Vedo che non sono l'unico ad avere qualche perplessità a riguardo.
Siamo qui a pensare che potendo fare un po' di debito in più staremmo divinamente dimenticando anni in cui facevamo debito a valanga e francamente non mi pare che si vivesse "alla scandinava". \as\
Se uno mi dicesse:"potremmo fare un 4.5% invece del 3% e usare quell' 1.5% per stimolare il paese in questo e quest'altro modo (ammesso e non concesso che gli investimenti statali siano sempre la panacea di tutti i mali)", potrei anche essere d'accordo.
Ma visto il nostro invidiabile background di spese inutili e inefficaci perchè mai dovremmo diventare degli illuminati gestori della cosa pubblica?
Allo stesso modo, se avessimo provato tutte le vie possibili per cambiare il nostro stato rimanendo entro il 3% senza alcun risultato e pretendessimo di provare "l'ultima carta" mi starebbe bene. Visto però che non abbiamo fatto un'emerita fava (salvo un paio di cose fatte dal precedente governo) per davvero cambiare l'organizzazione del nostro stato perchè mai un paio di punti in più di deficit/PIL dovrebbero risollevarci dal pantano in cui siamo? O perchè mai dovrebbero chiudere un occhio?
"Se le sciocchezze fossero materia imponibile, alcuni personaggi subirebbero aliquote confiscatorie"
Ciao Tub.
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Certo. Perchè il modo in cui governata l'Europa è, direttamente o meno, frutto delle idee di tali capoccioni, che Irlanda (forse) a parte stanno portando a risultati sottozero, dato che anche i Paesi che stanno meno peggio non navigano certo nell'oro. Severi aggiustamenti fiscali e di bilancio come quelli richiesti improvvisamente negli ultimi anni a tutta Europa non vanno certo fatti in anni di recessione nera...
Questo non significava certo lasciare andare alla deriva i bilanci o chiudere gli occhi sul debito...ma era ed è stato da folli pretendere aggiustamenti di bilancio da 80-100 milardi in 4 anni, in piena recessione, dopo che nei 10 anni precedenti i vincoli erano molto più allentati...!
Ultima modifica di Matteo C.; 19/11/2013 alle 10:09
Non hai capito la domanda mi sa...
Provo a dirlo diversamente: il fatto che io abbia criticato la tua posizione sui capoccioni o alcune osservazione sprezzanti sul mondo accademico o un articolo di un blog scritto alla cdc (come il 90% delle robe che si leggono su internet, ecco a voi il lato oscuro della libertà digitale...) non implica che tutto va bene madama la marchesa, i ristoranti sono pieni e i voli overbooked fino al 2050.
Ergo continuo a non capire il sillogismo.
Neutrofilo, normofilo, fatalistofilo: il politically correct della meteo
27/11: fuori a calci i pregiudicati. Liberazione finalmente.
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Il sillogismo è dato dal fatto che io dò la colpa dell'errata modalità di attacco alla crisi anche alle teorie di suddetti capoccioni, alla base delle scelte politico-economiche europee degli ultimi anni (vedi i limiti assurdi di deficit o debito di cui sopra).
Le mie osservazioni sprezzanti al mondo accademico restano, sono confermate e te le spiego dicendo che lo vedo in assoluto come un qualcosa di totalmente "altro" rispetto alla realtà vera di tutti i giorni. Fatta eccezione per alcune branche per loro natura più pratiche (medicina o farmacia ad es), per il resto, ad esempio in economia, è tutto un rincorrersi di teorie su teorie, grafici e modelli, applicati solo in un secondo momento alla realtà. Il problema è che nel mondo degli ermellini o dei "saggi" 2+2 fa sempre 4, in quello reale ci sono variabili che non vengono considerate. Esempio: chi, a livello comunitario, fa uscire periodicamente quegli sprezzantissimi "report" sulla situazione economica dei vari paesi, li conclude sempre con i "consigli" di politica economica. Quasi mai manca quello di aumentare l'IVA: lorsignori, da buoni teorici libreschi, calcolano che se il gettito totale è, che so, 100 miliardi, e ad un paese serve trovarne altri 3, basta aumentare l'IVA del 3%; nella realtà vera, invece, a seguito di un aumento i consumatori tenteranno di risparmiare e ridurre le spese (deprimendo ancor più l'economia), oppure chi già faceva nero o "chiedeva" di pagare in nero aumenterà questa propensione, dovendo e "volendo" risparmiare. Risultato? Invece di un aumento di gettito di 3 miliardi, il gettito stesso cala di 2. Capito l'esempio?![]()
Ultima modifica di Matteo C.; 19/11/2013 alle 11:47
Ci son capoccioni e capoccioni visto che per fortuna non tutti la pensano nello stesso modo e non tutto il mondo cammina nello stesso modo.
Sul fatto che un limite sia assurdo ne possiamo discutere. Assolutismi decontestualizzati hanno elevata probabilità di essere errati.
Affermazione banale nonchè errata.
