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Penso che tu non abbia tutti i torti, kim Jonguncomediavolosiscrive è troppo giovene ed inespeerto per poter guidare una dittatura come quella, ci saranno sicuramente i pezzi da 90, Generali & co a dirigere; difatti anche in passato quando alla morte del sovrano la corona passava al figlio, e, nel caso in cui fosse stato troppo giovane, doveva essere affiancato da un/a reggente; anche se oggi però la situazione è un pò diversa ed i pezzi da 90 si approfittano della sua lucida follia (ammettiamolo una persona così non ha proprio tutte le viti a posto nel cervello) per tentare di imporsi nel mondo.... comincio ad avere l'impressione che questa storia della guerra sia solo una scusa (da parte di Kim Jong....) per dire al mondo " guarda che ci sono anch'io "
Perchè probabilmente non hanno un comando assoluto come vorrebberoE' difficile da spiegare,ma credo che l'entourage del dittatore si sia reso conto che la situazione del Paese non sia più sostenibile. Popolazione decimata dalla fame,aiuti esteri esigui,nessuna prospettiva di sviluppo. La dittatura sta proseguendo dal Secondo Dopoguerra (dal 1949 mi sembra se non sbaglio),e l'attuale dittatore è molto più giovane,inesperto e incapace dei suoi predecessori. Mi sa che si sono resi conto che il toglierlo di mezzo potrebbe avere notevoli risvolti economici (maggiore dialogo con Stati Uniti e Corea del Sud,caduta di qualche embargo,ecc.)...e dunque mi sa che lo stanno "pompando" verso una sua rapida fine..
Lou soulei nais per tuchi
Quoto nel modo più assoluto, Gio. In Economia le aspettative sono tutto, la percezione di come si vede il futuro immediato (il c.d. breve termine) è fondamentale nel determinare la domanda di beni, servizi, lavoro ecc. In periodi di crisi come questo il problema è che la carenza di fiducia nel domani e nelle capacità di uscirne a breve, spinge le imprese a domandare meno lavoro, le famiglie (anche quelle messe meglio)a consumare meno e risparmiare di più ecc., bloccando tutto.
Questo porta spesso alla convinzione che il mercato favorisca solo alcuni a scapito della collettività e a leggere in giro che il sistema capitalistico debba essere sostituito con un'economia pianificata dal centro, mentre in realtà il sistema è semplicemente imperfetto, il più delle volte esprime realmente la domanda e l'offerta presenti sul mercato in quel momento, ma alcune rare volte può incorrere in alcuni shock che lo frenano.
Non mancano tanto i soldi ma manca soprattutto la fiducia nell'investire...tutto ciò d'altra parte non è niente di nuovo, anzi è ciò che aveva individuato già 80 anni fa il più grande economista di sempre (J.M. Keynes), quando durante la grande depressione, nel 1930, disse: "abbiamo un problema al motore di avviamento".
Per far ripartire la domanda servono incentivi esterni provenienti generalmente dallo Stato, non una distruzione del sistema capitalistico. Certo, ogni Paese ha i suoi problemi peculiari, ma questa è una teoria macroeconomica fondamentale, che sarebbe meglio capissero anche in Corea anzichè lanciare messaggi inutili di bombardamento contro gli USA solo per generare consenso.
«L'Italia va avanti perché ci sono i fessi. I fessi lavorano, pagano, crepano. Chi fa la figura di mandare avanti l'Italia sono i furbi, che non fanno nulla, spendono e se la godono» (Giuseppe Prezzolini, 1921)
Assolutamente d'accordo. E' anche possibile che alle sue spalle ci sia un personaggio molto ambizioso e spietato che desideri rapidamente la fine del "Grande Successore",semplicemente per prenderne il posto. Oppure,come ho scritto,che fior fiori di generali e alti comandi dell'esercito si siano resi conto che un Paese così necessiti di qualche cambiamento,e tali cambiamenti sono del tutto impossibili sotto l'egida di Kim Jong Un.
Lou soulei nais per tuchi
E' un paese che necessita di moltissimi cambiamenti, a parere miodev'essere riorganizzato, per me è inimmaginabile che uno stato spenda fior di miliardi per l'esercito, solo per farsi vedere mostrando al mondo che esiste anche lui, e non pensi alle persone che non hanno cibo, acqua potabile o farmaci per curarsi in caso di necessità. Il denaro speso per la difesa se fosse usato nel modo giusto (welfare e sanità e non solo) permetterebbe al paese di "svilupparsi", per non parlare della mancanza di libertà in cui sono costretti a vivere i nord coreani, le vere vittime di questa situazione.
E' giustissimo quello che dici.
Però, c'è sempre un però...
Questa ricerca della "crescita" che è normale in un Paese "povero" è altrettanto normale in un Paese "ricco"?
O dovremo necessariamente rivedere i nostri programmi economici sostituendola con altri soatantivi tipo "mantenimento"'
Io credo che prima o poi questo sarà lo scenario e credo dovremmo preoccuparcene con un po' di anticipo...
Mantenere quello che abbiamo o ridurre il meno possibile, credo sia già un ottima crescita.
Lo dico con amarezza, ma non può essere altrimenti.
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Ciao Giorgio, Grande Astigiano.
...più vai in alto, più il vento tira...(G. Trapattoni)
Non molla sto pokemon di un Coreanoproduca, produca pure, che se ne fa? A sto punto spero che lo schiaccino come solo lo zio sam sa fare
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Si vis pacem, para bellum.
