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  1. #11691
    Vento moderato L'avatar di Matteo C.
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Concordo pure io con Fabio. Nella situazione economica europea attuale, auspicare esultanti che la Germania o i suoi fratellini (Finlandia, Paesi Bassi...) ci martellino a sangue è come tagliarsi i c. per fare dispetto alla moglie, scusate...
    P.S....che poi i due paesi sopracitati tanto virtuosi non sono, dato che la prima si è vista bocciare la legge finanziaria come noi e i secondi sono da tempo alle prese con deficitr fuori controllo...)

  2. #11692
    Josh
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Citazione Originariamente Scritto da Matteo C. Visualizza Messaggio
    Concordo pure io con Fabio. Nella situazione economica europea attuale, auspicare esultanti che la Germania o i suoi fratellini (Finlandia, Paesi Bassi...) ci martellino a sangue è come tagliarsi i c. per fare dispetto alla moglie, scusate...
    P.S....che poi i due paesi sopracitati tanto virtuosi non sono, dato che la prima si è vista bocciare la legge finanziaria come noi e i secondi sono da tempo alle prese con deficitr fuori controllo...)
    Diciamo che non sono impeccabili ma certamente non possiamo paragonarli a noi,che abbiamo infognato le generazioni venute e a venire(io fra i venuti della prima ora)a suon di debito pubblico e di ingessamenti degni dell'economia pianificata dell'URSS.
    E li rimpiangiamo pure,vedi recente intervista a Bagnai ad Uno Mattina,roba da sentir dire che la scala mobile è da rimpiangere e che bisogna tornare a prima del pacchetto Treu.

  3. #11693
    Burrasca L'avatar di Ciccio Scozzese
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Citazione Originariamente Scritto da Josh Visualizza Messaggio
    Concordo su questa tua perplessità,avallata anche dalla ns.storia(recente e meno recente).Ma credo che Fabio abbia ragione.
    Guardate che la mia provocazione non è assolutamente in contraddizione con quello che dice Fabio, anzi.
    Posto che certi criteri studiati per situazioni ormai incomparabili a quella odierna andrebbero rivisti, io temo che la nostra allergia al rispetto delle regole prevarrebbe ancora una volta.
    E ripeto che non c'è nessuna ovvia causalità tra il poter fare due punti in più di deficit e lo stare tutti un filino meglio. In teoria potremmo benissimo buttare via quei 2 punti per cose che non servono minimamente al paese, e questo non è mai enfatizzato.
    "Se le sciocchezze fossero materia imponibile, alcuni personaggi subirebbero aliquote confiscatorie"

    Ciao Tub.

  4. #11694
    Uragano
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Citazione Originariamente Scritto da Ciccio Scozzese Visualizza Messaggio
    Non hai colto. Temo sia proprio quello il punto. Non vedo una sincera presa di coscienza da parte delle forze politiche del fatto che si debba spendere in un determinato modo non solo perchè ce lo impone qualcuno ma perchè altrimenti la cosa diventa insostenibile.
    All'atto pratico, anche ci fosse permesso il 5%, siamo sicuri che quei 2 punti percentuali in più li useremmo per misure davvero studiate per risollevare il paese oppure continueremmo a spenderli in modo totalmente inefficace (come abbiamo fatto negli ultimi 40 anni)?
    Io sono sicuro. La seconda.


  5. #11695
    Uragano L'avatar di zione
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Citazione Originariamente Scritto da NoSync Visualizza Messaggio
    Io sono sicuro. La seconda.
    Io, da ottimista a prescindere mi lascio almeno il beneficio del dubbio.....





    Fabio Pozzoni (Socio Fondatore MeteoNetwork)

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    E' meglio essere ottimisti ed aver torto piuttosto che pessimisti ed aver ragione Albert Einstein
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    Ciao Alessandro......

  6. #11696
    Uragano L'avatar di FunMBnel
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Citazione Originariamente Scritto da Matteo C. Visualizza Messaggio
    Poi ripeto, se voi siete contenti di come sono governate le cose oggi in Europa, buon per voi.
    Dalla critica "ai capoccioni" o alla citazioni di articoli di blog scritti tanto per guadagnare qualche click come siamo arrivati al "se siete contenti di come è governata l'Europa buon per voi"?
    Neutrofilo, normofilo, fatalistofilo: il politically correct della meteo
    27/11: fuori a calci i pregiudicati. Liberazione finalmente.

  7. #11697
    Uragano L'avatar di FunMBnel
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Citazione Originariamente Scritto da Matteo C. Visualizza Messaggio
    Il boom economico, tanto per dire, è stato (in media) messo in pratica da imprenditori con la terza media o poco più
    Estigrandissimipiselloni... Devi ricostruire un Paese raso al suolo da una guerra e attraversi un boom a 2 cifre per vent'anni... Vorrei pure vedere.
    Pensa che sono anni e anni che pure in Cina crescono a 2 cifre e la loro percentuale di laureati sul totale della popolazione è sicuramente bassissima.

