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  1. #7351
    Tempesta L'avatar di Fede85
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Citazione Originariamente Scritto da Lou_Vall Visualizza Messaggio
    Sostanzialmente concordo,anche se credo si tralasci una cosa fondamentale,giunti a questo punto.
    Per innescare il circolo virtuoso,logica vuole il far ripartire i consumi,che a loro volta stimoleranno la produzione,che a sua volta attirerà investimenti,ecc.ecc.ecc. Il "far ripartire i consumi",però,non è una cosa così facile come poteva esserlo fino a un 10-15 anni fa. Ragioniamo un attimo sui consumi delle famiglie da un centinaio d'anni a questa parte: siam partiti con una sola radio in casa,che poi è diventata un televisore. Abbiamo comprato i frigoriferi e i freezer,abbiamo comprato l'automobile per il capofamiglia e le biciclette,il telefono e la televisione a colori. Poi lavatrice e lavastoviglie,automobile anche per la moglie,e poi anche per i figli. Una sola tv in casa non basta più: un'altra in cucina,un'altra ancora in camera da letto,qualche anno dopo una quarta televisione in camera dei ragazzi. Poi il cellulare per il capofamiglia,poi è arrivato il computer. Abbiamo comprato un altro cellulare per la moglie,uno per i figli,un'automobile per ogni figlio,il forno a microonde,un portatile in casa. Televisione vecchia: megaschermo al plasma. Cellulari vecchi: via di iPhone per tutti. Pc di ultima generazione,via il vecchio portatile,ne prendiamo uno nuovo. Ed eccoci qua. In una famiglia di 4 persone abbiamo 4 cellulari di ultima generazione,2 o 3 computer,3 televisori,4 automobili,e la casa piena di qualsiasi elettrodomestico possibile immaginabile.
    Bene. E ora che abbiamo tutto,che cosa cacchio compriamo ancora?
    Sono anni e anni che con le mega-offerte,i maxi sconti,gli incentivi,ci hanno fatto cambiare la cucina,i mobili,l'automobile,il cellulare. Bene,ammettiamo che abbiamo cambiato tutto quello che c'era da cambiare. E ora?
    Sono convinto che i consumi delle famiglie,ammesso che possano aumentare,non lo possono fare in maniera decisiva e continuativa. Le abbiamo saturate. L'unica cosa che possono offrire,in determinate condizioni,è il "capitale" (o per meglio dire i risparmi),ma entriamo nella classica situazione del gatto che si morde la coda. Le famiglie non consumano più,le industrie non vendono,dunque devono diminuire la produzione e ridurre il personale -> licenziare,quindi con più persone a casa il reddito complessivo delle famiglie si riduce,ergo consumeranno ancora meno e acquisteranno meno e investiranno meno,e così via. Clima di austerity? Idem con patate! Tasso maggiormente famiglie e imprese,e il risultato è pari pari a quello qui descritto.
    Credo che occorra un cambio di rotta radicale,soprattutto in materia di imposizione fiscale e lotta all'evasione.
    Walter concordo e per me il cambio di rotta è dare più potere d'acquisto ai giovani, no dando più soldi ma dando più lavoro ai giovani in poche parole una cambio generazionale dei consumi quello che non è avvenuto in questi anni.

  2. #7352
    Vento forte
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Citazione Originariamente Scritto da Lou_Vall Visualizza Messaggio
    Credo che occorra un cambio di rotta radicale,soprattutto in materia di imposizione fiscale e lotta all'evasione.
    Se l'imposizione fiscale si abbassa di conseguenza dovrebbero aumentare anche i redditi e quindi i consumi . O no ?

  3. #7353
    Josh
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Citazione Originariamente Scritto da Neve al Nw Visualizza Messaggio
    Diciamo che- dopo Trichet che faceva più paura agli investitori di Barbablu- con Draghi abbiamo trovato uno che,oltre a non far vergognare di essere italiani(eccezione alla regola),è una persona misurata ma che senza far promesse con poche parole è in grado di rassicurare gli animi.Uno così non può farcela da solo ma nessuno può farcelo senza uno così,a mio avviso.

