La colpa è anche tua che a tuo figlio hai dato i soldi, o meglio il tuo atto diventa colposo nel momento in cui vieni a conoscenza del fatto che tuo figlio utilizza quei soldi per scopi differenti rispetto a quanto ti aspettavi e tu continui a dargliene...a meno che non convenga anche a te che tuo figlio li spenda così.
Prendendo ad esempio sempre noi poveri italiani, se decenni di svalutazione competitiva son sempre serviti per mantenere/alimentare un sistema paese storicamente poco virtuoso, incline a sedersi sugli allori e vivere di sussidi/caste/ecc..., perchè mai il trade-off svalutazione competitiva / bassi tassi d'interesse dovrebbe riuscire ad invertire una caratteristica innata e da sempre presente nel dna degli italiani, quella di non comprendere la maggior importanza del futuro rispetto al presente?
Non è una novità post-euro che i paesi, oggi periferici, fossero delle realtà socio-economiche poco credibili sotto il profilo socio/politico. I "vantaggi" competitivi che il sistema paese otteneva con una svalutazione potevano essere veicolati verso quel processo riformatorio del sistema di cui tanto si parla, ma l'Italia non lo faceva. Perchè avrebbe dovuto farlo con il "vantaggio" derivante dai tassi d'interesse? Perchè un paese che nella storia da sempre ha mostrato di essere inaffidabile avrebbe dovuto improvvisamente cambiare?
Forse, in un mercato globale sempre più finanziarizzato, un paese come l'italia, appartenente ad un'area economica in competizione con USA e paesi emergenti, cominciava ad infastidire la finanza europea e da qui l'esigenza di creare l'euro quale valuta in grado di competere nel processo di finanziarizzazione dell'economia globale.
Fatico a credere che le motivazioni che hanno portato all'introduzione dell'euro fossero di natura non-finanziaria cioè faccio fatica a credere alla tesi che l'euro nasca come opportunità data alle economie reali dei paesi "strong" di avere una moneta meno forte rispetto alle proprie valute nazionali (una sorta di vantaggio competitivo di natura svalutativa) e opportunità per i paesi "weak" di avvantaggiarsi di tassi d'interesse più bassi.
Credo piuttosto che le motivazioni siano da ricercare nell'imposizione di un modello economico globale sempre più orientato verso la finanziarizzazione e terziarializzazione dell'economia.
Dopo un decennio di Euro emergono fatti certi ... i paesi che storicamente son sempre stati "cicale" lo sono ancora e il fatto che l'euro potesse invertire tale natura è, alla luce dei fatti, un'utopia. Ma ripeto, già lo si sapeva che non avrebbe funzionato per questo scopo perchè le selvaggie svalutazioni competitive delle valute nazionali si sapeva bene a cosa servivano così come si sa bene a cosa serve il vantaggio finanziario derivante dall'euro ... a mantenere un sistema autoreferiziale, circolare, di caste e quant'altro, tutto tranne che a favore dell'economia reale.
Il problema dell'area euro, prima che economico-finanziario, è culturale. Forse bisognava approcciare ad un'unificazione seguendo strade differenti non di certo fornendo alle "caste" uno strumento per certi versi alternativo alla svalutazione competitiva.
Come se ne esce fuori? Con l'uscita dall'Euro e il ritorno alla svalutazione? Con la permanenza nell'Euro? Onestamente non lo so, il beneficio del dubbio penso sia onesto avercelo. Unica cosa che so è che il cambiamento deve avvenire nei confronti del sistema socio/politico perchè come insegna la Grecia, oramai, o nell'euro o fuori dall'euro il risultato sembra lo stesso.
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Ultima modifica di CausaEffetto; 27/02/2014 alle 14:43
[B]Lorenzo Smeraldi : [/B]le migliori idee sono sempre quelle che vengono realizzate
Ma non è questione di sovvertire i principi di responsabilità.E' questione che, molto semplicemente, avere un'unica moneta per un Paese somaro come il nostro e al contempo ad esempio la Finlandia (che dagli anni '90 ad oggi è sempre stato il Paese con le finanze pubbliche più solide, anche ben di più della stessa Germania, che invece quando serviva sfondò il tetto del 3% senza farsi troppe pare), è qualcosa di inconcepibile dal lato economico e se ne può rendere conto chiunque si interroghi due secondi su cosa rappresenti la moneta, cioè un mezzo di scambio.
Il valore della moneta di uno Stato rappresenta la sua ability to pay, cioè la sua solidità patrimoniale e strutturale. Per cui per avere una moneta unica come l'Euro è necessaria una condizione: che gli Stati membri di tale area valutaria abbiano economie più o meno allineate, inserite sullo stesso binario. Se gli Stati sono tutti più o meno nella stessa barca, allora si può effettivamente creare una moneta comune, ma diversamente - se non è così - non fai altro che distorcere il mercato e creare bolle speculative sui titoli di Stato dei Paesi più deboli o meno competitivi. Perchè l'investitore vede il prezzo del titolo di Stato più basso rispetto a quello che potrebbe essere (dato che sta all'interno di una moneta più forte delle sue capacità). Al contempo l'incentivo che arriva alla classe politica è: "siamo dentro all'Euro, ce l'abbiamo fatta, da qua non ci toglierà più nessuno, possiamo sederci in santa pace e fare una bella briscola, altrochè riforme."