Secondo te i vari decision maker (pubblici e privati) da dove vengono?
E d'altra chi le deve prendere le decisioni se non coloro che sono in possesso dei mezzi per prenderle consapevolmente.
Che poi nonostante questo le strade intraprese non portino dove si sperava all'inizio è la scoperta dell'acqua calda. Ma che non mi si venga a raccontare che una scelta consapevole sia peggiore di una di chi non ha la più pallida idea di ciò che maneggia...
In realtà funziona così ovunque.
Anche nella medicina e nella farmacia.
Funziona così a Google e alla Volkswagen: prima ci sono le teorie e i grafici e alla fine il prodotto o il servizio.
Ovunque nelle realtà che funzionano, s'intende.
Ma secondo te nei famosi report di politica economica (che andrebbero criticati per le misure proposte DOPO che sono stati messi in pratica per filo e per segno e non dopo averne presa solo la parte che fa comodo...) si consiglia solo di aumentare l'IVA? Perchè tutti i capoccioni del mondo sanno perfettamente che l'aumento di pressione fiscale è recessivo. D'altra parte tutti i capoccioni del mondo, tranne quelli italiani, greci e qualche altro, sanno anche che i debiti vanno ripagati.
Ma tornando ai citati report, secondo te in fase recessiva questi consigliano inasprimenti della pressione fiscale? O magari lo spostamento di imposte? Io di sti consigli che dicano di aumentare le tasse in un Paese, il nostro, che ha già una delle pressioni fiscali reali (figuriamoci quella teorica...) più alte del mondo non ne leggo poi così tanti.
Ma leggi di tagliare le tasse sul lavoro. Leggo di sposrtarle sulle rendite, a cominciare da quelle immobiliari; e sui consumi alla fine della catena.
Forse non sarebbe male se i policy maker, specie quelli nostrani, i capoccioni provenienti dal mondo accademico in campo economico li ascoltassero, almeno ogni tanti. Ma si sa che da noi il ciarlatano che con uno schiocco di dita sistema problemi che ci trasciniamo da decenni fa molto più figo... Chissà come mai i problemi si trascinano da decenni...![]()
Neutrofilo, normofilo, fatalistofilo: il politically correct della meteo
27/11: fuori a calci i pregiudicati. Liberazione finalmente.
Beh in medicina ad esempio le cose vanno diversamente, dato che dopo la laurea hai 5 anni di specializzazione e lavori in ospedale a contatto con la realtà lavorativa che avrai poi di fronte; in farmacia, prima di somministrare un farmaco ad un paziente si fanno le prove in laboratorio e spesso anche sulle cavie, per vederne gli effetti.
E' vero che nei report si parla spesso di spostamento di tasse più che di aumento, questo sì; però è pur vero che (frase fatta, me ne rendo conto), le istituzioni europee chiedono sempre e non danno mai. Ricordi il terremoto nella tua Emilia? Ti pare accettabile che nemmeno di fronte ad una catastrofe del genere ci abbiano accordato di deviare dal cosiddetto "risanamento" per avere un po' più di risorse da destinare a quei poveri cittadini? No, niente, le tasse e i vincoli non hanno subito alcuna flessibilità, nemmeno di fronte ad una situazione così eccezionale, tant'è che è solo grazie a tagli di spesa e aumento di accise sulla benzina che si è trovato qualche denaro per far fronte all'emergenza. Ecco, io queste ottusità le ritengo inaccettabili: se sfori dello 0,1%, subito manovra correttiva; se capita una catastrofe, caz*i tuoi. Bell'Europa.
Invece i modelli economici o meteorologici (giusto per rimanere vicini a noi) non vengono testati sui dati reali (credo si chiami reforecast, ma potrei sbagliare) prima di essere distribuiti...
Frase fatta sì: in Europa, come in Italia, c'è gente che paga più di quel che riceve (e sono i più ricchi e meglio amministrati) e chi riceve più di quel che paga.
Lasciando per un attimo perdere le aberrazioni nostrane, è un principio sacrosanto.
A parte che un aiuto europeo è stato definito da subito, preoccuparsi dell'Europa quando all'interno dei confini restano bloccati a tempo indeterminato i soldi delle sottoscrizioni o vengono richieste IMU e bollette per edifici crollati mi pare grottesco.
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Dato che qui si parla d'Europa, mi preoccupo invece dell'Europa. Non parlavo di aiuti in senso economico (che poi ammontano a 650 milioni di euro, una cifra da capogiro direi) ma proprio di approccio al problema. In una situazione come quella la primissima cosa da fare sarebbe stato concedere di non far pesare sul debito e sul deficit i necessari interventi a favore delle popolazioni e della ricostruzione: è un principio umano, prima che economico. E invece nulla, tutti a continuare a fare i calcoli sugli 0,1% e noi, in pratica, lasciati soli a trovare il modo di intervenire. Per me è una cosa aberrante, poi se voi/tu la pensate in modo diverso, liberi di farlo.
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