Cit. dal film Wanted:"... Voi che cazz0 avete fatto ultimamente?"
Cit. da Colorado: "La neve scende a fiocchi perchè se scendesse a nodi non si scioglierebbe."
viva la φγα
definisci "cercare i rischi"
mi spiego,tecnicamente se tu sai che uscendo in strada corri un rischio,ne sei ovviamente consapevole,quindi di fatto accetti il rischio,di conseguenza te lo vai a cercare
PS:azz che ragionamento....mi sa che è il pollo al curry che ho mangiato![]()
Ci vuole l'Atlantico!
"Per quanto io sia paziente di perturbata con clacson a prescindere, tu mi hai veramente ovombolato il cipollotto aspergicato." Ciao Tub!
Non tutto, però, deve essere governato dalla logica; chi l'ha stabilito?
Ciò che appare illogico per se stessi, inoltre, può apparire logico per altri.
C'è chi ama la moderazione, e c'è chi ama gli eccessi.
Dunque?
E poco importa se ciò che si fa non viene compreso dai più.![]()
Credo che il discorso di Claudio, buttandola sui numeri, verta principalmente su una questione di probabilità di morte.
Le attività che ho letto in questo thread penso non si avvicinino minimamente come rischio a quello comportato dalla scalata all'Everest o al K2. Sul web leggo che muore il 27% (1 su 4) degli scalatori che tentano la salita al K2, il 9% (1 su 10) per quanto riguarda l'Everest. Sono cifre enormi, probabilmente non riscontrabili nemmeno in un'attività tutto sommato pericolosa come l'andare in moto. Inoltre con le moto il fattore di rischio dipende molto da te, mentre in una salita a un 8000 tende a essere decisamente più simile tra persona e persona e soprattutto non dipende dalla tua volontà. Le perplessità di Claudio derivano probabilmente da questi numeri.
Per quanto mi riguarda non mi sento di giudicare chi lo fa, la passione spesso è più forte della consapevolezza del rischio a cui si va incontro.
ma siamo daccordo,è ovvio che il rischio è commisurato all'attività svolta,però come hai ben detto tu,la passione per determinate cose non tiene conto del rischio o meglio non ne tiene conto più di tanto,sia che uno faccia motociclismo sia che uno faccia alpinismo estremo.
insomma,quando uno decide di intraprendere un'impresa altamente rischiosa
la passione prevale alla ragione e non si può dare un giudizio a questo a meno che non si sia totalmente privi di passioni![]()
Ci vuole l'Atlantico!
"Per quanto io sia paziente di perturbata con clacson a prescindere, tu mi hai veramente ovombolato il cipollotto aspergicato." Ciao Tub!
La cosa interessante di tutto questo discorso è che Mad, che si dichiara NON alpinista, secondo me ha centrato perfettamente tutti i punti
cerchiamo di sgomberare il campo su alcune "banalità" lette nel thread...
si, ok, andare in montagna ma solo a 4000, perchè a 8000? della serie, "andate pure se volete ma non oltre una certa soglia", chi la stabilisce, è impossibile? perchè ci deve essere una qualsiasi soglia di "rischio accettabile", la decisione del rischio oggettivo che si vuole correre spetta alla singola persona! ancor di più considerando come sia un rischio strettamente personale (non si ammazza o si mette in pericolo nessun altro sugli 8000 a meno di casi eccezionali). Ci si sente in diritto di criticare e/o giudicare una persona per le sue scelte, quanti figli lascia a casa, quanti cari lo aspettano...ognuno fa' le sue scelte e sarà lui a doverne rendere conto alla famiglia o a chi gli è vicino
è fuorviante ridurre un discorso sui rischi dell'alpinismo al solo fattore quota! se mi mettessi a fare la N della Presolana (2500m) rischierei di più di un alpinista preparato mentalmente e fisicamente che sale un 8000 qualsiasii rischi oggettivi aumentano "generalmente" con la quota ma non è sempre così...sempre restando in ambito alpino si rischia molto di più la pelle in molte situazioni invernali (valanghe) che non su montagne di gran fama e molto più alte.
Perchè salire? per ambizione? per mille motivi, c'è chi lo fa' di lavoro, chi per il piacere della scoperta, ma soprattutto c'è chi lo fa' per passione, per migliorare se stessi e rimettersi in gioco...la conquista è psicologica, non fisica (nel senso di terrena), la conquista fisica (ed eroica, se così vogliamo chiamarla) l'hanno fatta i primi salitori.
Io sono convinto che questo "spirito" di vita renda le persone migliori e credo che in fondo in fondo sia lo stesso spirito che ha fatto, nel tempo, progredire l'umanità.
sono vicino a Giorgio e spero che i suoi consezionali (esiste?) tornino sani e salvi
osservatorio meteo dei Burnigui di Andalo Valtellino www.meteovaltellina.it
http://www.youtube.com/elnibi
Con il mio discorso intendevo principalmente che la salita sul K2 o sull'Everest, statistiche alla mano, possa risultare poco comprensibile a qualcuno per via degli enormi rischi che comporta, non comparabili minimamente a quelli del motociclismo.
Se vado in moto so che corro un rischio concreto, ma so pure che c'è un certo margine di sicurezza che in parte mi tranquillizza, inoltre il fattore di rischio dipende altamente da come ci si comporta sulle strade. La salita al K2 è invece di fatto un mezzo suicidio (lo dicono i numeri), praticamente hai 1 possibilità su 4 di non tornare indietro vivo. Bisogna quindi avere una passione spropositata e una buona dose di fegato per affrontare questi numeri inquietanti. Ecco perché i paragoni con altre attività non reggono, nessuna di quelle citate ha un rischio tanto elevato. Per una persona normale risulta quindi più comprensibile andare in moto rispetto a salire sull'Everest o sul K2, proprio per la schiacciante differenza di numeri.
Più che altro bisognerebbe appunto non considerare il discorso "riducendolo" al fattore quota, ma prendendo in esame tutte quelle attività montane e non che mosse dalla passione somigliano come rischio a una salita sul K2 o sull'Everest.è fuorviante ridurre un discorso sui rischi dell'alpinismo al solo fattore quota! se mi mettessi a fare la N della Presolana (2500m) rischierei di più di un alpinista preparato mentalmente e fisicamente che sale un 8000 qualsiasii rischi oggettivi aumentano "generalmente" con la quota ma non è sempre così...sempre restando in ambito alpino si rischia molto di più la pelle in molte situazioni invernali (valanghe) che non su montagne di gran fama e molto più alte.
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Ragazziiiiii!!!!
è salvo!!!!
è arrivato in vetta da solo!!!!
Torno ora dalla sezione CAI: gran festa!!!
nelle bufera si erano persi di vista, i 5 tornati indietro, non si sono accorti, che uno dei fratelli Pazzaglia, sentendosi bene, aveva proseguito e poi da solo è rientrato al campo base con una prestazione sbalorditiva.-
Che bello!!!
sono felice, dopo una giornata di tensione e foschi pensieri..
Notte,
Giorgio![]()
Amante della Natura:Monti,meteo,mare,una piccola margherita.....
Non posso che dir grazie a tanto Artefice!
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