Un caso dai risvolti ogni giorno più agghiaccianti, Lunedì sera a "chi l'ha visto" se ne è parlato molto, ci son dei retroscena pazzeschi che stanno uscendo anche in questi giorni....
Caso Claps, il corpo trovato mesi fa Ma il parroco e il vescovo hanno taciuto - Repubblica.it
Cronaca
Due donne delle pulizie scoprirono il cadavere della ragazza uccisa il 12 settembre del 1993
E lo riferirono subito a don Ambrogio. Misteriosi i motivi del silenzio della chiesa potentina
Caso Claps, il corpo trovato mesi fa
Ma il parroco e il vescovo hanno taciuto
di NATALIA ANDREANI
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ROMA - Il parroco, il vescovo, due donne delle pulizie e un segreto che non può rimanere più tale, che deve cedere sotto il peso del tempo. Sembrano non finire mai i misteri legati al delitto di Elisa Claps, la studentessa scomparsa a Potenza il 12 settembre del 1993 e ritrovata morta, ufficialmente due settimane fa, nel sottotetto della chiesa della Santissima Trinità. Ufficialmente, già.
Perché gli investigatori impegnati sul caso hanno raggiunto la certezza che più di una persona, in città, sapesse da tempo dove fossero nascosti i resti, ormai quasi mummificati del corpo di Elisa. Persone che sapevano, ma che hanno continuato a tacere fino al 17 marzo scorso, giorno in cui gli operai di una ditta chiamata dalla curia a riparare un'infiltrazione di acqua nel tetto della canonica, hanno fatto il macabro ritrovamento.
Sapeva da gennaio don Ambroise Atakpa, per tutti don Ambrogio, il parroco della Trinità, che nei giorni scorsi è stato a lungo interrogato in questura assieme a don Vagno, suo giovane vice. I due sacerdoti sono stati ascoltati per diverse ore - tanto da uscirne 'scossi' - proprio per chiarire le numerose contraddizioni emerse dalle indagini sul ritrovamento del corpo di Emanuela. E con il questore ha avuto un lungo colloquio anche il vescovo metropolita di Potenza, monsignor Agostino Superbo. Il prelato avrebbe dato conferme importanti sulla tempistica della vicenda. E a questo punto si torna a don Ambrogio che sapeva da tre mesi, ma che ha taciuto e non ha informato la polizia.
Sui motivi di questo silenzio, e su cosa sia accaduto nel frattempo, stanno indagando gli inquirenti della procura generale di Salerno, dove l'inchiesta è stata avocata per consentire il compimento di nuovi atti (tra i quali l'autopsia necessaria per procedere per omicidio ed evitare la prescrizione).
Appena l'altro ieri nel capoluogo potentino si mormorava di una soffiata arrivata nel segreto del confessionale. Una voce. Come quella secondo la quale sarebbe don Mimì, il vecchio parroco deceduto nel 2008, l'uomo che si è portato nella tomba il segreto più pesante. Comunque sia andata da tre mesi le autorità ecclesiali - a che livello lo diranno le indagini - sapevano. Sapevano e non hanno informato gli inquirenti.
La prova dell'ennesimo atto di omertà attorno alla morte di Elisa Claps, sta nelle dichiarazioni rese a verbale da due testimoni chiave degli ultimi eventi. Si tratta di due donne chiamate a fare le pulizie nella soffitta della canonica.
Sono loro a gennaio che trovano i resti di Elisa nel sotto tetto. E sono loro che trafelate corrono ad avvisare il parroco. Poi su tutto cala il velo del silenzio. Un velo che si squarcia quando le due testimoni si trovano davanti agli investigatori.
Le prossime settimane saranno dunque decisive per arrivare ad una svolta attesa da 17 anni. Diciassette anni di errori e di omissioni, talvolta più che sospette, che hanno reso impossibile la caccia all'assassino. E che adesso la magistratura non intende ripetere. Tra una ventina di giorni arriveranno i primi esiti dell'autopsia compiuta martedì, all'Istituto di medicina legale di Bari, alla presenza dei consulenti di parte. Si saprà così se Elisa ha lottato, portandosi dietro il Dna del suo assassino. E si saprà se è confermata l'ipotesi di una violenza sessuale suggerita da quei blu jeans ritrovati sbottonati indosso alla vittima.
Ma se per chiarire le cause della morte bisogna ancora attendere, gli esperti della òricerca tracceò della polizia scientifica avrebbero già raccolto importanti indizi sulla scena del delitto. Scena che risulterebbe essere stata manomessa o quantomeno modificata nel tempo. Qualcuno, ad esempio, avrebbe rimosso le tegole che coprivano il corpo di Elisa, e che a lungo l'hanno protetto, in un momento precedente al ritrovamento. Elisa, poi, sarebbe stata uccisa altrove e il suo corpo trascinato fino al luogo rimasto sino ad oggi la sua tomba.
caspita!
io chiamerei Guglielmo da Baskerville...