  4. #7354
    Vento teso L'avatar di belli83
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Boh, non capisco...
    Siamo in un clima di esagerata incertezza ma al momento i mercati sembrano tener botta dopo i primi momenti di disorientamento, il motivo di questa tenuta mi è ignoto. Il timore è che ci sia una brace ancora accesa sotto le ceneri pronta ad infiammare tutto alla prima occasione, e questo vale sia per il piano economico ma anche per il piano sociale e di ordine pubblico, stante anche alcune dichiarazioni discutibili.
    Ciao Tub!

    Le mie foto su flickr: http://www.flickr.com/photos/belli83/

  5. #7355
    Uragano L'avatar di Lou_Vall
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Citazione Originariamente Scritto da Diego77 Visualizza Messaggio
    Se l'imposizione fiscale si abbassa di conseguenza dovrebbero aumentare anche i redditi e quindi i consumi . O no ?
    Sì,ma diminuiscono anche le entrate statali.
    Bisogna sempre fare occhio parlando di tassazione,poichè si è sempre in bilico tra il deprimere la produzione e deprimere le entrate di cassa dello Stato. E bisogna anche fare occhio a come la cosa viene percepita. Se portassero l'attuale Iva (del 21%) al 22% (così come è programmato,se non sbaglio) si leverebbe una catena di imprecazioni e di "governo ladro",e solo per la paura di essere "derubati" ingiustamente,i cittadini deprimerebbero i consumi: è una reazione più psicologica che altro,poichè l'1% non cambia la vita. Ma se,paradossalmente,abbassassero l'Iva,dal 21 al 20%,se ne fregherebbero tutti cioè i consumi non aumenterebbero.
    Il vero problema,secondo me,sta nella tassazione dei lavoratori autonomi. La percepiscono troppo alta (in effetti non è uno scherzo),quindi si sentono "autorizzati" ad evadere. E,cosa fondamentale (parlando questo discorso viene fuori spesso),non si sentono "propensi" a crescere,poichè hanno paura. Se producono (e fatturano) di più,pagherebbero ancora di più in termini di imposte: si sentono scoraggiati,non invogliati a farlo. Il gioco non vale la candela,dicono. L'essere autonomi,che fino a poco tempo fa era,diciamo,il "piccolo sogno" di ogni lavoratore,ora si sta trasformando in un incubo. Conosco giovani autonomi che stanno mollando tutto,e cercano lavoro come dipendenti,cioè il sogno si è capovolto.
    Se si vuole far partire l'economia senza gravare troppo sulle entrate statali credo che la primissima strategia da adottare sia duplice: diminuire la pressione fiscale sulle imprese (anche sotto forma di detassazione se vi è maggior produttività) e contemporaneamente scatenare una lotta all'evasione senza quartiere. In tal modo le mancate entrate dall'imposizione fiscale sulle imprese verrebbero compensate dal recupero delle imposte evase e "spingerebbero" almeno inizialmente una maggiore produzione.
    Lou soulei nais per tuchi

  6. #7356
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Citazione Originariamente Scritto da Neve al Nw Visualizza Messaggio
    Walter concordo e per me il cambio di rotta è dare più potere d'acquisto ai giovani, no dando più soldi ma dando più lavoro ai giovani in poche parole una cambio generazionale dei consumi quello che non è avvenuto in questi anni.
    Anche piu' soldi . Solo con il lavoro non vai molto lontano .

