L'1% delle emissioni totali globali forse, che non è poco.
Comunque in Italia siamo molto indietro rispetto agli altri paesi industrializzati, siamo anche sotto la media globale come quota dei veicoli elettrici sul totale delle vendite (che è attorno al 20% come media globale). Non è solo una questione di sussidi dati in quantità insufficiente e modalità sconclusionate, c'è una resistenza culturale e una campagna mediatica contro le elettriche che non esiste da nessuna parte.
È chiaro che in questo momento l'elettrico puro non sia per tutti, altrettanto evidente che in Italia si vada ben oltre i limiti effettivi della tecnologia, non solo sulle auto ma anche sugli scooter ad esempio, che sono già competitivi in termini di costo.
che poi, sempre a demonizzare l'italiano medioi dati che arrivano dalle altre nazioni, anche più ricche ed illuminate, non sono così distanti
vero che ci sono le capre totali che hanno chiusura mentale a prescindere sull'EV, vero anche che ci sono i nazi-EV che sono proprio come i nazi-vegani: un manipolo di mentecatti tali e quali a quelli che "l'elettrico è il male assoluto".
tutti uguali, tutti sullo stesso piano.
Si vis pacem, para bellum.
oddio, una volta tolti gli incentivi, in Germania la percentuale è scesa quasi ai livelli italici.
non è quel 2-3-4% a fare tutta sta differenza.
che poi in Italia ci siano più capre non c'è dubbio, che ci sia anche un governo (adesso come prima, cambia poco) letteralmente ignorante su tutto anche.
però non demonizzerei così tanto. anche perché rispetto ai paesi che citi, siamo il fanalino di coda su tutti i parametri.
se la pretesa è che uno che prende 1500 euro al mese (media nazionale) con famiglia da sfamare e mutuo debba spendere 30/40/50k per l'EV allora alzo le mani...
eddai su, bisogna essere realisti. quello che prende 1500 (ma anche 2000 eh) con famiglia, continuerà a prendere la fiat 500L a benzina. finito il discorso. quando uscirà un EV di quelle dimensioni allo stesso prezzo con pari autonomia o quasi, che si carica vagamente in fretta, comprerà quello.
mo l'operaio che fatica ad arrivare a fine mese passa pure per co.glione perché non compra elettrico.. eddai.
Si vis pacem, para bellum.
Alle velocità autostradali fai quei consumi, ma in quelle condizioni il vantaggio si riduce molto, perché il motore elettrico non guadagna in efficienza come il termico sulle velocità elevate e costanti, quindi la velocità penalizza molto.
In compenso ti può fare 10 kW per 100 km in città con traffico intenso, in cui un diesel consuma uno sproposito. Da quel che scrivi l'uso che fai è esattamente quello peggiore per l'elettrica, ma non è rappresentativo dei consumi medi, sicuramente per te non avrebbe senso passare all'elettrico ora.
Non è scesa quasi a livelli italici, nemmeno lontanamente, sono ancora oltre il triplo delle vendite italiane.
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Non c'è nessuna pretesa che l'operaio che guadagna 1500 euro al mese prenda ora una elettrica, ma per avvicinarsi ai livelli medi europei basterebbe un 10% di acquirenti di auto nuove (che mediamente guadagnano ben più di uno stipendio medio).
Dove abito io le colonnine non mancano (spesso sono l'unico posto dove parcheggiare la macchina) e auto costose ce ne sono a bizzeffe, le full hybrid sono molto diffuse già da 7-8 anni, eppure solo ora si comincia a vedere un numero apprezzabile di auto elettriche, specie Tesla che si fanno notare facilmente. I margini per triplicare le vendite di auto elettriche ci sarebbero tranquillamente, incentivi meno generosi ma più costanti probabilmente basterebbero, altrimenti tutti aspettano che vengano rinnovati gli incentivi e il mercato si pianta.
Aumentare la quota di elettriche ora serve a supportare la crescita delle infrastrutture di ricarica e a far conoscere di più la tecnologia, a partire da quel segmento di utenti che ha utilizzo compatibile con lo stato attuale della tecnologia e le possibilità economiche per acquistarle.
Ma infatti...solo dove abito io, ci sono 2 pieni di soldi, che lavorano a 5 km di distanza.
Uno ha il Q7 diesel, l'altro l'X6
E qua macchine del genere (quasi sempre aziendali o P.IVA, ma comunque ci sono) ce ne sono a bizzeffe.
Purtroppo è la mentalità arretrata unita alla schifosa gogna mediatica italica che stanno rallentando il tutto.
Fatalità nei paesi più ricchi e più avanzati invece, chissà come mai, spopolano...
