini, diceva così: "Ti ricordi una volta si sentiva soltanto il rumore del fiume la sera..."; questa canzone è "La nevicata del '56" e rappresenta un momento, un quadro storico della città.
    E' una canzone che ascolto sempre con piacere perché, pur non avendo vissuto l'episodio del 1956, mi sembra di immaginare quei momenti ovattati, quelle strade bianche e quel silenzio che solo la neve riesce a donare.
    Ma perché citare questa canzone?
    La meteorologia non è una scienza esatta. Anche poche ore prima dell'evento meteo il previsore non può esser certo al 100% della veridicità delle proprie considerazioni ed allora, in mezzo a tante elaborazioni, dati e mappe sinottiche ho voluto trovare un momento di nostalgia e di ricordi per inquadrare una situazione meteorologica che sembra essere in grado di riportare la neve nella Capitale.
    Roma è una delle città più difficili da inquadrare nel caso di situazioni da neve ed il Lazio intero non è certo da meno. Andiamo ad osservare insieme l'evoluzione di questa pervicace azione gelida e gli effetti sulla nostra regione.
    Analisi sinottico/satellitare
    Abbiamo descritto nell'editoriale di ieri il passaggio del nucleo gelido dall'Adriatico al Tirreno e le possibili variabili che ne sarebbero conseguite. Oggi possiamo osservare molto più da vicino l'ULL( upper level low) che si è mostrato in tutto il suo splendore nei cieli italiani.
    Facciamo bene a dire "nei cieli" poiché questo sistema ciclonico è davvero particolare nella sua rappresentazione satellitare; esso è strutturato ( da qui il nome) solo alle alte quote con aria fredda presente intorno ai 300/600hPa ed aria calda sovrastante. La dinamica ciclonica espressa in tropopausa e gli scambi termo-convettivi intensi danno vita ad una serie di cumulonembi molto attivi e appiattiti in sommità proprio a causa della struttura dell'ULL.
    Il transito di questo nocciolo gelido tra terra e mare ha prodotto sul lato adriatico una serie continua di celle temporalesche. Questa sorta di "Via Lattea" dei temporali è chiamata Cloud Streets ovvero un tappeto di nubi generato proprio dal passaggio freddo e dagli scambi termici.
    La situazione temporalesca descritta è di tipo mesoscala ed è sintomatica dell'avvezione fredda tra 850/100hPa.
    L'ingresso impetuoso del Getto ha invece prodotto una serie di nubi alte "fibrose", le classiche Jet Fibres presenti sul Tirreno dove è possibile vedere in prossimità della Sardegna delle Lee Cloud, proprio ad evidenziare la forza delle correnti.
    Nelle prossime ore il vortice freddo in quota attraverserà la Penisola per gettarsi presso il Tirreno.
    Tale azione avverrà con andamento antiorario e, grazie alla disposizione dell'asse di saccatura anche il versante occidentale trarrà beneficio, con precipitazioni ed umidità in risalita.
    Dobbiamo ringraziare una vivace baroclinicità, responsabile della futura attività temporalesca diversa dal tipo mesoscala dell'Adriatico poiché si genererà un maltempo a grande scala. Il sistema perturbato sarà abbastanza ampio
    e si attiverà con il passaggio della saccatura , con piano isobarico a 500hPa atto alla formazione di ciclogenesi e frontogenesi.
    La frontogenesi prevista potrebbe essere figlia, sul Tirreno, del richiamo
    caldo-umido; ciò accadrà per mancanza di coassialità tra minimo in quota e minimo al suolo.
    Il minimo in quota viaggerà probabilmente più nord mentre una condizione diversa vi sarà al suolo.
    Questa sfaldatura provocherà una inclinazione rispetto al piano verticale, poiché il minimo al suolo sarà fuori asse.
    Vien da se che i contrasti termodinamici sono incentivati e pure la frontogenesi.
    Analisi modelli meteo
    La differenza tra satellite e mappe meteo è abissale. Nel fare now-casting un modello non può competere a livello comunicativo con l'immagine del sat ma, nonostante ciò, il previsore non può
    che affidarsi ad essi sino a diverse ore dall'evento.
    Sarebbe prolisso scrivere le varie sfumature proposte dai centri di calcolo però, sostanzialmente, le conclusioni che si possono trarre in materia di precipitazioni sono concordanti mentre ciò non accade per quanto concerne le tempistiche ed il dato termico.
    La traslazione del nocciolo in quota concederà al richiamo caldo-umido di risalire il Tirreno sino alle coste laziali. Questa azione da meridione è un classico presupposto per vedere la neve nel Lazio, specie in concomitanza di stratificazioni fredde ai bassi strati o avvezioni da oriente che gettandosi sul versante occidentale provocano minimi secondari.
    La nevicata ha come condizione necessaria e sufficiente il refolo caldo-umido quando quest'ultimo arriva con buone precipitazioni e non troppa vigoria.
    Non ripetiamo le varie complicanze espresse nell'articolo di ieri ma ci limitiamo ad osservare nelle prossime ore l'entità di questa azione di tipo sciroccale o con direttrice da SW.
    Se verranno mantenute buone condizioni termiche e verrà rispettata una tempistica tale da mantenere appropriate temperature di partenza, anche la Capitale potrà vedere fiocchi e/o neve; il resto del Lazio, specie le zone interne, hanno ottime possibilità di ricevere accumuli sino in pianura tra domani/Lunedì.
    Il richiamo da sud si sentirà in special modo alla media/bassa troposfera mentre al suolo, anche se in alcuni luoghi in modo impercettibile, potrà mantenersi una alimentazione da est. Il connubio di queste due forze è spesso risultato portatore di neve nelle piane laziali.
    Ovviamente una virata più intensa della direttrice meridionale complicherebbe le prospettive per Roma ed innalzerebbe velocemente la quota neve con pioggia in molte località.
    Non ci resta che aspettare, consapevoli della condizione molto al limite romana, ma anche il resto del Lazio sta esprimendo una serie di complicanze più vicina ad un rebus che ad una previsione.



