Ecco, lo scenario di una lunga durata della guerra a me spaventa parecchio.
Inflazione galoppante, diminuzione dei consumi, costo elevato e scarsità delle materie prime tutte, penuria di componentistica nella grande industria e nell'artigianato saranno un mix micidiale e pagheremo tutti noi un grande prezzo.
Una rapida uscita da questa situazione invece ci costerà in termini sociali ed economici molto meno.
E l'immobilismo delle ultime settimane, e oramai si può dire anche dell'immediato futuro, mi porta a pensare che ci stiamo avviando a un suicidio bello e buono.
Per favore, siamo concreti però e non diamo sfogo solo alla retorica.
Al momento attuale, sulla base di quel che abbiamo visto, Putin non ha la benchè minima speranza di attaccare nemmeno tutta l'Ucraina, figuriamoci di estendere i suoi attacchi su altri fronti extra-ucraini.
Far leva su una paura irrazionale (al momento tale è) è scorretto, non aiuta a guardare le cose lucidamente nè a trovare una soluzione alternativa alla guerra. Non vedo, infatti, perchè si deve scendere in guerra con la Russia, non ancora.
Mi spiace per l'Ucraina, se si potessero bloccare gli import di gas russo si facesse pure se aiuta a far smettere la guerra lì, ma estendere un conflitto oltre quei confini è da sciocchi e pazzoidi, almeno PER ORA.
I parallelismi arrivano fino a un certo punto. La Germania nazista viveva per prepararsi alla guerra, nel 1938 aveva investito il 23% del suo PIL su armi ed esercito. Era una macchina bellica pronta a partire, e i governanti europei la temevano forse proprio per questo.Tu sei dell'idea di sacrificare l'Ucraina. Va bene, è un'idea, rispettabilissima come altre, che io non condivido, ma che ha un senso. Il senso è: "che si prenda l'Ucraina almeno si evita una guerra mondiale", il che non è un ragionamento sbagliato di per sè, ma non sarebbe male contestualizzare.
I parallelismi con la Germania nazista sono enormi.
La Russia non è il Terzo Reich, al momento anzi sta incontrando difficoltà che fanno capire come contro la NATO potrebbe ben poco se non degenerando su scenari nucleari per tentare di invertire le sorti dei conflitti.
Ancora, Putin non ha niente a che vedere con i nazisti neppure sulla ideologia. Certo, il suo regime sta assumendo sempre più i tratti di un totalitarismo novecentesco, ma non è che tutti i totalitarismi siano uguali tra loro, nè tutti sono stati necessariamente espansivi all'inverosimile. La stessa URSS di Stalin si espanse solo verso le repubbliche baltiche e la Finlandia, senza andare oltre.
E non sono appunto due cose profondamente differenti?La Germania soffriva della necessità dello "spazio vitale" e nel dominare le razze inferiori; la Russia soffre della "sindrome dell'accerchiamento" e vede nemici ovunque.
La Germania nazista considerava necessario estendersi a est conquistando centinaia di migliaia di km quadrati, anche perchè forte delle vittorie sul fronte norvegese e occidentale, nonchè dell'apparente debolezza dell'URSS staliniana che arrancava contro la Finlandia.
E questo ok, ma non è che per forza annettersi territori vicini significa avere voglia di attaccare ovunque.La Germania aveva iniziato con i Sudeti (e nessuno aveva detto nulla)... poi l'Anschluss (e nessuno aveva fiatato)... poi la Cecoslovacchia (e anche lì.. nessuno aveva detto niente). Perchè? Perchè, come allora, la politica franco-inglese era "Per l'amore di Dio, diamo ad Hitler tutto quello che vuole purchè non si faccia una guerra!". E si è visto come è finita.
Io fino a inizio Marzo temevo un'escalation di questo tipo, ma i recenti eventi mi hanno fatto riflettere e penso che non sia più occasione perchè ciò si verifichi.
Aggiungo che la decisione degli americani di inviare anche altri tipi di armi finora ritenute non mandabili è chiara dimostrazione o di volontà di entrare a piede teso nel conflitto o che è possibile osare fino a questo punto.
Dato che non credo alla prima opzione devo intendere che le intelligence suggeriscono che sia possibile osare.
Il prezzo lo fa il mercato, i contratti a lungo termine con la Russia sono legati al prezzo spot del mercato del gas europeo, che è molto alto da settembre dello scorso anno.
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I mercati del gas sono frammentati e quindi non c'è un prezzo unico globale, perché il gas indirizzato all'Europa tramite i gasdotti non può essere venduto altrove. Il petrolio invece tende ad avere un prezzo unico globale perché è facilmente trasportabile, se i russi sono costretti a venderlo al di sotto del prezzo globale (fino a 35 dollari al barile nei recenti accordi con l'India) per loro è un danno notevole.
Tutte queste cose ci sono già da mesi ma non per la guerra attuale, bensì per la Cina
Occhio che ora arriva un’altra ondata di mancanza di componenti cinesi, noi siamo già nuovamente in sofferenza (anche se non ci siamo mai ripreso numericamente a livelli precovid)
Idem i fornitori, tutti hanno piani di rientro per non prima di fine 2023/inizio 2024
Noi in certe linee abbiamo già ordini schedulati per gennaio 2023 causa scarsa capacità produttiva (50% in certe linee) per mancanza di semilavorati
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