Momento...
Se il licenziamento è per motivi economici non credo sia prevista 'st'indennità...
Viceversa se il licenziamento viene riconosciuto per motivi discriminatori allora se si vuole evitare il reintegro l'indennità deve essere di quelle che ti fanno passare la voglia anche solo di provarci... Che so... Una base di 24 mensilità + 2 ogni anno... Poi magari si possono considerare aggravanti...Io dico che i licenziamenti discriminatori semplicemente non esisterebbero.
Ovviamente se l'obiettivo è quello di evitare incertezze normative, lungaggini processuali ecc. ecc. ecc. è inutile che ci pigliamo per i fondelli: il reintegro non può esserci.
E non solo. Non dovrebbe nemmeno esserci una "classificazione" dei motivi di licenziamento (perchè nel momento in cui c'è il "discriminatorio", il "disciplinare", "l'economico" e non so cos'altro ecco che qualcuno può provare a far passare per economico qualcosa che non lo sia e viceversa. E addio alla "certezza"...).
Neutrofilo, normofilo, fatalistofilo: il politically correct della meteo
27/11: fuori a calci i pregiudicati. Liberazione finalmente.
Alessio, ti posso assicurare che i lavoratori sanno effettivamente che strada prendono i soldi finiti in tasse![]()
e nella mia azienda (come in altre che conosco) i sindacati non esistono proprio o come se non contassero nulla anche nel caso di loro presenza
magari, ma al momento non riesce a far parlare 2 enti della Pubblica Amministrazione tra loro in maniera organica
non nego che sia complesso (ho avuto modo di partecipare ad alcune sessioni di raccolta requisiti utente come informatico e poi di sviluppo di procedure ad hoc)
sento persone che, come te, sono piccoli imprenditori
per loro è un brutto sogno quello che si starebbe realizzando
tu valuti in maniera diametralmente opposta
non giudico, assolutamente,
non ho parametri che mi possano permettere di valutare in maniera corretta il vostro (il tuo e gli altri delle PMI) punto di vista
you don't need the Weatherman to know where the wind blows - bob dylan
il vantaggio di essere intelligente è che si può sempre fare l'imbecille, mentre il contrario è del tutto impossibile - woody allen
E su che base, volendo fantasticare, potrebbero togliere mai il discriminatorio? I primi articoli della costituzione sono chiari: diritto al lavoro e uguaglianza dei cittadini.Originariamente Scritto da FunMBnel
I modelli fanno e disfanno. I santoni del web cianciano.
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Esatto. Questo naturalmente però richiede un mercato del lavoro veloce e non ingessato, nel quale sia facile sia assumere che licenziare; e questo significherebbe molti licenziamenti e un aumento del tasso di disoccupazione sul breve, per poi avere un calo maggiore dopo; come tante altre riforme necessarie all'istante farebbe male, e quindi non verrà fatto.
È più che facile: basta dar facoltà di licenziare senza doverlo motivare. È così in diversi paesi. Qua, al momento, non è comunque nemmeno pensabile l'introduzione di cose simili.
Relativamente alla Costituzione... benissimo sull'uguaglianza dei cittadini (anche se non si direbbe viste le leggi medievali che abbiamo sull'omosessualità), ma quell'articolo sul diritto al lavoro è davvero da fumetto.
Sì, ma non cambierebbe tantissimo la sostanza credo. Resta un recesso "contrattuale" e, come tale, una persona andrà a difendersi contro la discriminazione, se è il caso. Con conseguente causa civile, tempo perso, relativi costi e, al minimo, un bell'indennizzo.
Anche nei paesi più "liberali", quali gli abusati USA, non è possibile in genere il licenziamento discriminatorio, pur essendo il licenziamento un atto in sé libero (ok, non reintegrano, ma ti pagano, e profumato). E io sono convinto che, sottraendo il recesso nel contratto di lavoro a una disciplina specifica, e riportandolo in generale nella fattispecie dei recessi contrattuali, in Italia gli effetti non sarebbero molto diversi, a causa di pessime abitudini consolidate:
1) nei tribunali;
2) da parte dei lavoratori e sindacati, che tutelano anche e soprattutto i fannulloni matricolati, i quali intenterebbero cause anche quando pretenziose;
3) da parte dei datori di lavoro nostrani i quali sono troppo usi licenziare in modo discriminatorio (più volte, per dirne una, mi è capitato di veder licenziato un lavoratore che si era infortunato gravemente sul luogo di lavoro, poiché non rientrava al lavoro nei tempi ritenuti idonei dal datore, chiaramente non coincidenti con le indicazioni del medico curante e, soprattutto, del medico dell'INAIL).
Do però atto che, forse, nel lungo termine, ci si abituerebbe all'idea e si potrebbero ottenere dei risultati, ovviamente modificando anche l'intero assetto dei servizi per l'impiego e degli ammortizzatori sociali.
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Ma che bei mercati oggi......![]()
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