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  9. #49
    Burrasca L'avatar di Marco Tersigni
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    Predefinito Re: Lazio: in medio stat virtus

    Citazione Originariamente Scritto da Gianluca Musto Visualizza Messaggio
    Metto qui l'aggiornamento previsionale:

    http://www.meteogiornale.it/news/read.php?id=16988

    Probabile neve nel Lazio nelle prossime ore

    Il passaggio di un nucleo gelido in quota produrrà una serie di mutamenti sinottici. La neve anche nella Capitale non è una chimera.



    Gli anni passano, le stagioni cambiano, eppure come il ciclico oscillare di un pendolo, sappiamo già che certe situazione torneranno a rievocare momenti trascorsi.
    Una canzone, della compianta Mia Martini, diceva così: "Ti ricordi una volta si sentiva soltanto il rumore del fiume la sera..."; questa canzone è "La nevicata del '56" e rappresenta un momento, un quadro storico della città.
    E' una canzone che ascolto sempre con piacere perché, pur non avendo vissuto l'episodio del 1956, mi sembra di immaginare quei momenti ovattati, quelle strade bianche e quel silenzio che solo la neve riesce a donare.
    Ma perché citare questa canzone?
    La meteorologia non è una scienza esatta. Anche poche ore prima dell'evento meteo il previsore non può esser certo al 100% della veridicità delle proprie considerazioni ed allora, in mezzo a tante elaborazioni, dati e mappe sinottiche ho voluto trovare un momento di nostalgia e di ricordi per inquadrare una situazione meteorologica che sembra essere in grado di riportare la neve nella Capitale.
    Roma è una delle città più difficili da inquadrare nel caso di situazioni da neve ed il Lazio intero non è certo da meno. Andiamo ad osservare insieme l'evoluzione di questa pervicace azione gelida e gli effetti sulla nostra regione.
    Analisi sinottico/satellitare
    Abbiamo descritto nell'editoriale di ieri il passaggio del nucleo gelido dall'Adriatico al Tirreno e le possibili variabili che ne sarebbero conseguite. Oggi possiamo osservare molto più da vicino l'ULL( upper level low) che si è mostrato in tutto il suo splendore nei cieli italiani.
    Facciamo bene a dire "nei cieli" poiché questo sistema ciclonico è davvero particolare nella sua rappresentazione satellitare; esso è strutturato ( da qui il nome) solo alle alte quote con aria fredda presente intorno ai 300/600hPa ed aria calda sovrastante. La dinamica ciclonica espressa in tropopausa e gli scambi termo-convettivi intensi danno vita ad una serie di cumulonembi molto attivi e appiattiti in sommità proprio a causa della struttura dell'ULL.
    Il transito di questo nocciolo gelido tra terra e mare ha prodotto sul lato adriatico una serie continua di celle temporalesche. Questa sorta di "Via Lattea" dei temporali è chiamata Cloud Streets ovvero un tappeto di nubi generato proprio dal passaggio freddo e dagli scambi termici.
    La situazione temporalesca descritta è di tipo mesoscala ed è sintomatica dell'avvezione fredda tra 850/100hPa.
    L'ingresso impetuoso del Getto ha invece prodotto una serie di nubi alte "fibrose", le classiche Jet Fibres presenti sul Tirreno dove è possibile vedere in prossimità della Sardegna delle Lee Cloud, proprio ad evidenziare la forza delle correnti.
    Nelle prossime ore il vortice freddo in quota attraverserà la Penisola per gettarsi presso il Tirreno.
    Tale azione avverrà con andamento antiorario e, grazie alla disposizione dell'asse di saccatura anche il versante occidentale trarrà beneficio, con precipitazioni ed umidità in risalita.
