Concordo pure io con Fabio. Nella situazione economica europea attuale, auspicare esultanti che la Germania o i suoi fratellini (Finlandia, Paesi Bassi...) ci martellino a sangue è come tagliarsi i c. per fare dispetto alla moglie, scusate...
P.S....che poi i due paesi sopracitati tanto virtuosi non sono, dato che la prima si è vista bocciare la legge finanziaria come noi e i secondi sono da tempo alle prese con deficitr fuori controllo...)
Diciamo che non sono impeccabili ma certamente non possiamo paragonarli a noi,che abbiamo infognato le generazioni venute e a venire(io fra i venuti della prima ora)a suon di debito pubblico e di ingessamenti degni dell'economia pianificata dell'URSS.
E li rimpiangiamo pure,vedi recente intervista a Bagnai ad Uno Mattina,roba da sentir dire che la scala mobile è da rimpiangere e che bisogna tornare a prima del pacchetto Treu.
Guardate che la mia provocazione non è assolutamente in contraddizione con quello che dice Fabio, anzi.
Posto che certi criteri studiati per situazioni ormai incomparabili a quella odierna andrebbero rivisti, io temo che la nostra allergia al rispetto delle regole prevarrebbe ancora una volta.
E ripeto che non c'è nessuna ovvia causalità tra il poter fare due punti in più di deficit e lo stare tutti un filino meglio. In teoria potremmo benissimo buttare via quei 2 punti per cose che non servono minimamente al paese, e questo non è mai enfatizzato.
"Se le sciocchezze fossero materia imponibile, alcuni personaggi subirebbero aliquote confiscatorie"
Ciao Tub.
Neutrofilo, normofilo, fatalistofilo: il politically correct della meteo
27/11: fuori a calci i pregiudicati. Liberazione finalmente.
Estigrandissimipiselloni... Devi ricostruire un Paese raso al suolo da una guerra e attraversi un boom a 2 cifre per vent'anni... Vorrei pure vedere.
Pensa che sono anni e anni che pure in Cina crescono a 2 cifre e la loro percentuale di laureati sul totale della popolazione è sicuramente bassissima.
Che non sia necessario avere 10 lauree per realizzarsi è sicuramente vero. Così come è vero che si sta meglio in casa vestiti con 20° piuttosto che fuori nudi con -30°.
Ma basta confrontare l'andamento dei Paesi che hanno più a lungo e in maggiore quantità investito nell'istruzione con quelli che invece non lo hanno fatto per mettere la parole fine a 'sta diatriba surreale.![]()
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Allora...stando ai dati diffusi sul sito della BCE la Finlandia, dal 1997 in avanti è SEMPRE stata all'interno dei parametri di Maastricht, che prevedono l'ormai famoso limite del 3% di deficit; non solo, dal 1998 al 2008, il paese ha sempre generato surplus di bilancio al lordo degli interessi (quindi avanzi primari anche più alti). Quindi i finlandesi, a oggi il Paese in assoluto migliore come finanze pubbliche nella storia dell'EUro-zona, qualche motivo per parlare ce l'avrebbero anche.
ECB: ECB Fiscal Dashboard
Complessivamente anche l'Olanda non è andata tanto fuori dai parametri di Maastricht, anche se è stata meno "virtuosa" dei finnici, come si può evincere sempre da tale sito. Con l'avvento della crisi del 2008 però hanno iniziato a sforare pure loro.
I tedeschi invece, e qua ti do stra ragione, hanno ben poche ragioni per chiedere agli altri di migliorare le finanze pubbliche e non fare deficit, visto che il tanto osannato rigore germanicoè in realtà una bufala bella e buona a vedere i dati: dal 2001 a oggi la Germania è infatti risultata dentro il tetto del 3% di deficit, solo ed esclusivamente nel 2006, 2007,2008, 2011 e 2012 (oltre al 2013). Per ben 5 anni filati (2001-2005) la Germania è stata sotto tale tetto e nessuno ha osato fiatare ovviamente.
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«L'Italia va avanti perché ci sono i fessi. I fessi lavorano, pagano, crepano. Chi fa la figura di mandare avanti l'Italia sono i furbi, che non fanno nulla, spendono e se la godono» (Giuseppe Prezzolini, 1921)
Non solo: non dimentichiamo che in quel momento non serviva certo ingegnarsi e inventare chissà che cosa per avere un vantaggio competitivo sull'export, visto che l'Italia così come Giappone e Germania avevano salari fra i più bassi al mondo. Quando hai salari bassi e tante risorse da sfruttare (leggi: ricostruzione), non ci vuol certo un Einstein dell'economia per avere una forte crescita.
Qui non posso che quotare. O la capiamo una volta per tutte che avere una popolazione fortemente istruita e competente è fondamentale oggi, nel momento in cui il settore trainante dell'economia non può più essere giocoforza l'industria bensì il terziario, oppure non se ne esce.
Anche se in questo senso, il problema principale non è quello di quanto si investe ma di come si investe, e non esiterei due secondi a dire che il ns. modo di investire i soldi nell'istruzione, come in tanti altri settori, è prima di tutto inefficiente (x dirne una: troppi atenei, troppe sedi distaccate, tanto numero ma poca qualità).![]()
«L'Italia va avanti perché ci sono i fessi. I fessi lavorano, pagano, crepano. Chi fa la figura di mandare avanti l'Italia sono i furbi, che non fanno nulla, spendono e se la godono» (Giuseppe Prezzolini, 1921)
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