Secondo me non è come dici, giorgio, o perlomeno - quasi sicuramente - non lo è per l'Italia.
Prima cosa: siamo davvero cresciuti "sopra le nostre possibilità" negli anni precedenti il 2008? I dati della banca d'Italia Dati macroeconomici italiani - Wikipedia dicono come nei 10 anni precedenti la crisi l'Italia è cresciuta sopra il 2% annuo solo 2 volte, e in ben 3 anni siamo cresciuti fra 0 e 1% cioè quasi nulla. Il tutto durante una congiuntura internazionale positiva, mentre gli altri Paesi dell'Unione Europea e gli USA crescevano tutti di più.
Quindi è falso che l'Italia sia cresciuta sopra le proprie possibilità (luogo comune che anche solo a parole non ha senso), infatti siamo cresciuti poco e quel poco che abbiamo fatto (anni '90 perlopiù) è stato fatto sulla scia dell'ultima svalutazione della Lira.
L'Italia può crescere eccome ancora,e può farlo iniziando: 1)a cambiare totalmente la sua mentalità iper-assistenziale e anti-meritocratica, 2) inserendo personaggi più giovani e freschi nella classe dirigente (non solo politica, tutta la classe dirigente eh...) e 3)cambiando i settori in cui investire.
Quanto al punto 1 potrei stare qui fino a domattina, ma prima di tutto vanno introdotte riforme in grado di rendere più efficienti ed efficaci le scuole per esempio, che devono fornire una cultura di livello molto migliore rispetto a quella attuale, devono selezionare in modo più meritocratico gli insegnanti elargendo loro uno stipendio basato sui risultati ottenuti dagli studenti (e non uguale per tutti). Anche il sistema sanitario dev'essere reso più "meritocratico": iniziamo a far pagare una tassa sui servizi sanitari per chi fuma, beve alcool e tiene uno stile di vita scorretto. Si tratta di una riforma che oltre a essere moralmente fondamentale, consente di drenare anche una buonissima quantità di risorse da utilizzare in investimenti per rilanciare le imprese e l'attività nel breve periodo. Posso continuare ancora ma mi fermo qua dai
Quanto al secondo punto mi sembra ci sia poco da aggiungere anche in questo caso. Se non che prendendo i vari vertici dirigenziali delle ns. grandi imprese, delle amministrazioni pubbliche e simili l'età media supera ampiamente i 55 anni. Come si fa a essere competitivi sul mercato internazionale, a captare le strategie innovative e soprattutto a progettare il futuro quando si hanno dei Matusalemme del genere come classe dirigente?
Infine sul terzo punto, che è probabilmente quello cui tu facevi più riferimento, ti dico che il settore su cui l'Italia deve assolutamente investire di più è quello dei servizi, abbandonando una volta per tutte gli investimenti nel settore industriale manifatturiero (dove più di tanto non si può spingersi). Il turismo per esempio: hai idea di quanto poco l'Italia stia utilizzando il turismo, specie in rapporto a quella che sarà la domanda fra qualche anno (ANNO ripeto, non decenni).
Giorgio, fra qualche anno avremmo centinaia di milioni di cinesi, indiani, malesi ricchi, tutta gente che prima era povera e ora sarà ricca, che vorrà venire in vacanza da qualche parte in Occidente. Le maggiori opportunità di crescere sono li, è li che devi puntare specie se hai un patrimonio di risorse come l'Italia, che ha Venezia, Roma, Firenze, le coste, le Dolomiti, la Sardegna, ecc. L'Italia ha un patrimonio turistico che non immaginate minimamente che è ancora tutto da valorizzare ! E invece in tv si sente parlare dell'Ilva, della miniera di Sulcis e tantissime altre imprese inefficienti, costose e inutili che devono solo essere chiuse. Avere una mentalità vecchia significa anche questo.
Scusa se ti ho fatto un papiro come risposta ma è un argomento che mi stuzzica molto. E non sono per niente d'accordo sul fatto che l'Italia non possa crescere più di tanto. L'Italia ha un potenziale enorme, il problema è che dorme sugli allori da vent'anni...deve solo cambiare totalmente mentalità, e quando avverrà, caro Giorgio, vedrai come crescerà![]()
«L'Italia va avanti perché ci sono i fessi. I fessi lavorano, pagano, crepano. Chi fa la figura di mandare avanti l'Italia sono i furbi, che non fanno nulla, spendono e se la godono» (Giuseppe Prezzolini, 1921)
felice di sbagliarmi, Federico.
Ripeto, la nostra crescita sarà il mantenimento.
Per fare quello che tu scrivi ci vuole tempo, decisionismo, scelte oculate e tanti tanti soldi per poterle portare a termine.
Bisogna smantellare una struttura di stato che non è più efficiente (sono d'accordo con te), ma la strada non è il licenziamento degli operai delle fabbriche decotte, o i dipendenti in esubero nella Pa.
Non è la strada, quella è la strada del massacro sociale, la strada dell'ultimo anno..
ci vogliono decisioni nuove,
per le decisioni nuove ci vuole una politica nuova
che non vuol dire x forza partiti nuovi, ma partiti rinnovati.
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Ciao Giorgio, Grande Astigiano.
...più vai in alto, più il vento tira...(G. Trapattoni)
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