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  1. #11301
    Uragano L'avatar di FunMBnel
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Intanto mi sembra giusto... Son sicuro che NoSync apprezzerà moltissimo.

    Spunta il rischio-stangata sulle accise - ROMA - Un aumento delle accise e di - Il Sole 24 ORE
    Neutrofilo, normofilo, fatalistofilo: il politically correct della meteo
    27/11: fuori a calci i pregiudicati. Liberazione finalmente.

  2. #11302
    Uragano
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    LOL. Che spettacolo.


  3. #11303
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Citazione Originariamente Scritto da Fdg Visualizza Messaggio
    Ah, ok, insomma e´ un opinione personale. Va bene allora.
    E' più di un'opinione personale, almeno per quanto mi riguarda, perchè come dicevo le relazioni causa-effetto che ho determinato in diversi contesti sono avvalorate dai dati.

    Purtroppo la scienza economica è fatta di opinioni, correnti di pensiero anche diametralmente opposte e ciò significa che per forza di cose qualcuno è dal lato errato.

    Nonostante questa confusione di idee e pensieri è piuttosto comico osservare come si tratti la scienza economica come una scienza non sociale quindi descrivendo analiticamente relazioni causali con l'ausilio della matematica come se fossero chiare le leggi che la governano, quasi si stesse parlando di forza di gravità o quant'altro.

    Purtroppo quando prevalgono correnti di pensiero che stanno dal lato errato le conseguenze poi sono sotto gli occhi di tutti. Il fatto che l'offerta crea la domanda ho potuto testare di persona che è corretto descrivendo appunto analiticamente alcune relazioni.

    Lungi da me voler convincere su questo aspetto e lungi da me voler ambire a descrivere analiticamente altre relazioni e/o leggi economiche, ma tant'è che come persona informata sui fatti devo giocoforza schierarmi da un lato e su questo aspetto credo di essere dal lato giusto.
    [B]Lorenzo Smeraldi : [/B]le migliori idee sono sempre quelle che vengono realizzate

  4. #11304
    Uragano L'avatar di zione
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Citazione Originariamente Scritto da FunMBnel Visualizza Messaggio
    En passant... Mi è piaciuta moltissimo l'ultima correzione, rispetto alle voci, della manovra: niente aumento della tassazione sulle rendite finanziarie (al 22% eh... Roba da super_leninisti_anti_banche...) sostituita da un aumento dell'imposta di bollo sul deposito titoli. Insomma... Da una cosa vagamente progressiva ad una che colpisce a tappeto in modo regressivo.

    Alla fine tale imposta di bollo e' praticamente una patrimoniale annuale sulla ricchezza finanziaria: non lo dite ai miei clienti ma non e' che mi dipiaccia piu' di tanto, eh....

    Peraltro sono rimaste ancora escluse alcune tipologie di polizze vita ramo I (anche gestioni separate, x intenderci): mi attendo un futuro (immediato) piuttosto roseo x tali prodotti, cosa comunque gia' in atto in questo ultimo anno ad esempio !



    Fabio Pozzoni (Socio Fondatore MeteoNetwork)

    I miei dati Meteo in real time su MyMnwPro, CML e WU

    E' meglio essere ottimisti ed aver torto piuttosto che pessimisti ed aver ragione Albert Einstein
    ______________________________
    Ciao Alessandro......

  5. #11305
    Uragano
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Forse riusciamo a levarcela dalle balle:

    Citazione Originariamente Scritto da Repubblica
    Alitalia, i dubbi di Unicredit e Intesa

    I verbali dell'assemblea: "Non garantiti i 200 milioni di prestiti "


