Si
No
Ieri sono uscito per andarlo a vedere. Risultato? Sala piena fino a lunedì prossimo
Biglietto prenotato per il 27, vediamo anche se la trama mi pare parecchio scontata. Credo che sarà più interessante vedere come rende la tecnica delle riprese in 3D, da questo punto di vista dovrebbe essere una pietra miliare della storia cinematografica.
Non volevo dire che il film vuole essere un messaggio di riparazione nei confronti dei pellerossa.Ma che gli accostamenti agli indiani di America, alla loro cultura animista pro-natura contrapposta allo spirito conquistatore tipicamente occidentale sono numerosi e palpabili.
La figura di lui che va ad indagare diventando poi parte di quel popolo, seppure qui nella forma carina e fantascientifica dell'avatar, è molto simile a quella di Dustin Hoffman-Piccolo grande uomo oppure Kevin Kostner-Balla coi lupi, entrambi fra le tribù dei pellirossa.
Lei è una specie di Pocaonthas.![]()
Anche transforms 2 era bello, nel 2011 esce il terzo capitolo della saga.
C'è un'altra chiave di lettura che mi è venuta in mente: la forza e al tempo stesso estrema precarietà della comunicazione contemporanea "a distanza", che avviene cioè attraverso internet, via sms ecc.
Ciascuno di noi si affida in qualche modo ad un avatar, mettendo in gioco la parte di sé migliore e più coraggiosa nel confronto con gli altri che avviene però in una realtà virtuale, finta. Salvo crollare quando ci si trova al cospetto delle persone e situazioni reali, nel misero quotidiano.![]()
Sono andato a vederlo ieri sera, beh a me è piaciuto, il 3D è veramente avvincente e coinvolgente, veramente bello!
Guardandolo "as is" senza andare a fare le classiche dietrologie forzate e scontate, mi è sembrato un mix di trame come "nightmare" + "rambo" "starwars" + "il signore degli anelli" e la classica storia di amore in contesto war.
Apprezzo l'eventuale chiave di lettura data di albedo, molto condivisibile, infatti il nostro "eroe" cammina e ama solamente nella proiezione nel suo avatar.
Ciao!
Marco Giazzi, Presidente MeteoNetwork
Esiste quindi la possibilità di creare una realtà completamente nuova partendo da zero ma con forze nuove che abbiano voglia di divertirsi e lavorare. (Marco Giazzi, 27 Marzo 2002)
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