anch'io penso che le anomalie atlantiche debbano avere per forza un ruolo importante: magari presa singolarmente tale variabile è scorrelata all'ea, ma associata ad altri parametri potrebbe influire molto (forse)
comunque mi ero riproposto (quando ho tempo) di estrarre direttamente serie di dati per fasce oceniche atlantiche (ed anche pacifiche): forse la pdo e la amo da sole non bastano.
a proposito quando hai voglia di spiegare un pochino qualche dettaglio in più della metodologia utilizzata![]()
Stazione meteo Sacrofano (Roma)http://nuovosalario.altervista.org/C...antage_Pro.htm
Paolo, www.centrometeoitaliano.it
Molto interessante, sia il lavoro in sé, sia l'approccio e sia i primi risultati per quanto riguarda l'importanza dei predittori. Che, se ho ben interpretato, ci dicono la seguente cosa:
1) EA di luglio (p 0.006)
2) PDO di agosto (p 0.007)
sono i principali predittori dell'EA dicembrina.
Sicché: sembrerebbe che l’EA “conservi” una sorta di memoria fra estate e inizio inverno, essendo la variabile EA di luglio il miglior predittore per l’EA dicembrina.
A seguire:
3) MEI di giugno (p 0.030)
4) NAO di ottobre (p 0.041)
5) PDO di ottobre (p 0.048)
Come spiegare il risultato ottenuto? Difficile darne una spiegazione che esuli dalla mera considerazione statistica.
Sulla PDO: sappiamo già che qualche influenza (diretta o indiretta) ce l’ha, come evidenziato ad inizio TD. Credo che contribuisca a “forzare” la disposizione delle correnti a getto, inducendo specifiche anomalie bariche che, in prossimità dell’Europa, potrebbero anche manifestarsi attraverso questo pattern.
In linea generale, considrando l'andamento pluriennale dell'oscillazione, una PDO- tende a favorire EA-, probabilmente con un lag di circa 4-5 anni (vedi figura che affianca le 2 serie temporali).
Cmq, nello specifico, non saprei perché proprio la PDO in quei 2 particolari mesi abbia più peso sull’EA dicembrino. Siccome ottobre ricorre anche a proposito della NAO, c’è effettivamente da supporre che sia un mese importante in prospettiva delle configurazioni bariche e termiche di inizio inverno sull’area mediterranea.
Infatti, in un prossimo contributo che posterò nel TD invernale, risulta per es. come vi sia una sorta di spostamento verso ovest fra ottobre e dicembre dell'anomalia barica negativa (soprattutto al livello di 500 hPa) tale per cui se ad ottobre la saccatura è localizzata sul sudest europeo (in tipico pattern NAO+ o EA/WR+), a dicembre, posizionandosi molto più ad ovest, può indurre il pattern EA+.
L’indice MEI di giugno, in qualche modo, dimostra l’importanza del Nino e della Nina nell’emergenza di questo pattern.
Infine, di nuovo all’inizio: la “memoria” conservativa, che probabilmente ne fa uno dei pattern più persistenti. Perchè proprio luglio? Forse qui c’entra molto, indirettamente, la configurazione delle SSTA in specifiche aree del nordatlantico.
![]()
~~~ Always looking at the sky~~~
Stazione meteo Sacrofano (Roma)http://nuovosalario.altervista.org/C...antage_Pro.htm
Paolo, www.centrometeoitaliano.it
Ciao, molto interessante quello che hai scritto. Ho inserito nel db del cdc la serie dell'EA, e per ora ne ho tratto considerazioni molto interessanti, soprattutto sulle temperature SST a scala globale. La statistica non può prescindere dalla conoscenza dei processi fisici che ci sono dietro, e forse la fretta di arrivare ad una previsione per dicembre mi ha fatto inserire dentro la matrice indici anche roba che non c'entra un tubo...sbagtliatissimo ora cerchiamo di analizzare il tutto con più criterio.
Quindi ora partirò dalle tue considerazioni, da quelle di Marco su INDONINO e DMI e dalla ricerca di correlazioni molto significative e dagli studi che stò facendo.
Come prima cosa posso dire che ho trovato una cosa molto interessante e anche l'indice di correlazione è un ottimo punto di partenza:
L'EA del periodo Dicembre Gennaio sembra essere molto influenzato dalle SST della stagione Ottobre Novembre di un'area particolare, un'area la cui temperatura sale a pochi mesi di distanza da un episodio di Nino ma non solo e che probabilmente si ripercuote poi sulle temprature SST atlantiche e sulla posizione degli anticicloni e del getto atlantico.
L'area in questione è 0°-30°N e 40-100°E, zona direi molto delicata (vedi Monsone). C'è un indice che tiene conto delle variazioni di temp di quell'area?
L'indice di correlazione mostra che L'EA è tendente al positivo durante un episodio di NINO in generale (SST+ nelle zone tropicali) moderatamente correlata anche la zona della PDO (che secondo me è dierettamente influenzata anche essa dagli episodi di NINO), ma la zona che sembrerebbe più propensa a dare lo start a tale pattern sembrerebbe quella da me citata sopra, ad est dell'Africa con un un coefficiente r di Pearson che sfiora lo 0,7!!!
Potrebbe essere un effetto invece che una causa?
Amalizzando la direzione dei venti easterlies in quell'area direi proprio che è probabile che sia una causa. Che ne pensiate?
Ci sono anche altre zone inversamente correlate come il pacifico e l'atlantico meridionale, ma queste mi sembra siano troppo influenzate dal NINO e che la loro variazione temporale sia troppo legata a questo fattore.
Concludendo questa prima analisi, si potrebbe dire che l'EA Dicembre Gennaio è influenzato sicuramente dagli episodi del NINO, dalla PDO (che è direttamente influenzata dal NINO) e da una zona anch'essa influenzata da episodi di NINO, ma non sempre...
Correlazione Tra SST Ottobre-Novembre e EA dicembre Gennaio.
Stazione meteo Sacrofano (Roma)http://nuovosalario.altervista.org/C...antage_Pro.htm
Paolo, www.centrometeoitaliano.it
Ed ecco qualcos'altro...Le temperature medie globali invernali sono correlatissime (r= 0.86) con la temperatura di quello specchio di oceano per noi cosi deleterio...non traggo conclusioni sulla direzionalità, se qualcuno lo vuole fare al posto mio...
FIgura 1 SST-MEAN GLOBAL TEMP (NASA)
Figura 2-5 PATTERN EA invernale su alcuni parametri (Geopotenziale, Temperatura SLP, Vento Zonale, SLP
Stazione meteo Sacrofano (Roma)http://nuovosalario.altervista.org/C...antage_Pro.htm
Paolo, www.centrometeoitaliano.it
Stazione meteo Sacrofano (Roma)http://nuovosalario.altervista.org/C...antage_Pro.htm
Paolo, www.centrometeoitaliano.it
Anno 1830. A stento può credersi quanto incostante sia stata la stagione invernale, poichè dal novembre alla metà di febbraio corrente non si sono vedute due godibili giornate consecutive, mentre le nevi sono state replicatissime e magiori di quelle del 1790 e dei freddi del 1813 e 1814.
Segnalibri