Matteo, questo valore l'ho citato prendendo a riferimento quanto avevi detto tu in un post precedente
Secondo: la ricchezza, piccola o grande che sia, se detenuta in immobili o lasciata ferma nelle banche a maturare interessi è improduttiva e non "serve" all'economia nel suo complesso; una patrimoniale anche pesantina su tali soldi/beni, abbinata necessariamente ad incentivi fiscali per "dirottare" tale denaro in investimenti più utili (es. la creazione di imprese/società capaci di dare lavoro), gioverebbe al sistema nel suo complesso.
esatto Fabio
mi trovi perfettamente d'accordo
come diceva Fdg una tassazione sulle seconde case sarebbe una cosa ideale per trovare i soldi visti i tempi che corriamo
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il vantaggio di essere intelligente è che si può sempre fare l'imbecille, mentre il contrario è del tutto impossibile - woody allen
Per quanto io sia sensibile ai problemi dell'ambiente (e lo sono eccome, molti di voi ricorderanno discussioni precedenti molto animate sulla cementificazione), mi sembra un po' pochino stangare una casa perchè è solida e risparmiare conti correnti e simili perchè non si vedono...Da un punto di vista prettamente economico sono entrambi modi di investire.
Allora: che l'Italia possieda un patrimonio privato enorme è indiscusso. Ma nel momento attuale, in cui i privati individui sono già tassati a livelli platonici per mantenere livelli di spesa pubblica fuori dalla grazia di Dio, a rigore di logica se c'è una cosa da non fare è quella di aumentare le tasse (e di conseguenza aumentare la spesa, perchè è inutile che ce la raccontiamo, se il politico di turno ottenesse nuovi introiti da privati sicuramente li userà per aumentare la spesa). La patrimoniale ora, deve essere fatta sui beni dello Stato, non su quelli dei privati.
Come? Già tempo addietro diedi una mia idea su come si potesse ricavare un buon introito dal patrimonio pubblico (non vendendolo ovviamente perchè oggi porterebbe assai poco tale operazione). Si crea una società per azioni. La si dota di un capitale proprio uguale al 100% al valore del patrimonio pubblico. Si vende circa il 50% delle azioni di tale società a privati. Un'idea ancora migliore potrebbe essere quella di trattare con i creditori la trasformazione del loro debito da titolo di Stato coperto dal prelievo fiscale ad azione coperta dal patrimonio immobiliare pubblico.
Dopodichè lo Stato continua a possedere il restante 50% ca. delle azioni e quindi a essere l'azionista di maggioranza. Questa società avrà poi come scopo quello di valorizzare continuamente il patrimonio pubblico generando utili proporzionati ai risultati raggiunti. Questa manovra, da sola, consentirebbe non solo di fare entrare nelle casse dello Stato circa 150-200 miliardi di euro nell'arco di 5 anni, ma servirebbe anche molto a rilanciare il settore turistico, che dev'essere considerato necessariamente come IL settore da potenziare e rilanciare per eccellenza (in quanto è evidente che mai come nel nostro Paese esso da opportunità economiche davvero ampie in un immediato, brevissimo futuro, quando i "nuovi ricchi"dell'Est Asiatico inizieranno a fare vacanze in Occidente).
Rubare allo Stato non va bene, se lo Stato nel frattempo non ruba a me. Poco tempo fa leggevo su internet di questo caso, totalmente assurdo, Non paga 37 mila euro di tasse e l'azienda fallisce. Ma lo Stato gli deve un milione di euro - Corriere.it ,in cui un imprenditore aveva dovuto fallire perchè evasore di 37000 Euro di tasse. Peccato che lo Stato gliene dovesse 1000000 (un milione).Ora, in percentuale 37000 su un milione è circa il 3,7%.
In questo caso chi è il ladro, la Pubblica Amministrazione o l'imprenditore? Siamo arrivati all'assurdo caso secondo cui se io non do a Tizio 3,70 euro che gli devo (debito d'imposta) e lui non mi da 100 euro che mi deve il ladro sono io?.
E dato che i crediti vantati dalle aziende nei confronti della PA ammontano a oltre 70 miliardi di Euro (non lire), dato che lo Stato potrebbe benissimo pagarli ma si rifiuta, allora rispondo esattamente: si, il ladro è lo Stato esattamente come lo è l'evasore. Ma punire l'evasore senza punire la Pubblica Amministrazione è un controsenso. Il problema è che la Pubblica Amministrazione potrà rifarsi finchè vuole sull'evasore e magari, così da una bella lezione di moralità agli italiani che tanto amano il loro Stato da auspicarne interventi sempre maggiori in economia
, lo sbatte anche in galera. Ma l'imprenditore che non vede ripagati i suoi crediti dal ladro pubblico cosa può fare?
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«L'Italia va avanti perché ci sono i fessi. I fessi lavorano, pagano, crepano. Chi fa la figura di mandare avanti l'Italia sono i furbi, che non fanno nulla, spendono e se la godono» (Giuseppe Prezzolini, 1921)
Ecco, qui ci sarebbe da fare qualche precisazione tecnica (nel senso, vero per quanto riguarda la raccolta diretta come obbligazioni emesse dalla stessa banca, non vero per quanto riguarda le somme investite in fondi e gestioni ad esempio), ma diciamo che il concetto generale e' corretto !
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