  7. #7357
    Tempesta L'avatar di Fede85
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Citazione Originariamente Scritto da Diego77 Visualizza Messaggio
    Anche piu' soldi . Solo con il lavoro non vai molto lontano .
    Fidati che in questo periodo basterebbe che il lavoro non fosse un problema per far almeno ripartire un minimo l'economia, poi certo i salari sono discutibili

  8. #7358
    Uragano L'avatar di Lou_Vall
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Citazione Originariamente Scritto da Neve al Nw Visualizza Messaggio
    Walter concordo e per me il cambio di rotta è dare più potere d'acquisto ai giovani, no dando più soldi ma dando più lavoro ai giovani in poche parole una cambio generazionale dei consumi quello che non è avvenuto in questi anni.
    E questo è anche il fulcro dei problemi legati ai consumi. I giovani (ma non solo,mettiamoci dentro persone fino a 35 anni) che non trovano lavoro gravano sulle famiglie,deprimendo i propri consumi e quelli dei propri familiari. E,oltre a questo,non riescono a generare del risparmio,che di conseguenza non potranno investire in nulla. Se è vero che i consumi sono bloccati e il lavoro non c'è,mi sa che non ci sono molti giri di parole da fare: si prende,si parte e si emigra,come hanno fatto i nostri bisnonni che son andati negli Stati Uniti,in Canada,in Argentina,ecc. Se si emigra nei Paesi dove c'è maggiore offerta di lavoro e lo si trova,il problema praticamente si risolve da sè. Anzitutto le famiglie non sono più gravate dal peso di mantenere il figlio in questione,quindi avranno più denaro da destinare al consumo o al risparmio. In secondo luogo l'emigrato (se le sue condizioni lo permettono,ovviamente) potrà mandare qualche soldino a casa,classico esempio di rimesse degli emigrati.
    Forse siamo rimasti un pò troppo "chiusi" nell'idea di nascere,crescere e vivere nel nostro Paese. Probabilmente non è la strada giusta. Da sempre,se non si trova lavoro,si emigra. Si è sempre fatto così e questo rappresenta,almeno in parte,una soluzione.
    Lou soulei nais per tuchi

  9. #7359
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Citazione Originariamente Scritto da Lou_Vall Visualizza Messaggio
    E questo è anche il fulcro dei problemi legati ai consumi. I giovani (ma non solo,mettiamoci dentro persone fino a 35 anni) che non trovano lavoro gravano sulle famiglie,deprimendo i propri consumi e quelli dei propri familiari. E,oltre a questo,non riescono a generare del risparmio,che di conseguenza non potranno investire in nulla. Se è vero che i consumi sono bloccati e il lavoro non c'è,mi sa che non ci sono molti giri di parole da fare: si prende,si parte e si emigra,come hanno fatto i nostri bisnonni che son andati negli Stati Uniti,in Canada,in Argentina,ecc. Se si emigra nei Paesi dove c'è maggiore offerta di lavoro e lo si trova,il problema praticamente si risolve da sè. Anzitutto le famiglie non sono più gravate dal peso di mantenere il figlio in questione,quindi avranno più denaro da destinare al consumo o al risparmio. In secondo luogo l'emigrato (se le sue condizioni lo permettono,ovviamente) potrà mandare qualche soldino a casa,classico esempio di rimesse degli emigrati.
    Forse siamo rimasti un pò troppo "chiusi" nell'idea di nascere,crescere e vivere nel nostro Paese. Probabilmente non è la strada giusta. Da sempre,se non si trova lavoro,si emigra. Si è sempre fatto così e questo rappresenta,almeno in parte,una soluzione.
    Io sono uno di quelli (molto probabilmente sbagliando) legatissimo al territorio dove sto, credo che il potenziale non manchi in questa zona anche se in questo momento è al collasso

  10. #7360
    Uragano L'avatar di Lou_Vall
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Citazione Originariamente Scritto da Neve al Nw Visualizza Messaggio
    Io sono uno di quelli (molto probabilmente sbagliando) legatissimo al territorio dove sto, credo che il potenziale non manchi in questa zona anche se in questo momento è al collasso
    Ma lo sono anch'io
    Il problema però rimane per chi il lavoro proprio non ce l'ha. Non solo grava sulla sua famiglia,ma non potrà mai costruirsene una propria Ed è anche per quello che sto valutando un trasferimento. Peccato che la mia morosa non abbia deciso di fare l'università in Inghilterra,altrimenti 90 su 100 l'avrei seguita.
    Lou soulei nais per tuchi

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