Residenza: Altavilla Vicentina (VI)
Lavoro: Brendola - casello di Montecchio Maggiore (VI)
http://meteoaltavillavicentina.altervista.org/
Una C elettrica costa 10k in più? A listino magari, poi vai a metterci il cambio automatico, vari ADAS etc. e vedrai che il gap si assotiglia.
Ma fossero anche 10k, a furia di tagliandi a botte di 500/1000 euro per il termico + bollo + assicurazione + manutenzione imprevista varia + consumi, vedrai che dopo 5-6 anni con la BEV sei già in pari.
MA oltre al discorso economico, è un discorso di piacere di guida e prestazioni, non c'è minimamente paragone, è come paragonare un asino ad un cavallo.
Una media ha tranquillamente 400 km reali : quanti italiani fanno più di 400 km al giorno?
Per il 90% minimo della gente vuol dire fare una ricarica a settimana.
Tra casa (wallbox praticamente gratuite), centri commerciali, colonnine al lavoro, almeno al nord è l'ultimo dei problemi.
Tempi di attesa? In mezz'ora vai all'80% di ricarica, cioè stando stretti 250/300 km : direi che in caso di urgenza bastano ed avanzano.
il BEV è già nettamente competitivo, come prestazioni non c'è un minimo di paragone con le secolari termiche.
Per quanto riguarda l'impatto mondiale, 1% è tantissimo.
Io nel mio piccolo passando da un CX5 2.2 150CV diesel ad un Tucson FH, prima toglierlo e metterlo dal garage una puzza schifosa che se ci dimenticavamo la tagliafuoco aperta ci inquinava la casa, ora entriamo ed usciamo in elettrico senza più inquinare.
Ma poi, e lo sai bene anche tu vivendo in una delle zone più inquinate al mondo, immaginati d'inverno solo BEV circolanti : vuoi dirmi che non ti cambia RADICALMENTE la qualità della vita, tua, dei tuoi figli (se ne hai) e dei tuoi famigliari?
Ma tutta la vita!
Altro che impatto reale ambientale praticamente zero!
E poi inquinamento acustico ridotto drasticamente.
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Sai benissimo che è pochissimo rispetto agli obiettivi, non è quell'1% che fa la differenza tra uno scenario RCP 4.5 ed un 3.
La resistenza culturale non giustifica un simile tasso di vendita basso, anche perchè parliamo di percentuali non eccessive (un 20% di disposti a comprare l'auto elettrica lo si troverebbe tranquillamente, a meno che non si voglia pensare di avere una popolazione al 95% costituita da gente ottusa). A mio parere le colpe sono di una mancata incentivazione all'uso dell'auto elettrica, oltre che magari ad una scarsa pubblicità.Comunque in Italia siamo molto indietro rispetto agli altri paesi industrializzati, siamo anche sotto la media globale come quota dei veicoli elettrici sul totale delle vendite (che è attorno al 20% come media globale). Non è solo una questione di sussidi dati in quantità insufficiente e modalità sconclusionate, c'è una resistenza culturale e una campagna mediatica contro le elettriche che non esiste da nessuna parte.
Anch'io sto notando un aumento delle auto elettriche da un paio d'anni, e parlo della periferia del Sud Italia. Proprio oggi ne ho vista una, e alla guida con mia somma sorpresa c'era un anziano signore che avrà avuto 80 anni!
Questo per rispondere sempre alla "questione culturale": non credo sia quella che conta, semmai è la pubblicità. Se venisse fatta una corretta campagna di informazione, son sicuro che le vendite aumenterebbero.
Lato infrastrutture, c'è però una grave carenza: qui nel mio quartiere forse c'è solo una colonnina (una sicuramente, dietro lo stadio), quanto al ricaricarla in casa mi domando come visto che in certe zone i parcheggi condominiali son così saturi che molte auto vengono parcheggiate all'esterno sulle vie, cosa che impedisce una ricarica domestica. E anche nei parcheggi condominiali, si dovrebbe creare una presa per ogni posto auto, altrimenti come si può pensare di ricaricarle? C'è eccome molto da fare...
Va bene tutto, ma questo non è vero. L'1% di emissioni in meno a livello globale è uno sputo, e se dovessimo fare le pulci su quello tanto vale farle allora anche sul trasporto aereo che produce il 2% delle emissioni globali, e sono previste in ulteriore aumento visto che in Occidente è diventato di moda fare viaggi in aereo anche molto lunghi ma molto impattanti sull'ambiente. Senza togliere che il turismo stesso causa il 5% delle emissioni.
Suvvia, siamo seri su questo...
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