Ora: io magari sovverto il principio di responsabilità, ma voi fate un grosso errore quando mettete da parte gli incentivi. L'economia intera è basata prima di ogni altra cosa sugli incentivi e sottovalutarli come fai te o tutti voi europeisti al midollo è un errore non da poco. Con questo non voglio dire che l'Euro non si sarebbe mai dovuto fare, ma che semplicemente il momento non era opportuno. Le economie europee nel 2001 erano troppo disallineate per permetterlo. In questo senso un plauso va a Kohl, che come hai scritto te (però a questo punto ti devi decidere perchè prima dici che Kohl aveva ragione poi fai marcia indietro
) aveva avuto non dico l'intuizione perfetta nel lasciare fuori Italia, Portogallo e Grecia, ma comunque aveva più di tutti afferrato questo concetto (e non gli si è dato ascolto, perchè tanto un Euro è per tutti...
\fp\).
Osi forse dire che i tassi non rappresentano l'attuale situazione dell'Italia? Che ci sia qualcos altro (tipo le garanzie illimitate della BCE) a influire sul loro valore?![]()
Ma allora sei un farragiano, un purista liberista(scherzo Domenico
).
«L'Italia va avanti perché ci sono i fessi. I fessi lavorano, pagano, crepano. Chi fa la figura di mandare avanti l'Italia sono i furbi, che non fanno nulla, spendono e se la godono» (Giuseppe Prezzolini, 1921)
Talmente illimitate che nel novembre 2011 il mercato (si, c'e' anche quello pur con la moneta unica....![]()
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)scommetteva praticamente sul ns. fallimento o meglio, su una radicale ristrutturazione del debito: pero' la BCE c'era gia' allora, ma forse ragionava ancora in DM....
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\as\ \as\ \as\
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Il giudice e la sedia rotta Un'ernia da 139mila euro - Corriere del Mezzogiorno
Fa piu' danni il Tar della grandine.
"Se le sciocchezze fossero materia imponibile, alcuni personaggi subirebbero aliquote confiscatorie"
Ciao Tub.
Penso solo che ... a fronte di 1) un debito pubblico in continuo aumento su livelli da default già da diversi anni, 2) un pil nominale e reale che ha subito negli ultimi 5-7 anni un tracollo da paese sommergente e che in prospettiva ristagnerà su questi livelli o poco sopra a lungo, 3) una produzione industriale incommentabile, 4) una tassazione da esproprio, 5) sofferenze del sistema bancario in continuo incremento con tutto ciò che comporta in termini di solvibilità del settore privato e in termini di salute del settore creditizio 6) un sistema socio/politico incommentabile ... il rischio Italia è proprio descritto dai rendimenti dei nostri titoli di debito ...
Ora, l'onere della prova che non siano rendimenti artificialmente bassi per merito della BCE la lascio ad altri, non spetta a me a fronte di quanto appena elencato. Il fatto che tutto ciò non rappresenti distorsione di mercato lo lascio sempre dimostrare ad altri.
Infine, tale distorsione del mercato serve a qualcosa/qualcuno? Di certo ai bilanci del settore bancario/assicurativo/previdenziale che è il principale detentore del debito pubblico, quindi alla cosiddetta "finanza", e al settore pubblico ... di certo non al settore economico industriale/artigianale/commerciale privato che sempre da 5-7 anni a questa parte vede difficoltà a finanziarsi presso il sistema bancario nonostante i tassi d'interesse siano ai minimi dal quando esisteva il baratto ... ma certamente il sistema bancario si difenderà dicendo che il settore del credito è minato dalla coniguntura economica sfavorevole, nonostante vi sia la BCE a fornire liquidità quanto serve ... insomma il solito sistema autoreferenziale/circolare che riversa le responsabilità ad un'entità "astratta", un attore economico "invisibile" che è causa di ogni problema di natura economico/finanziaria![]()
[B]Lorenzo Smeraldi : [/B]le migliori idee sono sempre quelle che vengono realizzate
Poi vorrei vedere la perizia che ha stabilito i danni post-infortunio...un bel 10% del risarcimento al medico e vedi che diventano tutti invalidi civili \fp\
Bisogna avere veramente la faccia come il deretano per chiedere 200.000 euro di risarcimento perche' sei caduto da una sedia.
Per completare il trittico da #defaultimmediato...
Milano, studenti accusano la compagna disabile: "Per colpa sua non andiamo in gita" - Repubblica.it
Dalle alte sfere, al cittadino comune vedo davvero pochi motivi di fiducia.
"Se le sciocchezze fossero materia imponibile, alcuni personaggi subirebbero aliquote confiscatorie"
Ciao Tub.
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