    Dobbiamo ringraziare una vivace baroclinicità, responsabile della futura attività temporalesca diversa dal tipo mesoscala dell'Adriatico poiché si genererà un maltempo a grande scala. Il sistema perturbato sarà abbastanza ampio
    e si attiverà con il passaggio della saccatura , con piano isobarico a 500hPa atto alla formazione di ciclogenesi e frontogenesi.
    La frontogenesi prevista potrebbe essere figlia, sul Tirreno, del richiamo
    caldo-umido; ciò accadrà per mancanza di coassialità tra minimo in quota e minimo al suolo.
    Il minimo in quota viaggerà probabilmente più nord mentre una condizione diversa vi sarà al suolo.
    Questa sfaldatura provocherà una inclinazione rispetto al piano verticale, poiché il minimo al suolo sarà fuori asse.
    Vien da se che i contrasti termodinamici sono incentivati e pure la frontogenesi.
    Analisi modelli meteo
    La differenza tra satellite e mappe meteo è abissale. Nel fare now-casting un modello non può competere a livello comunicativo con l'immagine del sat ma, nonostante ciò, il previsore non può
    che affidarsi ad essi sino a diverse ore dall'evento.
    Sarebbe prolisso scrivere le varie sfumature proposte dai centri di calcolo però, sostanzialmente, le conclusioni che si possono trarre in materia di precipitazioni sono concordanti mentre ciò non accade per quanto concerne le tempistiche ed il dato termico.
    La traslazione del nocciolo in quota concederà al richiamo caldo-umido di risalire il Tirreno sino alle coste laziali. Questa azione da meridione è un classico presupposto per vedere la neve nel Lazio, specie in concomitanza di stratificazioni fredde ai bassi strati o avvezioni da oriente che gettandosi sul versante occidentale provocano minimi secondari.
    La nevicata ha come condizione necessaria e sufficiente il refolo caldo-umido quando quest'ultimo arriva con buone precipitazioni e non troppa vigoria.
    Non ripetiamo le varie complicanze espresse nell'articolo di ieri ma ci limitiamo ad osservare nelle prossime ore l'entità di questa azione di tipo sciroccale o con direttrice da SW.
    Se verranno mantenute buone condizioni termiche e verrà rispettata una tempistica tale da mantenere appropriate temperature di partenza, anche la Capitale potrà vedere fiocchi e/o neve; il resto del Lazio, specie le zone interne, hanno ottime possibilità di ricevere accumuli sino in pianura tra domani/Lunedì.
    Il richiamo da sud si sentirà in special modo alla media/bassa troposfera mentre al suolo, anche se in alcuni luoghi in modo impercettibile, potrà mantenersi una alimentazione da est. Il connubio di queste due forze è spesso risultato portatore di neve nelle piane laziali.
    Ovviamente una virata più intensa della direttrice meridionale complicherebbe le prospettive per Roma ed innalzerebbe velocemente la quota neve con pioggia in molte località.
    Non ci resta che aspettare, consapevoli della condizione molto al limite romana, ma anche il resto del Lazio sta esprimendo una serie di complicanze più vicina ad un rebus che ad una previsione.



    questi sono i momenti più belli che sa regalarci la meteo,
    l'attesa.
    Grazie Gian

  10. #50
    Bava di vento L'avatar di Gabriele
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    Predefinito Re: Lazio: in medio stat virtus

    Probabilmente questa domanda andrebbe posta in didattica ma la faccio qui.
    Quale sarebbe l' ipotetica condizione ideale per avere buone probabilità di neve su Roma?
    Gabriele

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