    Citazione Originariamente Scritto da Matteo C. Visualizza Messaggio
    non certo da plurilaureati con master in mezzo mondo. Non è necessario avere dieci lauree per essere utile al mondo o per considerare di successo la propria vita
    Che non sia necessario avere 10 lauree per realizzarsi è sicuramente vero. Così come è vero che si sta meglio in casa vestiti con 20° piuttosto che fuori nudi con -30°.
    Ma basta confrontare l'andamento dei Paesi che hanno più a lungo e in maggiore quantità investito nell'istruzione con quelli che invece non lo hanno fatto per mettere la parole fine a 'sta diatriba surreale.
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  8. #11698
    Uragano L'avatar di FunMBnel
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Citazione Originariamente Scritto da Ciccio Scozzese Visualizza Messaggio
    All'atto pratico, anche ci fosse permesso il 5%, siamo sicuri che quei 2 punti percentuali in più li useremmo per misure davvero studiate per risollevare il paese oppure continueremmo a spenderli in modo totalmente inefficace (come abbiamo fatto negli ultimi 40 anni)?
    Sicuro come la morte che troveremmo la maniera di finanziare a suon di spesa pubblica qualche minchiata invece di massacrare cuneo fiscale e/o IRAP (o magari iniziare a pensare ad ammortizzatori sociali moderni).
    Neutrofilo, normofilo, fatalistofilo: il politically correct della meteo
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  9. #11699
    Uragano L'avatar di Friedrich 91
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Citazione Originariamente Scritto da Matteo C. Visualizza Messaggio
    Concordo pure io con Fabio. Nella situazione economica europea attuale, auspicare esultanti che la Germania o i suoi fratellini (Finlandia, Paesi Bassi...) ci martellino a sangue è come tagliarsi i c. per fare dispetto alla moglie, scusate...
    P.S....che poi i due paesi sopracitati tanto virtuosi non sono, dato che la prima si è vista bocciare la legge finanziaria come noi e i secondi sono da tempo alle prese con deficitr fuori controllo...)
    Allora...stando ai dati diffusi sul sito della BCE la Finlandia, dal 1997 in avanti è SEMPRE stata all'interno dei parametri di Maastricht, che prevedono l'ormai famoso limite del 3% di deficit; non solo, dal 1998 al 2008, il paese ha sempre generato surplus di bilancio al lordo degli interessi (quindi avanzi primari anche più alti). Quindi i finlandesi, a oggi il Paese in assoluto migliore come finanze pubbliche nella storia dell'EUro-zona, qualche motivo per parlare ce l'avrebbero anche.

    ECB: ECB Fiscal Dashboard

    Complessivamente anche l'Olanda non è andata tanto fuori dai parametri di Maastricht, anche se è stata meno "virtuosa" dei finnici, come si può evincere sempre da tale sito. Con l'avvento della crisi del 2008 però hanno iniziato a sforare pure loro.

    I tedeschi invece, e qua ti do stra ragione, hanno ben poche ragioni per chiedere agli altri di migliorare le finanze pubbliche e non fare deficit, visto che il tanto osannato rigore germanico è in realtà una bufala bella e buona a vedere i dati: dal 2001 a oggi la Germania è infatti risultata dentro il tetto del 3% di deficit, solo ed esclusivamente nel 2006, 2007,2008, 2011 e 2012 (oltre al 2013). Per ben 5 anni filati (2001-2005) la Germania è stata sotto tale tetto e nessuno ha osato fiatare ovviamente.
    «L'Italia va avanti perché ci sono i fessi. I fessi lavorano, pagano, crepano. Chi fa la figura di mandare avanti l'Italia sono i furbi, che non fanno nulla, spendono e se la godono» (Giuseppe Prezzolini, 1921)

  10. #11700
    Uragano L'avatar di Friedrich 91
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Citazione Originariamente Scritto da FunMBnel Visualizza Messaggio
    Estigrandissimipiselloni... Devi ricostruire un Paese raso al suolo da una guerra e attraversi un boom a 2 cifre per vent'anni... Vorrei pure vedere.
    Pensa che sono anni e anni che pure in Cina crescono a 2 cifre e la loro percentuale di laureati sul totale della popolazione è sicuramente bassissima.
    Non solo: non dimentichiamo che in quel momento non serviva certo ingegnarsi e inventare chissà che cosa per avere un vantaggio competitivo sull'export, visto che l'Italia così come Giappone e Germania avevano salari fra i più bassi al mondo. Quando hai salari bassi e tante risorse da sfruttare (leggi: ricostruzione), non ci vuol certo un Einstein dell'economia per avere una forte crescita .

    Citazione Originariamente Scritto da FunMBnel Visualizza Messaggio
    Che non sia necessario avere 10 lauree per realizzarsi è sicuramente vero. Così come è vero che si sta meglio in casa vestiti con 20° piuttosto che fuori nudi con -30°.
    Ma basta confrontare l'andamento dei Paesi che hanno più a lungo e in maggiore quantità investito nell'istruzione con quelli che invece non lo hanno fatto per mettere la parole fine a 'sta diatriba surreale.
    Qui non posso che quotare. O la capiamo una volta per tutte che avere una popolazione fortemente istruita e competente è fondamentale oggi, nel momento in cui il settore trainante dell'economia non può più essere giocoforza l'industria bensì il terziario, oppure non se ne esce.

    Anche se in questo senso, il problema principale non è quello di quanto si investe ma di come si investe, e non esiterei due secondi a dire che il ns. modo di investire i soldi nell'istruzione, come in tanti altri settori, è prima di tutto inefficiente (x dirne una: troppi atenei, troppe sedi distaccate, tanto numero ma poca qualità).
    «L'Italia va avanti perché ci sono i fessi. I fessi lavorano, pagano, crepano. Chi fa la figura di mandare avanti l'Italia sono i furbi, che non fanno nulla, spendono e se la godono» (Giuseppe Prezzolini, 1921)

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