Può essere. Il Brexit è una via di mezzo fra una sciocchezza ed una ripicca,dettata dalla fobia per l'immigrazione e dal rigurgito nazionalistico.
Non c'è nessuna argomentazione seria a favore della Brexit.
Ed un'altra scemenza luogocomunista è che i poteri forti siano tutti contrari alla Brexit;Mardoch,il magnate australiano che non è certo San Francesco,ce l'ha a morte con l'UE che non l'ha mai trattato bene e sostiene questa pseudo-causa.
La Gran Bretagna ha la sterlina e continuerà ad averla.E' suo interesse avere un piede nell'UE ed uno fuori.
Il discorso che fece Cameron nel 2013 è tutt'altro che insensato:l'Europa della "taglia unica" è un errore.
Ultima modifica di Josh; 19/06/2016 alle 19:20
Pare fosse un'attivista molto benvoluta nella sua comunità.
Anche il FT si schiera contro la Brexit,con un'analisi molto ragionata,che non lesina critiche (sacrosante) all'UE
Il Financial Times contro la Brexit - News - Italiaoggi
Il Financial Times si schiera senza riserve contro la Brexit. Quasi a fare da contraltare a The Sun - il tabloid scandalistico controllato dal gruppo Murdoch, che si è appena dichiarato favorevole all'uscita dall'Unione europea - a sette giorni dal referendum, il prestigioso quotidiano finanziario mette tutto il suo peso a favore della permanenza. E chiama a raccolta le imprese. Perché uscire dall'Ue "sarebbe un atto di autolesionismo gratuito". E "prima che sia troppo tardi, i leader di impresa hanno il dovere di far sapere quale nel sarebbe il costo".
Ma il problema dei costi economici è solo uno dei diversi argomenti elencati nel lungo editoriale, non firmato, e quindi inequivocabilmente attribuibile alla linea del quotidiano, dal titolo: "La Gran Bretagna dovrebbe votare per restare nell'Ue".
"Il Financial Times non appoggia l'adesione all'euro. Non avrebbe senso economico. Ma tenersi fuori dalla Ue è ben altra cosa: danneggerebbe gravemente l'economia britannica. Mentre l'Europa deve confrontarsi con l'estremismo islamico, la migrazione, l'espansionismo russo e i cambiamenti climatici l'impegno costruttivo (nell'Ue) è vitale. Si tratta di temi che possono esser affrontati solo collettivamente".
Uscendo dall'Ue "la Gran Bretagna si ritroverebbe a subire le leggi, invece che essere tra coloro che le scrivono". E la Brexit finirebbe per "reintrodurre una frontiera tra l'Irlanda del Nord l'Irlanda del Sud. Metterebbe a rischio l'integrità territoriale del Regno Unito, specialmente del nella Scozia indipendentista i voti per la permanenza dovessero risultare maggioritari in maniera schiacciante".
Il quotidiano non lesina critiche a Cameron per aver scelto questa strada. "Il suo azzardo di tentare con il referendum di sanare le divisioni nel partito Conservatore si è rivelato futile". Ma adesso c'è il voto e il suo esito sarà "irrevocabile", avverte il Ft. Potrebbe "assestare un colpo terribile all'ordine liberale post 1945".
Proprio perché ricordiamo a cosa ha portato il nazionalismo(non solo per quanto concerne i rapporti fra italiani e popoli slavi)sarebbe il caso di metterlo definitivamente da parte e di ricordare invece che le Comunità Europee hanno portato a 60 anni senza guerre per gli Stati partecipanti.
Alludo al fatto che fino al 1991,anno della stipula del Trattato di Maastricht, le tre Comunità Europee sono state il miglior esempio di cooperazione economica ed integrazione politica al mondo.
Poi si è puntato su una cosa prematura,quale la moneta comune,facendolo senza le basi adeguate,ossia una Banca Centrale propriamente detta,un'armonizzazione delle economie dei Paesi membri e regole chiare e sensate e soprattutto non disapplicate bellamente quando il loro destinatario si chiama Germania o Francia ed invece applicate con rigidità quando si tratta di un Paese più meridionale e meno "core".
Ma fino ad allora,fino all'autunno 1991,la CEE e le due sue consorelle CECA ed Euratom sono state la speranza (delusa poi dall'UE) di un'integrazione fra vicini equilibrata ed armoniosa.
Mutande di ghisa sui mercati...
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