io... il Tenente Colombo..![]()
Grissom
Villar Perosa, B.ta Casavecchia (TO) 630 m
Villanova C.se (TO) 376 m slm
CASO CLAPS: SCENARIO VIOLENZA CONFERMATO, NUOVI ESAMI
25/03/2010 07.59.16
[Basilicata]
Uno scenario ancora più fosco: è la sensazione che si prova il giorno dopo l'autopsia sul cadavere mummificato e scheletrizzato di Elisa Claps (trovato mercoledì scorso, a 17 anni dalla scomparsa), che potrebbe aver pagato con la vita la reazione ad un tentativo di violenza sessuale, e prima dei nuovi controlli che la Polizia farà sabato nel sottotetto della canonica della Santissima Trinità, a Potenza, dove i resti umani della ragazza sono stati scoperti. Fonti investigative hanno definito "verosimile" lo scenario legato all'abuso o alla violenza sessuale: il sospetto che l'omicidio sia avvenuto come conseguenza di un rifiuto non è nuovo, al punto che Danilo Restivo è indagato dalla Procura della Repubblica di Salerno per violenza sessuale, omicidio e occultamento di cadavere. Ma vi sono elementi che lo sostengono, anche se da soli non sono sufficienti: il fatto che i pantaloni che la ragazza indossava quel 12 settembre 1993 siano stati trovati aperti e il reggiseno slacciato potrebbe anche essere legato al tempo passato. E' per questo che i risultati dell'autopsia saranno decisivi: in primo luogo per stabilire definitivamente che si tratta di Elisa Claps; poi per acquisire prove a carico del suo assassino ed eventualmente per chiarire se il cadavere sia stato spostato o sia rimasto per 17 anni in quel sottotetto, nella posizione in cui è stato trovato mercoledì mattina. Domande, quelle relative alla ricerca dell'assassino, per rispondere alle quali gli investigatori non aspetteranno solo le conclusioni del medico legale che ieri ha eseguito l'autopsia, a Bari. Sabato prossimo gli esperti della Polizia scientifica torneranno nel sottotetto della canonica: saranno eseguiti nuovi rilievi e altro materiale sarà prelevato per essere esaminato. Non si tratta di una novità: la chiesa della Trinità è chiusa e presidiata dalla Polizia dal giorno dopo il ritrovamento del cadavere. L'aula liturgica rimase aperta alcune ore giovedì mattina, ma poi venne chiusa al pubblico e sarà riaperta solo quando la Polizia scientifica avrà finito di scattare foto, fare riprese, misurare, prelevare materiale. Non si vuole trascurare nulla: dopo 17 anni, un particolare decisivo può anche venire da un indizio all'apparenza insignificante. Intanto, la facciata della chiesa che dà su via Pretoria, la strada più frequentata dai potentini, è meta di un pellegrinaggio ininterrotto: a terra vi sono striscioni, mazzi di fiori, un orsacchiotto. Sul muro, messaggi per Elisa, condanne per l'assassino, frasi critiche sulle indagini: nel complesso, la descrizione dello stato d'animo di una città che ancora non si è ripresa da uno shock che non ha mai provato.
"We are all star people, from the dust we came and to the dust we shall return. So let's celebrate Love. Ciao Mamma.
CLAPS: PROCURA, STRANO RITARDO MA PARROCO NON INDAGATO
25/03/2010 18.31.16
[Basilicata]
(ANSA) - NAPOLI, 25 MAR - Non è indagato il parroco di Potenza, don Ambroise Apakta, noto dai fedeli come Don Ambrogio, il sacerdote che ha saputo, già nel gennaio scorso, del ritrovamento di alcuni resti umani, poi attribuiti a Elisa Claps, nel sottotetto della chiesa della Santissima Trinità. Il ritardo nella segnalazione, confermato dagli inquirenti, non porterebbe però cambiamenti sostanziali ai fini della indagine principale, su cui procede la Procura generale di Salerno. Per gli inquirenti resta da verificare, infatti, se il parroco avesse collegato quei resti alla ragazza scomparsa 17 anni fa. Pur intendendo approfondire la questione, per ora non si ravviserebbe un dolo nel ritardo con cui l'informazione era stata comunicata all'arcivescovo. Il silenzio di Don Ambrogio, ritenuto una circostanza strana, ha naturalmente sorpreso chi indaga al caso. Tuttavia in Procura si ridimensiona il 'giallo nel giallo' e non si attribuirebbe al fatto una importanza eccessiva. Se si cerca di minimizzare sul 'caso' che investe la Curia oggi, le stesse fonti non possono escludere, però, che Don Mimì Sabia, lo storico parroco morto a 84 anni nel 2008, sapesse qualcosa di quei resti nascosti nel sottotetto della Santissima Trinità. (ANSA).
"We are all star people, from the dust we came and to the dust we shall return. So let's celebrate Love. Ciao Mamma.
ma,pisanaccio,io non so veramente più cosa pensare di questa chiesa cattolica,ogni giorno uno scandalo pedofilia viene a galla,ora anche questo mistero.Premetto che io no n sono credente,ma ho avuto un amico prete ed ho istintivamente una sconfinata ammirazione verso chi con coerenza persegue un credo od un ideale,guidato da alti valori e sacrifica molto di se stesso per questo.Ma mi viene da dire veramente che il clima sessuofobico presente negli ambienti clericali può essere veramente una causa di tutte queste brutte storie che stanno venendo a galla.
Onore a tutti i fratelli caduti nella lotta contro il potere e l'oppressione.
"nel fango affonda lo stivale dei maiali..."
Dice che il viceparroco si è scordato di fare la denuncia.
Cose che capitano...![]()
Anch'io ieri sera ho visto un cadavere, ma avevo troppo da fare per andare dai carabinieri ...
Elisa, corpo scoperto da mesi Il vice parroco sapeva - Corriere della Sera
Stazione meteo: Davis Vantage Vue; Luogo: Molino del Piano, 12 km a NE di Firenze; Alt.: 120 m; Sito web: www.firenzemeteo.it
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