    ETTORE LIVINI


    MILANO - Lo spettro degli aerei a terra. I conti in caduta libera («i risultati 2013 sa-ranno peggiori del previsto»). I forni tori («i rapporti sono tesissimi») pronti a bloccare l'attività. Le perplessità di Intesa e Unicre-dit («ci hanno scritto una
    lettera, i 200 mi-lioni di prestiti non sono garantiti»). Se mai ci fossero stati dubbi sulla gravità della si-tuazione di Alitalia, le 128 pagine di verba-le dell'assemblea fiume che ha dato l'ok al piano di salvataggio da 500 milioni, sono la fotografia
    più fedele del drammatico stato di salute dell'ex compagnia di bandiera. A scattarla-alle 2.55 di mattina di martedì 15 nella Palazzina Uffici del quartier genera-le - è l'amministratore delegato in perso-na Gabriele Del Torchio: «Quest'anno per-deremo
    molto di più delle nostre stime -racconta ai soci esausti dopo 12 ore di cda -. Le vendite hanno registrato un progres-sivo deterioramento, anche per il timore di un blocco dell'attività. I rapporti con alcu-ni partner strategici sono tesissimi e
    ri-schiamo di fermare gli aerei». Servono i soldi. Tanti e almeno un po' in tempi brevissimi («entro ottobre per argi-nare la crisi di illiquidità», mette a verbale il collegio sindacale). E in attesa di convin-cere Air France a fare la sua parte, il vero
    problema - come emerge dai documenti esaminati da Repubblica- sono i dubbi di Piazza Cordusio e di Ca' de Sass. Ad an-nunciarlo agli azionisti è l'avvocato Sergio Erede: «Ci è arrivata una lettera di Intesa e Unicredit che contesta la rappresentazio-ne
    data da Alitalia sulla loro disponibilità a erogare nuove linee di credito», dice nel gelo collettivo. I due istituti sosterranno la ricapitalizzazione, continua, ma « saranno disposte a esaminare un incremento della loro esposizione (vale a dire i200
    milioni di finanziamenti necessari a evitare il crac, ndr) solo dopo aver preso conoscenza del piano industriale e i suoi fabbisogni finan-ziari e purché siano fornite garanzie ade-guate». A leggere i conti al 30 giugno consegnati agli azionisti c'è da
    capire la loro pruden-za. Senza i 150 milioni di plusvalenza ga-rantiti dalla rivalutazione delle Mille Mi-glia, Alitalia avrebbe perso nei primi sei mesi dell'anno molti soldi di più. Anche perché una controllata irlandese (la Chal-ley) e Cai First sono
    state svalutate per un'ottantina di milioni. I debiti lordi sono aumentati di 500 milioni a 1,98 miliardi. Le banche, con sospetta preveggenza, sono riuscite a tagliare la loro esposizione da 411 milioni a 270, minacciando con ogni probabilità di chiudere
    i rubinetti del cre-dito. Mentre alle stelle sono andati i debiti coni fornitori, saliti da 490 a 666 milioni. Il taglio ai voli ha consentito di risparmiare 18 milioni di carburante, ma non è basta-to a compensare l'impennata dei costi per il leasing
    degli aerei, salito da 190 a 220 mi-lioni dopo la vendita di buona parte dei ve-livoli della flotta. A130 giugno-è scritto ne-ro su bianco - volavano con la livrea Alita-lia «114 aeromobili operativi dei quali set-te di proprietà». Tutti, tra l'altro,
    ipotecati. A verbale va pure la nuova composizio-ne azionaria dopo la conversione in capi-tale dei 95 milioni di prestito sottoscritti da alcuni soci a gennaio. Air France è ferma al 25%. Intesa è salita dall'8,8% al 13,1%, Manda dall'8,8% al 12,5%,
    l'Immsi di Ro-berto Colaninno dal 7% al 10,2%. Asorpre-sa hanno messo altri soldi pure i Riva (il prestito risale a febbraio, quando i loro be-ni personali non erano stati sequestrati) che firmando un assegno di 15 milioni so-no i secondi azionisti - i
    primi italiani - di Alitalia con i115,1%. La strada per il salvataggio, è quello che emerge dai documenti, sarà ancor più dif-ficile e in salita del previsto. Allo stato nel-le casse del gruppo dovrebbero essere ar-rivati 65 milioni anticipati da In
    tesa,Atlan -da e da Colaninno. Intesa e Unicredithan -no detto sì a mettere 100 milioni per l'e-ventuale inoptato dell'aumento di capita-le, mentre 75 li spenderebbero le Poste. Resta da convincere Air France. E pure i due istituti di credito i cui 200
    milioni sono una conditio sine qua non per il successo dell'operazione. Per farlo serve un piano industriale credibile (sarebbe il quarto in quattro anni) entro due-tre settimane. Il conto alla rovescia è iniziato.


  6. #11306
    Burrasca L'avatar di Ciccio Scozzese
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Citazione Originariamente Scritto da NoSync Visualizza Messaggio
    Forse riusciamo a levarcela dalle balle:
    pare che anche in Europa stiano cominciando a drizzare le antenne, specie dopo la segnalazione dell'IBL.
    "Se le sciocchezze fossero materia imponibile, alcuni personaggi subirebbero aliquote confiscatorie"

    Ciao Tub.

  7. #11307
    Uragano
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Intanto dalle ultime notizie sale a 22 il numero di aerei a terra e a 2000 il numero di esuberi. Dai che è la volta buona.


  8. #11308
    Uragano L'avatar di FunMBnel
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Eh sì... Più passa il tempo e più la genialata del 2008 si sta manifestando in tutto il suo splendore...
    Quanto mi secca avere (quasi) sempre ragione.
    Neutrofilo, normofilo, fatalistofilo: il politically correct della meteo
    27/11: fuori a calci i pregiudicati. Liberazione finalmente.

  9. #11309
    Uragano
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Sulla porcata del 2008 non commento, ma i problemi di Alitalia sono nati tra il 97 e il 2000 per la mancata fusione con KLM.

    Se Alitalia fallisce e SE (maiuscolo) si decidono finalmente a dare un calcio in culo a Linate per la Lombardia in particolare sarebbe una gran botta di vita, ma in generale per l'intero sistema paese. Dita incrociate e stiamo a vedere.


  10. #11310
    Vento moderato L'avatar di virganevosa
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    confidiamo in Cottarelli, altrimenti prepariamoci ad altri 10miliardi di tasse in un triennio per mantenere sto bidone di Paese\fp\

    Intanto la regione del Bengodi non conosce tagli:
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